di Stefania Romito
Tra i partecipanti c’erano personalità di spicco come Magda Carneci dalla Romania, Gale Berns dalla Gran Bretagna, Jennifer Maloney dagli Stati Uniti, Kristina Stoltz dalla Danimarca, Hasan Erkek dalla Turchia e molti altri. Anche io, come rappresentante dell’Italia, ho avuto l'opportunità di portare la mia voce poetica su questo prestigioso palcoscenico.
L'inaugurazione del festival è stata magica. Davanti al Centro Culturale di Tetovo, i fuochi d'artificio hanno illuminato il cielo, mentre giovani in costumi tradizionali albanesi hanno sfilato con fiaccole. Un omaggio al poeta nazionale albanese Naim Frashëri ha segnato l’inizio delle celebrazioni: insieme alla poetessa Magda Carneci, il direttore del festival, Shaip Emërllahu, ha deposto dei fiori in onore di Frashëri, una figura di spicco della poesia albanese.
Durante il discorso di apertura, Emërllahu ha sottolineato l'importanza della poesia come linguaggio universale. Le sue parole mi hanno colpito profondamente. Ha descritto la poesia come un mezzo per attraversare i confini culturali e creare legami tra persone di tutto il mondo, in un’epoca in cui le sfide globali richiedono riflessione e introspezione. È stato emozionante sentire come, attraverso i nostri versi, noi poeti potessimo contribuire a costruire ponti invisibili tra culture diverse.
Uno dei momenti più emozionanti è stato la consegna del prestigioso premio letterario "Naim Frashëri" alla poetessa romena Magda Carneci. Ho ammirato il suo discorso, in cui ha reso omaggio a Frashëri, paragonandolo a Mihai Eminescu, il poeta nazionale della Romania, evidenziando così l’importanza dei poeti nella modernizzazione delle rispettive culture. È stato un discorso che ha fatto riflettere sulla forza della poesia come veicolo di cambiamento culturale e nazionale.
Durante il festival, ho avuto l'opportunità di assistere alla premiazione di altri importanti poeti. Il poeta turco Hasan Erkek ha ricevuto il premio alla carriera "Giorni di Naimi", mentre il premio "Menada" per i valori poetici è andato all'inglese Gale Berns. La poetessa macedone Julijana Velici?kovska ha ricevuto il premio "Oaeneum" per il miglior ciclo poetico, e Kristina Stoltz dalla Danimarca ha ottenuto il premio "Silke/Liria". Maja Panajatova, poetessa bulgara, è stata premiata con il "Kiriu i Naimi" per la miglior poesia. È stato stimolante vedere così tanti talenti provenienti da tutto il mondo, uniti dalla passione per la poesia.
Uno dei momenti più particolari del festival è stata la partecipazione, anche se virtuale, della poetessa inglese Fiona Sampson. A causa di difficoltà logistiche, non ha potuto essere presente, ma ha inviato un messaggio video in cui presentava il suo libro La grotta di Dante. L’analisi del testo da parte del poeta Olimbi Velaj ha messo in evidenza la profondità della sua poesia, unendo musica, arte e parole in una fusione unica che ho trovato estremamente affascinante.
Il festival non è stato solo un'occasione per condividere la poesia, ma anche per scoprire le bellezze culturali di Tetovo. Abbiamo visitato i monumenti storici della città e preso parte a momenti di lettura collettiva, come l’ora letteraria "Poeti e Versi", che si è tenuta ad Arabati Baba, un'esperienza indimenticabile per il contesto suggestivo e l’accoglienza del pubblico.
L'evento finale, la cerimonia "Meridian Poetike", si è svolto presso il Centro Culturale e Artistico "Shift Center". Qui, poeti provenienti da tutto il mondo hanno letto le loro opere, accompagnati da musicisti locali come la pianista Rona Amiti. Le performance musicali hanno creato un'atmosfera magica, amplificando l’impatto delle parole. Questo incontro tra poesia e musica ha reso il festival un’esperienza ancora più intensa e coinvolgente.
Un altro momento importante è stata la pubblicazione dell'antologia del festival, Blue Twilight, curata da Shaip Emërllahu. L’antologia raccoglie le poesie dei partecipanti, celebrando così l'internazionalità e la continuità del festival. Essere inclusa in questa raccolta è per me un grande onore, poiché testimonia il valore e la bellezza della poesia come strumento di unione e dialogo interculturale.
Il Festival "Giornate di Naimi" si è confermato un simbolo di amore per la poesia, la lingua e la cultura, non solo albanese, ma universale. Tornare a casa con la consapevolezza di aver fatto parte di un evento così importante mi ha riempito il cuore di gratitudine e ispirazione. Sarò sempre grata al poeta albanese Ajan Kallço e al Direttore del Festival Shaip Emërllahu.