Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, in un’intervista rilasciata a “Il Messaggero” ha condiviso riflessioni illuminanti sulla sfida di essere una donna leader in un mondo ancora dominato da stereotipi maschili.
Cristina Scocchia: la leadership dipende da competenze e carattere
Cristina Scocchia ha scalato le vette del mondo del lavoro, distinguendosi in aziende come L’Oréal e KIKO Milano prima di assumere la guida di Illycaffè nel maggio 2022. Nonostante il suo successo, rimane consapevole della sotto-rappresentazione delle donne nei ruoli decisionali. Oggi più che mai è necessario abbattere gli stereotipi di genere che limitano il progresso delle donne nei ruoli di leadership: in Italia, solo il 3% dei CEO è donna. “Noi donne, come gli uomini, abbiamo uno stile di leadership che non dipende dal genere, ma da competenze e carattere”, ha precisato Cristina Scocchia. Molte aziende scelgono di nominare le donne come Presidente piuttosto che come AD: la manager riflette su questa pratica, rimarcando che, nonostante sia positivo vedere più donne in posizioni di comando, il rischio è che si continui a perpetuare lo status quo, concentrando le donne su ruoli istituzionali piuttosto che decisionali. “Se si comincia da qui per un cambiamento culturale va anche bene, l’importante è che non ci si fossilizzi”.
Cristina Scocchia, la vita e la carriera
Tra i dirigenti di Illycaffè la quota femminile raggiunge il 30%. “Ciò che è veramente importante – specifica Cristina Scocchia – non è il numero, semmai che tutti abbiano la stessa opportunità nel dimostrare il proprio valore”. Parlando della sua stessa carriera, la manager ha rivelato le sfide personali e professionali che ha dovuto affrontare nel perseguire il suo sogno di diventare CEO. “Vedevo davanti a me una montagna molto alta, ma il mio desiderio era arrivare in vetta e l’ho trasformato in obiettivo, lavorando duro”. “L’altro passo importante – aggiunge – è stato entrare in Procter & Gamble, azienda che crede nell’ascensore sociale e nel talento. Mi sono fidata di loro, quando abbiamo capito ciò che vogliamo è determinante affidarsi a chi ha più esperienza”. Ha lavorato duramente e ha dimostrato che le donne possono raggiungere il successo senza dover sacrificare la propria vita familiare: “Alle trentenni dico sempre: non permettete al vostro punto di partenza, e quindi anche all’essere donna, di definirvi”. Analizzando la scelta della premier neozelandese Jacinda Ardern di dimettersi per aver esaurito le energie, Cristina Scocchia ci tiene a chiarire che “Farsi da parte non è un segno di debolezza, è onestà intellettuale, rispetto per se stessi e per chi ti sta vicino”. Paragonando la vita e la carriera a una maratona, la manager conclude affermando che ci saranno sempre momenti di difficoltà, ma “fermarsi per poi ripartire è un segno di sensibilità e intelligenza”.
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