Matteo SIMONE
http://www.psicologiadellosport.net
Lo sport ti permette di fare esperienze uniche e ricche, prima impensabile, tanti momenti partecipativi insieme agli altri, fare sport con masse di persone, fiumi di atleti che partono insieme e lungo il percorso ognuno continua con il suo passo e la velocità più appropriata e man mano si arriva all’arrivo per indossare la medaglia e reintegrarsi con cibo e bevande e poi incontri e racconti di com’è stata l’esperienza di gare di corsa, momenti ricchi per portare a casa sempre qualcosa di importante.
Di seguito, Luigi racconta la sua esperienza da ex fumatore a maratoneta e poi anche ultramaratoneta, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sii...Potrebbe sembrare banale come risposta ma conciliare turni di lavoro, famiglia e gli allenamenti mi fa sentire un campione tutti i giorni.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Sono sempre stato uno sportivo, ho praticato calcetto e sport da combattimento, dopo un periodo di fermo iniziai a praticare la corsa per gioco e fu amore a prima vista.
Quali sono i fattori che hanno contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “I fattori che hanno contribuito al mio benessere sicuramente il mangiar sano e tanti allenamenti e usare la corsa come mezzo per azzerarsi mentalmente.. Quando corro sto da DIO.”
Azzerarsi mentalmente mi piace, a volte si sperimenta fatica mentale, tante cose da badare, da considerare, da risolvere, allora ti metti le scarpe e vai a correre azzeri tutti per quel tempo dedicato a te e la tua mica corsa e la tua amica fatica e poi si vede al resto, intanto si sperimenta benessere che aiuta a ricaricarsi a trovare energie rinnovate per pensare ad altro diversamente con più creatività, entusiasmo e progettualità.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o alla tua performance? “All'inizio mia moglie mi ha spronato, vivendo un periodo di stress lavorativo fumavo 35 sigarette al giorno poi mi sono armato di forza di volontà e il resto è stata tutta farina del mio sacco.”
Bella svolta, meno male, a volte si resta in una fase precontemplativa che nemmeno ci si rende conto del malessere che ci procuriamo attraverso uno stile di vita malsano, altre volte siamo più consapevole ma comunque restiamo in una fase contemplativo, vorremmo cambiare stile di vita ma rimandiamo, importante è passare all’azione, iniziare, decidere giorno, ora e modalità per iniziare a mettersi in moto e nìancora più importante è la fase del mantenimento.
Qual è stata la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La gara della mia vita è stata la maratona di Vienna ho provato tante emozioni una delle quali è stata portare i colori della azienda per cui lavoro (Conad), quella più forte di quel giorno è stata la partenza perché ero in prima linea davanti a 45000 atleti, il traguardo è stato unico perché insieme alla medaglia sono stato accolto con un boccale di birra.”
Quale è stata la tua gara più difficile? “La mia prima ultramaratona, caldo asfissiante e condizioni climatiche proibitive ma portata a termine.”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare? “Terminare l'ultramaratona in quelle condizioni mi ha dato la consapevolezza di essere una persona forte e determinata.”.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Di episodi divertenti ne capitano in ogni gara, ogni gara in compagnia dei miei amici di squadra la Run&Fun San Severo diventa una festa.. Siamo una squadra di matti.”
Bello questo sport fatto di fatica e divertimento, matti che si divertono faticando, insieme per raccontare imprese e aneddoti, per condividere momenti unici e importanti.
Quali sono le sensazioni che sperimenti facendo sport: pregara, in gara, post gara? “Nel pregara c'è sempre un po’ di ansia da prestazione, durante la gara c'è la gioia di stare in mezzo a tanti atleti anche
, a fine gara c'è la consapevolezza di aver fatto un ottima prestazione.”
Si fa sport per un sano stile di vita, per dimagrire, per mettersi in moto, per incontrare gente e poi ci si accorge di essere portati per un tipo di sport e si sperimenta anche performance osando sempre un po’ di più e allora oltre a sperimentare aggregazione e partecipazione c’è anche un po’ di ansietta per la buona prestazione sperata, si cerca di far sempre meglio.
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Ad evitare infortuni e soprattutto NON ascoltare i consigli di tutti.”
E certo ognuno dice la sua, ognuno fa a modo suo, ognuno ha un allenatore che dice che non bisogna fare allenamenti tropppo lunghi, oppure che bisogna fare sedute di allenamento molto lunghe, no si sa chi ascoltare, il fatto è che ognuno ha delle caratteristiche e potenzialità adatte a un certo tipo di allenamento, a qualcuno fa bene fare allenamenti di 50km per preparare una maratona ad altri bastano 2okm, in linea di massima una media di 32-36km vanno bene per la maggior parte, questo è solo un esempio, per non parlare delle ripetute corte di 400 e 599 metri, medie di 1.000-2.000-3.000 e lunghe di 4.000-5.000 e a volte anche 6.000-7.000-10.000, insomma un mondo di esperti e di gente che piace sperimentare.
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? “Alla mia prima ultra ho sofferto i 37° ambientali, correre alle 15,30 di pomeriggio non è stato sicuramente un vantaggio per una prestazione ottimale.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Sicuramente lo star bene fisicamente e mentalmente e condividere lo sport con tanti amici, e per ultimo ma non meno importante migliorare se stessi.”
E quindi benessere e performance spingono persone a fare sport, a impegnarsi a essere costanti e determinati.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Per fortuna infortuni seri non ho mai avuti perché ho sempre ascoltato il mio corpo, ho forse fortuna; per quando riguarda le crisi devo ringraziare soprattutto mia moglie che mi supporta e sopporta.. sempre presente alle mie gare.. e il mio gruppo.”
Quale può essere un messaggio ai ragazzi per avvicinarsi allo sport? “Noi soprattutto siamo di buon esempio ai giovani, il messaggio che sento di mandargli è che facendo sport aiuta a superare gli ostacoli della vita, avendo due figli adolescenti gli ripeto sempre che lo sport è come la vita.”
Vero lo sport è la metafora della vita, si decidono mete e obiettivi nello sport come nella vita, ci si impegna per raggiungerli e durante il percorso possono capitare imprevisti o ostacoli da superare e continuare verso dove vogliamo andare con il cuore, la passione, la testa e le nostre gambe con tutto il corpo e tutta l’intenzione.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “Assolutamente NO, non è nella mia indole avere favori esterni, dietro tutte le mie prestazioni c'è un lavoro minuzioso e duro.”
Per ottenere qualcosa di importante bisogna impegnarsi seriamente e duramente e non trascurare nessun particolare, tante cose contribuiscono al benessere e alla performance nello sport, l’esperienza aiuta a far sempre meglio.
Quale può essere un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “La nostra droga è lo sport e l'unica droga che ci far stare bene.”
A volte lo sport diventa una droga, ma è meglio fumare 35 sigarette al giorno o fare una gara di 7 ore? Ognuno trova il suo equilibrio nella vita rispettabile e mai giudicabile.
I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “I miei colleghi mi dicono: ma chi te lo fa fare sacrificare il tempo libero per andare a correre? Qualcuno mi dice che sono fissato ma fa niente, i miei familiari mi dicono di non esagerare.”
Un giusto equilibrio è sempre la cosa migliore.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Di essere una persona molto determinata e resiliente.”
Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “Oggi NO e spero che questo sia di monito anche ai miei figli.”
Adulti che fanno sport, che si impegnano per raggiungere risultati sono di esempio per figli e anche per altri ragazzi.
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “Ad oggi non ci penso e spero che non accada mai.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi? “Assolutamente SI, soprattutto per i ragazzi che avvicinano allo sport da poco e che hanno bisogno di capire bene questo meraviglioso mondo ma serve anche a noi adulti a superare dei momenti negativi che possono essere infortuni e quant'altro.”
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Il prossimo obiettivo è la maratona delle cattedrali nella nostra fantastica terra PUGLIA, il sogno sarebbe fare la maratona di New York l'anno prossimo. Ti voglio ringraziare di avermi dato questa possibilità. E’ stato un bel regalo di compleanno quel giorno che mi hai contattato per riempire il questionario e anche uno stimolo in un momento NO.”
Nel frattempo è passato del tempo, Luigi ha partecipato alla mezza maratona delle cattedrali nella nostra fantastica terra PUGLIA arrivando 6° assoluto e 1° di categoria e il meglio deve ancora venire grazie anche al suo allenatore Matteo Notarangelo, fortissimo atleta.
Matteo SIMONE
Psicologia dello sport, psicoterapeuta
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