Il mondo è cambiato ma soprattutto sono cambiate le abitudini. Il modo di fruire dei contenuti, di intrattenersi. A ben pensarci è mutato il concetto stesso di intrattenimento e divertimento. E lo dimostrano i contenuti che oggi vanno per la maggiore. Podcast, contenuti in streaming, soprattutto serie tv. È l’era – e la legge – dello streaming. Le produzioni originali dei colossi dello streaming on-demand hanno conquistato il pubblico, e sono aumentate di numero. Netflix, Amazon Prime Video, Apple Tv, Tim Vision e gli altri hanno aumentato le produzioni per un motivo: la richiesta crescente del pubblico, soprattutto nelle fasce più giovani, dominate dai gusti e dalle tendenze che impongono i membri della Generazione Z.
Se le serie tv sono guardate, ad oggi non si sa più quanta gente vada al cinema, quanti guardino la tv tradizionale o i DVD. Il modo di intrattenersi generale è cambiato. Ed è cambiato per tutti, anche per gli irriducibili sostenitori delle forme tradizionali, quelli che per capirsi leggevano – fino a qualche tempo fa – il giornale cartaceo. Il tutto a vantaggio dei servizi di streaming che gongolano per numeri sempre più alti. Discovery – che in Italia va fortissimo – ha superato i 15 milioni di abbonati, Netflix al netto di qualche calo è in aumento e continua a diversificare i suoi contenuti, andando a vantaggio degli oltre 200 milioni di utenti già abbonati. 100 milioni di iscritti li ha toccati Disney+, mentre Prime Video da tempo fa testa a testa con la N più digitale della Silicon Valley.
A fare cappotto sono le produzioni originali, che ad oggi si fa fatica a contare. Perché le produzioni originali – più che altri contenuti – hanno fatto la differenza. Anzitutto perché sono immediate, fruibili subito al momento dell’uscita. Ma soprattutto perché raccolgono il meglio di quanto offre il mercato. E molto spesso superano i budget stanziati per produzioni ugualmente vincenti: basti pensare che due stagioni della favolosa serie cult Mare Fuori sono costate, insieme, quanto i soli sei episodi de “La vita bugiarda degli adulti”, tra l’altro non proprio apprezzatissima ma comunque capace di registrare numeri da capogiro.
Sono competizioni che non si possono vincere: a fronte di un calo del classico intrattenimento, quello digitale è in netto aumento. E con esso aumentano anche i budget destinati ad allargarsi. Alla pari dei fatturati e degli utenti. Il futuro – con l’avvento prossimo della Generazione Alpha – è indirizzato su un percorso ben preciso.