La tecnica del collage consiste nell’applicare ritagli di materiali differenti su un supporto bidimensionale. Viene ritenuto una tecnica povera che accosta o sovrappone parzialmente frammenti di carte colorate o pezzi di giornale oltre a stoffe oppure materiali tra i più vari. L’uso di questi materiali, che mantengono la loro originaria identità all’interno del nuovo contesto pittorico, sfidava alcuni dei più saldi postulati ereditati dagli artisti occidentali a partire dal Rinascimento. Per questo motivo il collage, nonostante l'interesse suscitato a partire dagli inizi del XX secolo per opera soprattutto dei pittori cubisti (Braque, Picasso) e poi dei futuristi (Carrà) ed espressionisti (Matisse), viene considerato un momento di contrapposizione se non di rottura totale riguardo alle cosiddette tecniche nobili dell'espressioe artistica quali la pittura e il disegno. "Decostruire per ricostruire" potrebbe quindi essere il filo conduttore di una ricerca allo stesso tempo, ironica, provocatoria e intellettuale finalizzata ad un cambiamento che rispecchi i mutamenti sociali, politici, culturali e artistici.
Pier Giorgio Doimo ha trovato nel collage il suo linguaggio d'elezione e la sua cifra stilistica, in un dialogo continuo tra materiali e supporti, tra evocazioni ed emozioni, tra fantasia e realtà: l'Artista adotta questa forma d’arte interpretandola come un ritorno al mondo dell’infanzia, al gioco dei bambini che ritagliano pezzi di carta. Materiali poveri ed effimeri, assemblati in una composizione apparentemente senza senso ma che, in realtà, tiene conto della sensibilità dell’artista, con lo sguardo rivolto in qualche modo al suo passato, ricco di eperienze e valori, e l’evidente obiettivo di provocare nell'osservatore una riflessione, una indagine interiore, uno sforzo di fantasia per interpretare e metabolizzare le suggestioni e le emozioni che l'opera suscita.
I colori di fondo e le forme sono distribuiti in modo da ottenere il giusto equilibrio compositivo; il gesto viene finalizzato ad atto creativo funzionale all’utilizzo di materiali poveri che assurgono in questo modo a nuova dignità. Tutto contribuisce a creare un’opera vivace e dinamica che pare prendere nuova e originale sostanza dall'applicazione dei frammenti accostati, sovrapposti, intarsiati che concorrono a dare vita ad un mosaico di forme, colori e tipologie di materiali che via via contribuiscono, con la loro interazione nella percezione cromatica dell'Artista, alla definizione finale dell'immagine. Pier Giorgio Doimo ha padronanza assoluta della tecnica e di una audace tavolozza ricchissima di velature, sfumature e accenti che gli consentono la sapiente stesura in ampie campiture di colori accesi, le pennellate istintive, mai casuali, che richiamano toni più delicati e poi le tracce, le gocciolature e gli schizzi che amalgano e rafforzano sulla superficie dell'opera l'immagine che il groviglio dell'intervento materico suggerisce, per sancire definitivamente, in una visione artistica tanto misteriosa quanto affascinante, elegante e personale, l'originalità di un Artista capace di rinnovare radicalmente il rapporto tra pittura e realtà, riscoprendo inedite vie d'espressione e riconoscendo l’opera d’arte, anche attraverso operazioni provocatorie, come espressione del pensiero prima ancora che come attività e abilità manuale.
Michele Catalano, dicembre 2024