È un bel salasso, quello che colpisce le famiglie attraverso il costo degli affitti della casa, anche se in Umbria siamo sotto la media nazionale. È quanto emerge dal rapporto curato dalla Segreteria Regionale della UILCA dell’Umbria (UIL credito, assicurazioni esattorie), che ha rielaborato un recente studio promosso dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL nazionale.
È un problema che riguarda non meno di 5,2 milioni di famiglie, cioè il 20,5% del totale di quelle italiane, alle prese con i canoni di locazione e che, in Umbria, riguarda non meno di 70 mila nuclei familiari. Le percentuali salgono se si considerano le famiglie di costituzione più recente, costituite da giovani coppie, con o senza figli. Vediamo quindi in dettaglio gli aspetti di maggior rilievi evidenziati nel rapporto mettendo a confronto i dati dei capoluoghi di Perugia e Terni e raffrontandoli con il dato italiano, con la precisazione importante che si tratta di dati medi, sviluppati su un appartamento di 100 mq, accatastato come abitazione civile (A/2) ed economica (A/3), ubicato in zona semicentrale delle città capoluogo, calcolando i valori medi delle locazioni dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, è stata stimata l’incidenza sul budget familiare, sulla base dell’indagine sui bilanci delle famiglie edito dalla Banca d’Italia.
Fatte queste premesse, il costo medio italiano di una locazione ammonta a 538 euro mensili a cui corrisponde un canone annuo di 6.450 euro, con una incidenza del 19,9% sul budget disponibile. A Perugia, il canone mensile si attesta a 395 euro, corrispondente a 4.740 euro annui, cioè il 14,6% del budget. A Terni valori simili, con canone di 388 euro al mese, corrispondente a 4.650 euro annui, con incidenza pari al 14,4% del budget. Valori dunque inferiori alla media nazionale, che trovano rispondenza anche con riferimento al costo al mq. Infatti, per quanto concerne il costo dell’affitto al mq per le abitazioni civili, a livello nazionale il range è compreso fra un minimo di 5 ed un massimo di 7 euro, mentre per gli immobili abitativi di tipo economico oscilla fra un minimo di 3,5 e un massimo di 4,8 euro, per una media complessiva di 5,1 euro, sempre al mq. I valori di locazione a Perugia invece variano da un minimo di 3,7 ad un massimo di 5,4 euro per le abitazioni civili e da 2,7 a 4 euro, con media di 4,0 euro/mq; mentre a Terni si oscilla da 3 a 6 euro per gli immobili civili e da 2,5 a 4 euro per quelli economici, con media di 3,9 euro.
Nell’esaminare questi numeri bisogna tenere conto dei rincari che verranno applicati sugli immobili dove non vige la cedolare secca, che sono i più esposti alle rivalutazioni e del costo della vita.
“È ormai indifferibile una revisione della tassazione immobiliare, cresciuta esponenzialmente nel corso degli anni e che opportunamente ricalibrata potrebbe contribuire al disinnesco del problema del caro affitti, insieme ad un serio rilancio delle politiche sulla e per la casa” dice Luciano Marini, Segretario Generale UILCA dell’Umbria. Secondo Luca Cucina, Segretario Regionale Aggiunto UILCA, “con l’aumento a due cifre dell’inflazione, il potere salariale ha perso ulteriormente potere di acquisto, molte famiglie devono fare rinunce o rivedere i propri piani, il caro affitti non fa che peggiorare ed acuire la situazione.”
“A complicare la situazione – aggiunge Valentina Gallato, Segretaria Regionale – intervengono anche le morosità degli inquilini indigenti che favoriscono un clima di sfiducia e l’innalzamento dei prezzi. Pertanto occorre vigilare opportunamente per individuare soluzioni che tutelino sia gli inquilini che i proprietari.”