Durante il mese di dicembre, è stato pubblicato online il progetto fotografico della scrittrice torinese Mìcol Mei: una serie di polaroid che prende il titolo di Pola.M – citazione non casuale di un colosso della cinematografia, Pola X di Leo Carax. È possibile visionarlo presso il sito web dell’autrice, micolmei.it, alla sezione dedicata al progetto.
Pola.M si compone di sei polaroid in bianco e nero, realizzate da Mìcol Mei attraverso varie tecniche compositive: dal collage, all’utilizzo dell’inchiostro da china. Ognuna di esse ha un titolo che evoca ciò che viene raffigurato, non sempre direttamente riconoscibile anche e soprattutto per permettere allo spettatore di dare da sé le proprie interpretazioni. Melpomene, Bed, M.M., Food is not rational, The wall are Us e Burn.
Scopo principe di Pola.M. è quello di sensibilizzarci verso una cultura dell’imperfezione, un grido contro l’omologazione ai canoni di perfezione a cui costantemente la nostra società ci impone di sottostare. Non sarà un caso, infatti, che la pellicola di Carax racconti la caduta dell’uomo, il suo fallimento. L’autrice Mei, attraverso il suo romanzo d’esordio “Il Richiamo del Dirupo” già aveva esplorato il mondo del fallimento, mettendone in risalto soprattutto la capacità di superarlo, di andare oltre. Pola.M, invece, quel sentimento sembra proprio volerlo innalzare a modello. Un invito, dunque, alla possibilità di capirci, di non imporci limiti, di non doverli a tutti i costi superare.
Mìcol Mei è un'artista poliedrica a cui piace sperimentare, sempre tesa verso nuove modalità espressive affinché il suo pensiero possa plasmarsi sotto gli occhi dei suoi fruitori, anche a seconda del messaggio che intende trasmettere. Nel 2020 ha esordito in libreria con il suo "Il richiamo del dirupo" (Miraggi Edizioni), un romanzo sui generis che riflette sulla speranza e sul fallimento umano, sul riscatto e l'auto-consapevolezza. Modella d'arte, pittrice, filosofa dei nostri tempi.