Forza Delly, che ce la puoi fare!
Matteo Simone
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Nel corso della vita si attraversano tante vite, così come nello sport si può cambiare disciplina seguendo passioni, motivazioni, consigli, intuito, provando e riprovando, apprendendo dall’esperienza mettendosi in gioco e seguendo sempre sogni.
Di seguito, l’esperienza di Donatella (ASD Atletica La Sbarra) attraverso rispose ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho cominciato da bambina: mio padre mi portava a fare delle gare di corsa campestre con i miei fratelli; però la mia vera attività sportiva è stata nel mondo della vela.
Conoscevo Donatella come grandissima marciatrice e a una gara di 3000 metri mi ha parlato dei suoi trascorsi nel mondo della vela, sono rimasto sorpreso e interessato, al punto da voler approfondire la sua storia sportiva.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Ho sempre avuto la certezza che tutto sia possibile, quindi ci ho sempre creduto; ci vuole duro lavoro e tanto allenamento.
Concordo, se veramente di mettiamo in testa qualcosa, che sia una maratona una 100km, un salto con l’asta, un decathlon, bisogna impegnarsi, documentarsi, affidarsi a qualcuno ma le possibilità per riuscirci ci sono.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Impegno, tanta volontà e, soprattutto, un supporto tecnico qualificato.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Mentalmente la mia incrollabile forza di volontà e, fisicamente, a detta di molti tecnici competenti, una frequenza fuori dal comune.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Difficoltà: sicuramente gli allenamenti lunghi (la marcia è una specialità di fondo). Rischi: essendo la marcia una disciplina molto tecnica e sottoposta a giudizio, c’è sempre la possibilità di essere squalificati vedendo così vanificati i sacrifici e gli sforzi. Dal punto di vista fisico, il movimento tecnico richiesto può provocare problemi fisici all’anca e alle ginocchia.
Si può far bene nello sport impegnandosi con passione e motivazione ma per eccellere c’è bisogno di affidarsi a qualcuno che ne capisce che sa dare consigli utili, essenziali e necessari per crescere come atleta.
Quale tua esperienza passata ti rende più sicura di potercela fare? La mia prima gara di marcia è stata ai Campionati Italiani indoor di Ancona nel 2016 dove arrivai ultima con un tempo altissimo (del resto avevo appena cominciato a fare atletica). Questa prima prestazione da vera “pippa”, invece di fermarmi, mi ha dato la motivazione (che io chiamo “benzina”) per diventare nella stessa pista quest’anno 2022 Campionessa Italiana di marcia F55.
Al Palaindoor Ancona, il 12 febbraio 2022, Donatella diventa Campionessa Italiana Indoor di Marcia 3000m F55. La testimonianza di Donatella è molto interessante e aiuta a comprendere che non sempre si nasce campioni ma spesso ci si arriva grazie a delle sconfitte da cui si apprende a far meglio in modo diverso.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Sono tutti molti orgogliosi e mi supportano in tutto.
Un episodio curioso, divertente, triste, bizzarro della tua attività sportiva? Sicuramente mi viene in ente un episodio triste, quando ai Campionati Europei di Madrid nel 2018 sono stata squalificata, a mio avviso ingiustamente, sul rettilineo d’arrivo: peccato anche perché avevo realizzato il mio PB sui 3000 di marcia.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Credo sia indispensabile come in tutti gli sport. L’atleta è sempre a rischio di demotivarsi e deprimersi e posso dire di conoscere bene queste problematiche perché ho molti amici che hanno partecipato (e vinto) alle Olimpiadi.
Per eccellere non basta la passione, la motivazione, il talento, ma sarebbe opportuno avvalersi di allenatori, istruttori, tecnici che sanno indirizzare l’atleta, sanno intravedere le potenzialità e costruire insieme obiettivi e programmi di allenamento per raggiungerli. Per vincere competizioni di livello internazionale come mondiali e olimpiadi sarebbe opportuno avere tutto sotto controllo, cuore, fisico e mente e a ciò un aiuto lo può dare uno psicologo che può comprendere gli stati d’animo, l’emotività, l’eventuale ansia, insicurezza, tensione dell’atleta e aiutarlo a gestire, a focalizzarsi, a centrarsi, a essere sereno o attivato in base alla fase della gara.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Ti racconto un episodio fondamentale per la mia carriera sportiva: nel 2015, quando non avevo ancora cominciato a fare atletica, ho accompagnato mio marito a Torun (Polonia) per i Campionati Europei Indoor. L’atmosfera era bellissima, come del resto l’impianto dove si svolgevano le gare, e ho pubblicamente affermato, tra la derisione generale, che sarei tornata in quello stadio e avrei vinto una medaglia. Ebbene nel 2019 sono tornata e in occasione dei Campionati Mondiali Indoor, ho vinto la medaglia di bronzo a squadre nella 10km di marcia che, unitamente alle medaglie internazionali vinte a Alicante e Malaga nel 2018, rappresenta la mia più grande soddisfazione sportiva.
Ai Campionati Mondiali 2019 master indoor di Torun, in Polonia le donne italiane W45 Silvia Bicocchi, Donatella Michetti e Maria Antonia Pais conquistano il bronzo nella 10km di marcia. nel 2018, agli Europei non stadia in Spagna ad Alicante, per la categoria W50, Donatella conquista due medaglie, l’argento a squadre nella 20km e il bronzo per team nella 10km. Ai Campionati Mondiali Master Malaga 2018 Donatella conquista il bronzo a squadre Marcia 10 Km insieme a Manuela Lucaferro e Maria Antonia Pais.
La tua situazione sportiva più difficile? Sicuramente il Campionato Europeo a Venezia nel 2019 dove ho gareggiato nonostante avessi avuto da poco la mononucleosi.
Come hai affrontato, gestito, superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Nell’ordine: forza di volontà, motivazione, cure adeguate, obiettivi a lunga scadenza.
Purtroppo si mettono in conto sconfitte, infortuni, crisi e bisogna da una parte accettarle, comprendere cosa e come sia potuto succedere, trarne insegnamenti e riorganizzarsi nel momento presente ma con una progettualità rivista e ridimensionata a lunga scadenza per tornare a sognare seguendo piani e programmi adeguati.
Cosa hai scoperto di te stessa e degli altri nella pratica dello sport? Fare sport è una notevole valvola di sfogo e per me è fondamentale perché mi consente poi di mantenere un migliore equilibrio mentale nella vita di tutti i giorni: devo dire però che spesso ho visto altri vivere, soprattutto adesso che siamo master, lo sport in modo troppo competitivo che spesso li fa arrivare a episodi di cattiveria gratuita.
In effetti lo sport può essere considerato un bel giocattolo per piccoli e grandi da tenere in gran conto cercando di non farlo rompere mai, divertendosi e cercando di primeggiare senza stress e aggressività.
Quali allenamenti mentali utilizzi? Mi basta la mia forza di volontà: mi ripeto spesso: “Forza Delly, che ce la puoi fare!”
Delly ha dimostrato più volte che se vuole, può, se vuole riesce, e quindi se qualche volta lo dovesse dimenticare, ci siamo qui noi che possiamo ricordarglielo.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? Ti sorprenderò: diventare una eptatleta.
Oramai sono abituato alle sorprese di Delly e so che per lei forse il meglio deve ancora venire, staremo a vedere, non ci resta che seguirla.
Come vivi il pre-gara, la gara e il post-gara? Con un sano stress: prima della gara mi sento una schifezza (gambe molli e voglia di scappare lontano); al via, mi sento improvvisamente una belva (praticamente invincibile) e dopo la gara soddisfatta di aver dato sempre tutto, qualsiasi possa essere stato il risultato.
Quali sono gli ingredienti del successo? Molta umiltà (che ho spesso riscontrato in tanti campioni olimpici), grande forza di volontà e fiducia incrollabile in se stessi, anche nei momenti peggiori della propria carriera sportiva.
In effetti è importare restare umili e vivere lo sport serenamente, possibilmente con il sorriso, divertendosi con gli altri e condividendo fatiche e soddisfazioni e vinca sempre il migliore.
Cosa diresti a te stessa quando eri più giovane? Credo che non sia cambiato niente, mentalmente mi sento sempre una trentenne. Quindi mi direi le stesse cose che mi dico adesso.
A quale personaggio ti ispiri? Ho sempre ammirato visceralmente Alessandra Sensini che ha vinto 4 medaglie in sei olimpiadi (un oro, un argento e due bronzi) nel windsurf e che ha fatto la sua ultima olimpiade a 42 anni nel 2012 rimanendo tuttavia sempre una persona umile e determinata in ugual misura: la Regina della Vela.
Fonte notizia
www.unilibro.it libri f autore simone_matteo