Vorrei continuare a correre liberamente divertendomi
Matteo SIMONE
Il progetto Pink Ambassador, nato a Milano nel 2014, coinvolge donne che hanno affrontato un tumore femminile e vogliono riprendere in mano la propria vita accettando una nuova sfida: allenarsi per alcuni mesi con l’obiettivo di arrivare a correre 21Km, la distanza di una mezza maratona.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Giovanna attraverso risposte ad alcune mie domande.
Che significa per te essere una Pink Ambassador? Essere Pink Ambassador per me, ha significato trasformare un'esperienza dolorosa in un messaggio positivo e di speranza per tutte le donne, un ruolo importante a sostegno della ricerca scientifica e della prevenzione dei tumori femminili in un progetto di Fondazione Veronesi che da sempre dedica un'attenzione speciale alla salute delle donne.
Come hai deciso di farne parte? Hai scelto tu o ti hanno coinvolta? Ho deciso di farne parte leggendo il reclutamento sul sito ufficiale della Fondazione Veronesi, ho inviato la mia candidatura, mi sembrava una bella sfida e un'opportunità per ricominciare a rinascere, avevo finito la chemio e la radio da poco, ed era un modo per conoscere e incontrare altre donne con il mio stesso vissuto.
Si può sempre riprender in mano le redini della propria vita, ricominciare da dove si è sospeso per qualsiasi motivo e insieme è molto meglio nella condivisione della sofferenza e della fatica ma anche della gioia e soddisfazione per riuscire a uscirne da situazioni dolorose ma anche riuscire a eccellere in qualche campo della propria vita. Insieme è anche meglio per aiutare altri a passare situazioni di sofferenza e dolore ma soprattutto a prevenire comunicando sani stili di vita.
Quali caratteristiche sono importanti e/o fondamentali per farne parte? Per candidarsi devi aver affrontato un tumore femminile e terminato le cure specifiche (chemio e radioterapia), essere pronte a mettersi in gioco attraverso allenamenti e prove di corsa, da sola e in team, allenate da coach professionisti Fidal, promuovere e divulgare i valori del progetto, l'importanza della ricerca e della prevenzione, avere coraggio, determinazione, fiducia nella ricerca, voglia di riscatto, resistenza alla fatica, spirito di gruppo e solidarietà.
A volte il dolore e la sofferenza fortificano, si esce da situazioni considerate tragiche, più forti di prima con tanta voglia di vivere pienamente la vita e trasmettere ad altri coraggio, grinta e determinazione per aiutare altri a uscirne fuori da situazioni dolorose e dimostrando che non è più come una volta ma ora si può fare anche dopo il tumore, si può sconfiggere la malattia e se ne può parlare per condividere esperienze e cercare di far meglio.
Cosa hai scoperto ancora di te essendo Pink Ambassador? Essere Pink Ambassador mi ha fatto scoprire che l'amore per se stessi, ma anche per gli altri è la medicina più potente che abbiamo, tante donne mi contattano per chiedermi consigli, soprattutto per quanto riguarda l'attività fisica che oltre a prevenire, favorisce il processo di guarigione e contrasta gli effetti collaterali delle terapie oncologiche, a loro dico che per volersi bene non basta solo applicare al meglio le terapie o fare indagini diagnostiche, ma dobbiamo dare importanza soprattutto alla nostra anima, ai nostri pensieri, emozioni, sentimenti, stati d'animo, avere dei sogni, perché la nostra anima ha valore più di ogni altra cosa. ("Guai al medico che cura il corpo senza aver curato la mente, giacche da essa tutto discende" Socrate) In questo progetto ho sentito fortemente di essermi voluta bene, ma anche aver voluto bene a quelle donne sconfortate dalla malattia che hanno visto in noi un messaggio positivo.
A volte malattie fisiche destabilizzano le persone mentalmente perché non riescono ad accettarle ed è facile arrendersi e subire la malattia ma si può essere parte della cura essendo più attivi e responsabili di se stessi e del proprio corpo credendoci un po’ per volta, fidandosi delle cure e dei sanitari e seguendo consigli e indicazioni che aiutano a migliorare giorno dopo giorno.
Tuoi prossimi obiettivi? Sfide? I miei prossimi obiettivi, vorrei continuare a correre liberamente divertendomi, come ho sempre fatto, praticare e diffondere la Camminata Sportiva, disciplina a portata di tutti e propedeutica per qualsiasi attiva sportiva. In questo periodo sono infortunata per una fascite plantare, la sto curando, è un po' noiosa perché non posso fare dei trattamenti mirati per via delle terapie oncologiche, prima o poi passerà, ed è proprio questa la sfida per raggiungere i miei obiettivi.
Essere disposti ad accettare un problema e combatterlo aiuta anche a gestire e combattere i problemi successivi che vengono considerati comunque risolvibili prima o poi, insistendo, documentandosi e continuando ad andare avanti con quello che c’è.
Prossima maratona o gara importante? Mi piace pensare a una maratona importante come quella di New York, la farei anche in Camminata Sportiva come ho fatto quella di Roma a marzo 2022. È nella mia testa, la immagino, bisogna programmare e prepararsi all'impegno fisico.
Se si può pensare si può fare, si può pensare di portare a termine un sogno con particolar modalità, preparandosi e allenandosi adeguatamente.
Hai ancora sogni da realizzare? Sì, vorrei riprovare l'emozione di fare la spingitrice, arrivare al traguardo è sempre tanto emozionante, arrivarci in gruppo insieme a un amico che non può correre sulle proprie gambe è tante volte più emozionante, una vera missione con testa, cuore e gambe.
Giovanna sembra essere molto coraggiosa e altruista, ha ancora tanti sogni da portare a compimento per se stessa e per gli altri che da soli non riescono.
Cosa dicono i tuoi amici di squadra e le colleghe Pink Ambassador? I miei amici di squadra sono molto orgogliosi di avermi nella loro associazione come istruttrice e camminatrice instancabile, mi hanno ringraziato per ciò che ho fatto dedicandomi un post sulla pagina della Nordic Walking Sud.
Con le mie compagne Pink e la nostra allenatrice Sabrina Affatato abbiamo condiviso bei momenti, ci siamo allenate insieme, ci siamo date coraggio, ci siamo raccontate, conosciute e abbiamo stretto un bel legame d'amicizia. Ci siamo divertiti tantissimo nel weekend trascorsi a Milano per un evento promosso sempre da Fondazione Veronesi e Pittarosso, e a conclusione del progetto abbiamo corso tutte insieme la mezza maratona di Bari il 30 ottobre 2022 per un obiettivo comune: Sostenere la ricerca con raccolta fondi per la prevenzione dei tumori femminili.
Siamo Isabella, Annamaria, Dina, Margherita, Daniela, Rita, Mary, Raffaella, le Pink Ambassador Bari 2022, abbiamo tutte incontrato un tumore femminile nel nostro cammino e abbiamo deciso di fare incontrare i nostri percorsi di vita nel Progetto di Fondazione Veronesi.
Il nostro motto è: “Niente ferma il Rosa, niente ferma le donne”. Pink Ambassador perché vogliamo trasmettere i seguenti messaggi positivi:
- possiamo sempre superare i nostri limiti;
- fissare degli obiettivi per raggiungerli, per poi fissarne di nuovi;
- crediamo che l’unione fortifica;
- si può sempre ricominciare;
- con la forza e la tenacia possiamo sempre farcela! ????
E soprattutto dare un sostegno e supporto, psicologico e umano.
Insieme è sempre molto meglio per affrontare situazioni difficili e per ottenere risultati individuali e collettivi, di performance ma anche di ricerca per aiutare altre persone ad affrontare situazioni simili di dolore e sofferenza.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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Fonte notizia
ilsentieroalternativo.blogspot.com