L'inclusione di genere è sempre un tema molto dibattuto in Italia e che non trova ancora soluzione. Secondo il Gender Equality Index sviluppato dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE), un’agenzia dell’Unione Europea, l'Italia si colloca al tredicesimo posto tra i Paesi della UE con un GEI di 68,2 su 100. Rispetto al 2010, il Paese ha registrato un incremento di 14,9 punti, il maggiore tra gli Stati membri, guadagnando otto posizioni nella classifica. Rimangono però ancora delle criticità , al punto che il nostro Paese è classificato tra quelli che vengono definiti «in recupero», ovvero con punteggi dell’Indice inferiori alla media dell’UE, ma con miglioramenti più rapidi e in grado di ridurre il divario nel tempo.
La situazione dell'inclusivitĂ in Italia
L'Italia, ha fatto particolari progressi soprattutto per quel che riguarda l'inclusione di genere nei posti di potere, riuscendo ad aumentare il proprio ranking di 3.2 punti a partire dal 2020.
Altro aspetto migliorato molto negli ultimi anni è la gestione del tempo, ovvero le differenze nella distribuzione del tempo libero e del tempo dedicato al lavoro non retribuito. In questo senso il punteggio dell'Italia è salito di 8,1 punti, sintomo che il nostro Paese sta iniziando a comprendere le necessità delle donne.
Rimangono ancora delle criticità importanti su cui è necessario lavorare. Nel nostro Paese un aspetto critico è la mancanza di donne nei campi dell’energia e dei trasporti. Nel 2022, solo il 26% dei professionisti nel settore energetico italiano erano donne e solo il 20% era impiegata nei trasporti.
Altro settore dove le donne faticano ad imporsi è quello del gioco digitale. Secondo un rapporto stilato da All In Diversity, le donne costituiscono il 39% della forza lavoro. Si tratta di dati ancora molto bassi e che diventano ancora più critici se si pensa che esiste ancora un significativo divario retributivo di genere. Va però detto che alcune grandi aziende, come ad esempio la svedese Betsson, sta lavorando ad una maggior inclusione grazie ad iniziative come la rete Women in Betsson e l’Internal Diversity, Inclusion, and Belonging.
Ancora troppe molestie sessuali
L'ultima questione che vale la pena affrontare è quella delle molestie sul luogo del lavoro. Secondo un sondaggio condotto su oltre 11.000 donne dalla Survey L.E.I. (Lavoro, Equità , Inclusione) intitolata “Ti Tocca”, circa 7 donne su 10 hanno dichiarato di essere state vittime di molestie, mentre Il 40% delle lavoratrici ha dichiarato di aver subito contatti fisici indesiderati. Il dato è in netto aumento rispetto al 2022 (+81% circa). Il 43% ha invece ricevuto avance esplicite indesiderate e il 27% ha segnalato richieste e comportamenti di natura sessuale non graditi o non sollecitati. Lo studio evidenzia quindi una situazione di profondo maschilismo nel mondo del lavoro, con comportamenti inaccettabili. Serve un giro di vite importante per porre fine a questa situazione.
Estensione delle iniziative alle aree rurali
Per affrontare efficacemente la questione dell'inclusione di genere, è fondamentale che le iniziative non si limitino solo ai grandi centri urbani ma si estendano anche alle aree meno sviluppate e rurali. Nelle piccole città e nelle zone rurali, le opportunità per le donne sono spesso limitate da una forte persistenza di tradizioni patriarcali che relegano le donne a ruoli marginali. L'implementazione di programmi educativi che promuovano l'uguaglianza di genere e la sensibilizzazione nei confronti delle disparità può giocare un ruolo cruciale nel cambiare queste percezioni. Inoltre, incentivare l'imprenditorialità femminile in questi contesti può essere un motore potente per il cambiamento socio-economico, contribuendo a ridurre la disuguaglianza di genere a un livello più locale e concreto.
Politiche di quota e formazione
Un'altra strategia che potrebbe risultare decisiva è l'adozione di politiche di quota più stringenti nelle aziende e nelle istituzioni pubbliche. Sebbene le quote di genere siano spesso viste con scetticismo, la loro efficacia nel creare opportunità per le donne in settori precedentemente dominati dagli uomini è innegabile. Queste politiche dovrebbero essere accompagnate da programmi di formazione e mentoring per assicurare che le donne non solo raggiungano posizioni di potere, ma siano anche adeguatamente preparate per eccellere in tali ruoli. Ciò contribuirà a creare un ambiente più inclusivo e diversificato, dove le competenze e le prospettive femminili possono essere pienamente valorizzate.
Coinvolgimento maschile nell'uguaglianza di genere
Infine, è essenziale che vi sia un maggiore coinvolgimento maschile nelle discussioni e nelle iniziative relative all'uguaglianza di genere. Educare e coinvolgere gli uomini nel sostegno attivo alle questioni di genere può portare a una trasformazione culturale più profonda e duratura. Gli uomini devono essere visti non solo come alleati, ma come partecipanti attivi nella lotta contro le discriminazioni di genere. Attraverso workshop, seminari e campagne di sensibilizzazione, si può incrementare la consapevolezza e spingere verso un cambiamento di atteggiamento che riconosce e celebra il valore dell'equità di genere in tutti gli ambiti della società .
Verso un futuro equo e inclusivo
In conclusione, affrontare la questione dell'inclusione di genere in Italia richiede un impegno continuo e multisfaccettato. Dall'estensione delle politiche inclusive alle aree rurali, all'implementazione di quote di genere nelle posizioni di potere, fino al coinvolgimento degli uomini come parte attiva del cambiamento, ogni passo è cruciale per costruire una società che valorizza e sfrutta equamente il potenziale di tutti i suoi membri. Il cammino verso l'uguaglianza di genere è complesso e sfidante, ma è anche un percorso che promette di rendere la nostra società più giusta, produttiva e armoniosa. Per realizzare questo obiettivo, è essenziale che ogni settore, sia pubblico che privato, contribuisca attivamente e concretamente alla lotta contro le disparità di genere, assicurando che l'inclusione diventi una realtà tangibile per tutti.