Su tutti gli stores digitali e nelle maggiori librerie è disponibile il romanzo d’esordio di Giuseppe Lapadula, scrittore italiano emigrato in Svizzera, “La Piaga. Un romanzo nell’Universo Barocco”. Una storia di grande impatto e originalità che si colloca a metà tra la fantascienza e il romanzo storico-distopico, dove il passato e il futuro danno vita a un unicuum esemplare. Un'opera che, dal punto di vista stilistico, si distingue per una prosa ricca di minuzie e immagini vivide.
Il romanzo, costruito attraverso una struttura narrativa stratificata e complessa, unisce più piani temporali e diversi punti di vista, offrendo al lettore una visione corale degli eventi, che, pagina dopo pagina, come tessere, vanno a formare un preciso mosaico. Il ricco e denso stile di Giuseppe Lapadula, servendosi di un linguaggio che alterna momenti lirici a descrizioni tecniche che guidano i lettori alla scoperta dell'Universo Barocco del futuro, stupisce per la capacità di saper sempre mantenere un equilibrio tra riflessione filosofica e azione narrativa.
Il tempo narrato e la costruzione temporale
"La Piaga. Un Romanzo nell'Universo Barocco" si protrae per più di trecento pagine, coprendo un arco temporale che va dal 2566 al 2611, eppure la narrazione non segue un ordine cronologico lineare. Lapadula utilizza frequenti flashback e anticipazioni per costruire una trama che si dispiega gradualmente, rivelando i dettagli della crisi della piaga e le sue conseguenze attraverso il punto di vista dei vari protagonisti – approccio che permette al lettore di esplorare la complessità del mondo narrato da diverse angolazioni, mantenendo viva la suspense narrativa fino alla fine.
Lapadula gestisce il ritmo narrativo in modo sapiente, alternando momenti in cui il ritmo accelera senza possibilità di scampo a momenti più descrittivi, che mirano a indagare tutti gli elementi che confluiscono nell’opera: dalla psicologia dei personaggi, alle loro esperienze e fino ai luoghi perfettamente immaginabili che vengono in mente al lettore. Come per gli autori più navigati, nell'esordio di Lapadula il linguaggio si adatta alle variazioni di ritmo imposte dall’autore, diventando più serrato e conciso nelle scene di combattimento, e più ampio e descrittivo nei momenti di introspezione. Un linguaggio semplice e immediato, eppure costellato da tecnicismi che non appesantiscono la narrazione ma anzi la arricchiscono, dandole spessore, permettendo al lettore di andare oltre le pagine lette. È proprio l’alternanza dei differenti registri che crea una tensione costante, tenendo il lettore incollato alla pagina, ma allo stesso tempo permette di approfondire i temi del romanzo.
Uno degli elementi più curiosi e degni di nota che si rileva dalla lettura dell'opera sci-fi di Lapadula, è l'uso di più narratori. Ogni capitolo si concentra su un personaggio diverso e su un differente periodo temporale, offrendo al lettore una prospettiva unica su ciò che sta accadendo. I protagonisti principali, come Helga, Olaf e Enrik, ma anche i personaggi secondari, come il contrammiraglio Karlhelm Van Haag o il cappellano Padre Frennsen, hanno tutti un ruolo importante nel tessere la trama complessiva. È attraverso la presente scelta narrativa, che Lapadula riesce ad approfondire non solo l'azione, ma anche i conflitti interiori e le emozioni dei suoi personaggi. Di conseguenza, il lettore è invitato a esplorare le loro paure, le loro speranze e i loro dilemmi morali, entrando in empatia con i personaggi del racconto e seguendoli nelle loro peripezie.
Un altro aspetto interessante del linguaggio in La Piaga è l’uso dei dialoghi. Lapadula costruisce conversazioni che non sono solo strumenti per portare avanti la trama, ma veri e propri duelli retorici tra i personaggi. Ogni dialogo, ogni parola pronunciata dai personaggi è ricca di sottotesti e ambiguità, e spesso dicono più attraverso ciò che tacciono che con ciò che esprimono apertamente. Ciò che emerge con prepotenza è come Lapadula sia stato in grado di costruire personaggi tanto peculiari e caratterizzati da collegarli immediatamente alle parole che pronunciano. Un esempio di questa capacità di Lapadula è la conversazione tratta dall'opera che avviene tra Helga Ragnar e Olaf Bjornsson nelle prime fulminanti pagine di apertura. Helga, medico disincantato, tenta di dare un consiglio pratico a Olaf, ma le sue parole sono cariche di un sottile sarcasmo: “Usa protezioni durante il sesso. Non c’è nulla di male. Ti saresti risparmiato quelle ulcerazioni”. Questo scambio di battute, pur essendo apparentemente banale, rivela molto sulle dinamiche tra i personaggi e sull’atteggiamento cinico di Helga verso il mondo.