Partecipata all'80% da F2i e al 20% da Marguerite, Irideos si occuperà della gestione della fibra ottica che, da Aosta a Palermo, corre lungo l'asfalto per 15mila km. L'obiettivo è venderla alle industrie del made in Italy.
F2i e la terza banda larga
F2i torna ad avere un ruolo centrale nelle telecomunicazioni italiane: il fondo amministrato da Renato Ravanelli, attraverso Irideos, gestirà la terza banda larga del Paese, una fibra ottica che si estende per 15mila chilometri da Aosta a Palermo. L'obiettivo, come sottolineato da Mauro Maia, CEO di Irideos e in passato Senior Partner di F2i, è quello di affermarsi come terzo operatore, dopo Telecom e Fastweb, nel B2B, indirizzandosi ad aziende medio-grandi per la gestione dei dati e delle connessioni in sicurezza. A livello economico si punta a un rendimento annuo di oltre il 12%, portando i ricavi dagli attuali 168,5 milioni di euro a 250 milioni. Irideos mira soprattutto a conquistare le imprese italiane, muovendosi tra due colossi come Tim e Open Fiber. Quella offerta dalla società di Maia è una fibra accesa e con servizi, ideale per le realtà meno avvezze alla transizione al digitale. I ricavi di Irideos deriveranno per il 60% dalla rete e per il 40% dalla gestione dei dati.
La storia e i settori di attività di F2i - Fondi italiani per le infrastrutture
Acronimo di Fondi italiani per le infrastrutture, F2i viene costituita nel gennaio del 2007 e diventa nel giro di pochi anni una delle più importanti società di gestione del risparmio, grazie al lancio del più grande fondo chiuso italiano dedicato a investimenti nel comparto infrastrutturale. Nata su iniziativa di Cassa depositi e prestiti, nel maggio del 2008 conclude la sua prima acquisizione, rilevando il 15,7% di Alerion Clean Power. F2i investe in diversi settori merceologici: dalla distribuzione del gas naturale alle energie rinnovabili, dagli aeroporti alle autostrade, dalle telecomunicazioni alle infrastrutture sociali, dal servizio idrico integrato alla realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici. Il luglio 2012 segna il lancio di un secondo fondo, che arriva a raccogliere 1.242,5 milioni di euro, un risultato persino superiore al target iniziale di 1.200 milioni di euro. Attualmente è attivo un terzo fondo che ha un target massimo di raccolta pari a 3,6 miliardi di euro. Dal 2014 l'Amministratore Delegato della SGR è Renato Ravanelli, mentre nel novembre del 2017 è stato eletto come Presidente l'avvocato Massimiliano Cesare.