I nomi di due storiche aziende, testimoni delle produzioni di punta dei loro territori, si incontrano per realizzare un prodotto di grande qualità: la Famiglia Zingarelli, titolare dell’azienda vitivinicola Rocca delle Macìe a Castellina in Chianti (SI), lancia una nuova Grappa di Chianti Classico ottenuta grazie all’esperienza ultracentenaria della DOMENIS1898, la storica distilleria di Cividale del Friuli (UD).
La grappa, il distillato conosciuto in tutto il mondo, è un tesoro unicamente italiano la cui produzione si basa su tre pilastri fondamentali, una sorta di terroir del distillatore:
– la materia prima, ovvero le vinacce che devono essere solo ed esclusivamente provenienti da uve prodotte in Italia
– l’alambicco, lo strumento che trasporta delicatamente i vapori alcolici ricchi di profumi e aromi estratti dalle vinacce fino ad ottenere il prezioso distillato.
– il mastro distillatore, il regista che sa “dirigere” nell’alambicco le vinacce per estrarre e raccogliere al meglio i profumi per poi presentarli nel risultato finale cristallino e puro.
Ed è proprio dai vigneti di Chianti Classico di Castellina in Chianti, quelli che danno vita ai vini di Rocca delle Macìe, che provengono le vinacce che la DOMENIS1898 ha trasformato in 3.600 bottiglie (0.5l) di una Grappa giovane che verrà lanciata sul mercato a metà aprile. La collaborazione è iniziata con la vendemmia 2020 con la scelta delle migliori vinacce di Sangiovese, svinatura dopo svinatura, fino alla scelta del “vigneto” con le bucce più integre e ricche di componenti aromatiche. “Il nostro compito – afferma Sergio Zingarelli – si può dire è finito a questo punto, dobbiamo solo affidarci all’esperienza dei nostri colleghi friulani per raggiungere il livello ottimale di espressione nella sua complessa personalità, fatta di struttura e profumi”. Sarà questa la Grappa di Rocca delle Macìe: giovane, armoniosa, rotonda e vellutata che ricorderà agli estimatori i profumi dei vini e del proprio territorio di origine.
“La collaborazione con Rocca delle Macie ha stimolato molto la nostra costante ricerca della qualità, conferma Cristina Domenis. Attraverso il nostro impianto di distillazione artigianale e la nostra esperienza, abbiamo fatto in modo che le vinacce di Chianti Classico raccontassero del loro territorio di provenienza: il risultato è stato una grappa estremamente raffinata e di grande piacevolezza”
Nel frattempo, due nuove barrique di rovere francese stanno già riposando nelle cantine di Cividale, barrique in cui una parte della Grappa di Rocca delle Macie invecchierà per almeno 18 mesi per divenire la Grappa Riserva da vinacce di Chianti Classico. Questa fase di invecchiamento contribuirà ad arricchirla ulteriormente nel profumo e nel gusto donandole calore, morbidezza, note speziate, eleganza.
“Per noi si tratta di un importante progetto per valorizzare – sottolinea Sergio Zingarelli – il risultato di quella porzione delle uve ancora ricca di componenti aromatiche. Grazie alle mani esperte della distilleria DOMENIS1868 abbiamo rivitalizzato le nostre vinacce facendole diventare un prodotto unico, godibile, raffinato e prestigioso capace di assumere infinite sfumature aromi e fragranze e, come il vino, sempre piacevolmente conviviale.”
La storia di Rocca delle Macìe ha origine quasi mezzo secolo fadove l’amore per il vino e per la campagna toscana ha portato Italo Zingarelli e la sua famiglia – romana di origine, ormai radicata a Castellina in Chianti - a mettervi radici e le basi per una solida realtà vitivinicola ed oggi i vigneti di proprietà della famiglia sono tra i più belli delle colline di Castellina in Chianti, fiore all'occhiello del Chianti Classico, e si estendono per oltre 200 ettari destinati alla viticoltura in un contesto di quasi tre volte la superficie destinata a bosco e seminativo, distribuiti tra quattro tenute nel Chianti Classico e due in Maremma. La produzione e la distribuzione del vino in oltre 50 paesi è accompagnata da un esclusivo Olio Extravergine di Oliva Biologico prodotto nel frantoio della Tenuta Riserva di Fizzano.
L'amore e la passione per la terra toscana vengono tramandati da Italo ai figli Sergio e Fabio e alla figlia Sandra che hanno reso l'azienda paterna popolare in tutto il mondo, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti per i suoi vini.
Dopo un breve inizio di carriera da pugile, che lo ha visto approdare alla finale del Campionato Italiano Esordienti nelle classi medi e massimi, nel 1949 Italo Zingarelli inizia a lavorare nel cinema, inizialmente come comparsa e come stuntman (“QUO VADIS?” ed altri film del filone mitologico), per poi diventare un tecnico di produzione e dal 1954 in poi direttore di produzione – con lo pseudonimo di Ike Zingarmann - di numerosi film tra cui Lo chiamavano Trinità , continuavano a chiamarlo Trinità , ...più forte ragazzi! e Io sto con gli ippopotami (quest'ultimo scritto e diretto dallo stesso Zingarelli).
La svolta decisiva imprenditoriale avviene nel 1973 quando acquista a Castellina in Chianti un fatiscente borgo trecentesco e si mette a restaurare minuziosamente gli edifici, dando così origine alla “Cantina Rocca delle Macìe”.