L’Italia non è un Paese per giovani. Viene da dire così, rimodulando il titolo del film del 2007 diretto da Joel ed Ethan Coen, se si guarda all’universo economico e lavorativo degli under 30. Un panorama difficile, dove regnano incertezze e difficoltà, precarietà e crisi. Un panorama che ovviamente preoccupa.
L'ultima edizione dell'indagine "Deloitte Global Gen Z and Millennial Survey" ha rivelato una preoccupante realtà: circa la metà dei giovani italiani esprime un'acuta preoccupazione per l'escalation dei costi delle materie prime, degli affitti, dei generi alimentari e delle spese accessorie. Questa situazione sta rendendo particolarmente difficile per loro pianificare con sicurezza il proprio futuro a lungo termine.
Il 47% dei Millennial teme di non arrivare a fine mese con percentuali che crescono fino a oltre il 70% per quanto riguarda coloro che ritengono impossibile comprare una casa. Per più del 63% dei ragazzi italiani della Generazione Z, inoltre, formare una famiglia è una sfida che difficilmente, ad oggi, potrebbero provare. Le cause di molti dei problemi della nostra economia, come ad esempio quello delle pensioni, risiede in questi numeri, che fotografano una situazione difficile e pericolosa.
Una situazione che si aggrava se si guarda ai livelli di educazione finanziaria della fascia giovane in Italia. L’ultima ricerca di Nomisma, indirizzata proprio a indagare le abitudini di spesa e le conoscenze in ambito finanziario dei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni, rivela un quadro definito come inquietante. Come si legge in questo articolo, 8 ragazzi su 10 ha registrato difficoltà nella gestione del denaro negli ultimi 10 mesi, con un’entrata media che supera di poco gli 800 euro mensili. Meno del 40% ha un lavoro stabile, con un ricorso sempre più grande alla famiglia per coprire spese mensili di vario genere. Ma la statistica più inquietante è questa: il 72% dei giovani non riesce a gestire in maniera consapevole le spese e le risorse disponibili.
Ad aggravare la situazione ci sono poi due aspetti. Il primo è il caro vita, che preoccupa oltre il 45% dei ragazzi italiani. Un caro vita che riguarda gli affitti e la spesa, ma anche le attività extra (formazione, viaggi, cultura, tempo libero) e che va a inficiare pesantemente sul benessere psicofisico di una intera generazione. Infine, c’è la questione dei cambiamenti climatici: il 64% dei Millennials si dichiara in ansia per lo stato di salute del pianeta. C’è una generazione da salvare e bisogna fare in fretta.