Il trasporto ferroviario delle merci in Italia e in Europa è il tema centrale dell’intervista che Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha rilasciato ad “Ansa Incontra”. Il manager ha parlato della strategia per aumentare la quota del treno, integrando diversi modi di trasporto e potenziando le infrastrutture.
La visione di Luigi Ferraris per il trasporto delle merci
Ad oggi il trasporto ferroviario delle merci rappresenta solo il 10-11% del totale in Italia, una percentuale che non è cresciuta negli ultimi anni. Tra le cause principali il mancato adeguamento delle infrastrutture dedicate alla logistica. Gruppo FS ora intende accelerare puntando su intermodalità e nuove opere. A illustrarne la strategia Luigi Ferraris, in un’intervista rilasciata ad “Ansa Incontra” in cui l’Amministratore Delegato ha condiviso la sua visione per trasformare la logistica delle merci in Italia e in Europa. Di strategica importanza la multimodalità, ovvero la capacità di integrare diversi modi di trasporto: “Pensiamo che sia essenziale creare le condizioni perché il treno venga utilizzato per coprire soprattutto medie e lunghe distanze. Il viaggio va spezzato, bisogna creare dei terminali multimodali ed è lì che si realizza appieno la strategia intermodale. Si prenda per esempio il container: dal camion lo si carica sul treno, si forma un treno e poi da lì si parte e si va verso il centro Europa e destinazioni finali. Anche qui, come per il turismo, i porti sono essenziali”. In questo modo si potrebbe raddoppiare la quota del trasporto delle merci su rotaia entro i prossimi dieci anni, raggiungendo il 20%. Per realizzare questa strategia, Luigi Ferraris ha indicato la necessità di investire in terminali multimodali, dove si possano caricare e scaricare i container da un mezzo all’altro, e in nuove offerte di trasporto ferroviario avanzate, come quelle già proposte dal Polo Logistica.
Luigi Ferraris: le sfide per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie
Durante il colloquio con “Ansa”, l’AD ha parlato anche delle sfide che il Gruppo FS deve affrontare sul fronte del potenziamento delle infrastrutture, sia per quanto riguarda il trasporto delle merci che per quello dei passeggeri. Luigi Ferraris ha ricordato come l’ultima grande opera di ammodernamento realizzata in Italia sia stata l’Alta Velocità, entrata a pieno regime nel 2009. Da allora, il traffico ferroviario è più che raddoppiato, ma le infrastrutture non sono state adeguatamente aggiornate. Gruppo FS è in linea con i tempi e i costi previsti per la realizzazione delle opere necessarie, che sono state anche oggetto di una rimodulazione da parte del Governo, in accordo con l’Unione Europea. La scadenza fondamentale è giugno 2026, quando dovrebbero essere completati i principali interventi, come il Terzo Valico, la Gronda di Genova, il Nodo di Firenze e il Nodo di Bologna. Opere complesse, ha aggiunto, che richiedono una grande capacità di progettazione, esecuzione e controllo, e che non sono esenti da imprevisti. Il manager ha tuttavia espresso la sua fiducia nella professionalità e nella competenza delle persone che lavorano, ribadendo la determinazione del Gruppo a rispettare gli impegni presi con il Paese e con l’Europa.