Il passaggio dall’ora legale a quella solare (e viceversa) fa male alla salute? Rispondono gli esperti del Politerapico, importante centro polispecialistico lombardo.
Milano, ottobre 2020 – Come di consueto, anche quest’anno con l’ultimo weekend di ottobre avverrà il passaggio dall’ora legale a quella solare e dovremo spostare avanti di un’ora le lancette dell’orologio. Il tema del cambio d’ora è sempre stato oggetto di dibattito: l’ora legale, infatti, è stata introdotta per poter sfruttare al massimo le ore di luce, risparmiando in termini di consumi energetici e, di conseguenza, economici. Oggi, tuttavia, secondo molti il cambio dell’ora non è più necessario, tanto che di recente il Parlamento Europeo ha stabilito che ogni Stato membro potrà decidere se effettuare o meno il cambio d’ora, adottando per tutto l’anno l’ora solare o quella legale.
Ma che dire degli effetti dello slittamento di un’ora avanti o un’ora indietro sulla salute? Secondo gli esperti del Politerapico – centro polispecialistico monzese che rappresenta un importante punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento di diverse patologie – avere ritmi costanti tutto l’anno è preferibile per tutelare il benessere dell’organismo e l’ora solare è quella che più rispetta il naturale alternarsi di luce e buio. Il corpo umano, infatti, è progettato per seguire un preciso ritmo e anche la variazione di una sola ora può comportare una sorta di mini effetto jet leg, influenzando la secrezione di ormoni, il ciclo sonno-veglia ma anche la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. A propria volta, sottolineano i professionisti del Politerapico, i disturbi del sonno causati dal cambio d’ora possono originare altri problemi, come stanchezza, sonnolenza diurna e difficoltà di concentrazione. Da non dimenticare anche gli effetti che il passaggio dall’ora legale a quella solare e viceversa può avere anche sull’umore: l’esposizione alla luce, infatti, influisce non solo sul metabolismo e sui ritmi circadiani di sonno-veglia ma anche sul nostro stato d’animo.
Un’altra domanda che viene posta di frequente in merito agli effetti del cambio d’ora sull’organismo riguarda i tempi di adattamento. Questi, spiegano gli specialisti del Politerapico, in realtà sono prettamente soggettivi e variano non solo in base a come si svolge la propria routine quotidiana ma anche in relazione al proprio personale bioritmo: in generale, i gufi (cioè coloro che vanno a letto tardi e si svegliano tardi) risentono maggiormente del cambio dell’ora rispetto alle allodole (che vanno a letto presto e si svegliano presto).