Kiko Milano guarda al futuro con "coraggio e ottimismo", l'AD Cristina Scocchia al "Financial Times": "Vediamo la pandemia come una parentesi negativa ma che non durerà per sempre".
Coronavirus, l'AD di Kiko Milano Cristina Scocchia: abbiamo deciso di mettere al primo posto le persone
Un lavoro non è solo stipendio, ma anche dignità, soddisfazione. Lo ha sottolineato al "Financial Times" Cristina Scocchia, AD di Kiko Milano: la pandemia non ferma i progetti dell'azienda che, a fronte di un importante processo di ristrutturazione concluso nel 2019, è sempre più proiettata all'estero. Non a caso è in programma entro il 2022 l'apertura di 300 nuovi negozi nel mondo. E al contempo l'obiettivo è tutelare i propri dipendenti nei mesi di pandemia "Come manager e amministratori delegati abbiamo una grande responsabilità sociale, che è ancora più forte in momenti drammatici come questo". Per effetto del lockdown Kiko Milano ha chiuso per più di due mesi quasi tutti i 900 negozi dislocati in 26 Paesi; l'azienda è comunque riuscita a gestire l'emergenza, salvaguardando i dipendenti e garantendo loro il 70% dello stipendio anche nei Paesi in cui non erano previsti ammortizzatori sociali. Limitare i tagli al personale, come ha spiegato l'AD Cristina Scocchia, è doveroso perché "quando licenzi dei dipendenti, ti senti responsabile verso quelle persone e le loro famiglie".
"Financial Times", i progetti di crescita internazionale di Kiko Milano nell'intervista all'AD Cristina Scocchia
"Apriremo 50 negozi entro la fine dell'anno in Israele, Russia, Arabia Saudita e Grecia", ha annunciato l'AD di Kiko Milano Cristina Scocchia al "Financial Times" parlando del processo di ristrutturazione che ha investito l'azienda negli ultimi anni, orientata anche a rafforzare il brand, la customer experience e la presenza digital. "Il processo di turnaround non solo ci ha consentito di raddoppiare i profitti in due anni ma ci ha permesso di gettare le basi di quelle strategie che si sono rivelate essenziali per essere resilienti durante la pandemia. Ci siamo concentrati sugli investimenti in Medio Oriente e in Asia, abbiamo lavorato sulle piattaforme di e-commerce e abbiamo investito in tecnologia e omnicanalità", ha spiegato l'AD, denotando come la strada da perseguire sia quella di sviluppare ulteriori sinergie tra negozi fisici ed e-commerce. In Italia Kiko invece progetta l'assunzione di 50 dipendenti full-time nella sede principale di Bergamo, tra le città più colpite dalla pandemia: "Già dagli inizi era chiaro che stava succedendo qualcosa di grave e abbiamo deciso di mettere al primo posto le persone". In questo piano di crescita, come rileva Cristina Scocchia, "c'è coraggio e ottimismo: vediamo la pandemia come una parentesi negativa ma che non durerà per sempre".
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