In qualsiasi sport il sostegno della famiglia è fondamentale
I Campionati Italiani Individuali Master su Pista hanno avuto luogo dal 9 al 11 Ottobre 2020 ad Arezzo. Mario di Benedetto dell’Atletica La Sbarra ha disputato la Staffetta 4X100 M50 con i compagni di squadra: Pino Masi, Fabrizio De Grandis e Massimo Mantellassi. Inoltre ha corso gli 800 metri piani classificandosi al 9° posto in 2’13”24.
Di seguito Mario racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Mario come hai gestito il periodo del Covid “Rispettando le limitazioni imposte. Ma senza paura o allarmismi eccessivi”.
Come ne sei uscito fuori? “Ancora non si esce da questo brutto periodo. Però cerco di viverlo in modo che non pesi troppo soprattutto a mio figlio (5 anni) sforzandomi di fargli vivere i momenti della sua età in modo più normale possibile. Anche se ciò non è sempre fattibile”.
La pandemia sta togliendo parte di vita alle persone, soprattutto ai più piccoli che si vedono negati alcune abitudini di sano divertimento attraverso giochi, attività, sport.
Come sono andati i Campionati Nazionali in pista? “I Campionati Nazionali in pista (staffetta e 800) sono andati male per la staffetta 4x100 perché siamo stati squalificati, un cambio non è andato bene. Ma son cose che succedono, poi non avevo provato perché ho sostituito un amico che, causa di forza maggiore, non ha potuto partecipare all‘evento. Sull’800 invece è andata bene, ho fatto quello che era nelle mie possibilità. E per il risultato conseguito ringrazio sentitamente il mio coach Marco Testero che mi supporta giorno dopo giorno negli allenamenti. È anche merito suo se sono riuscito a raggiungere questo livello di preparazione. Il prossimo anno si cercherà di fare meglio”.
Purtroppo succedono gli imprevisti quando non si arrivi pronti e preparati a un evento programmato e pianificato, ma si apprende sempre dall’esperienza e si fa tesoro sia degli eventi piacevoli che di quelli spiacevoli. Mario ha dalla sua parte anche un bravissimo allenatore.
Quali sono stati i momenti più difficili e come li hai gestiti? “Sono stati quelli del lockdown, tra lavoro e bambino da gestire. Stare chiusi in casa è stato pesante, l’ho gestita con pazienza, calma, giorno dopo giorno”.
Quando ci sono eventi avversi, problemi, difficoltà bisogna attrezzarsi e organizzarsi per far fronte prima di tutto accettando quello che sta succedendo e poi capendo cosa si può fare per gestire al meglio a situazione con tanta pazienza, fiducia e resilienza.
Famiglia, amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano? “Famiglia amici e fan sono tutti importanti nella vita. La mia famiglia mi supporta e grazie a loro che riesco a ritagliarmi il tempo utile per allenarmi. In qualsiasi sport il sostegno della famiglia è fondamentale perché devi essere libero con la testa e concentrarti. Se la famiglia non ti supporta è tutto molto più difficile. I miei amici si interessano alle mie corse e mi apprezzano perché notano in me uno spirito di sacrificio importante. Anche perché nella vita non c'è solo la corsa”.
È importante ritagliarsi un po’ di tempo nell’arco della giornata o della settimana per dedicarsi a una passione importante come può essere lo sport che rende felici, fa sperimentare un senso di libertà, aiuta a tenere fisico e mente allenati e in salute.
Cosa diresti a Mario di 10 anni fa? “Mario di 10 anni fa era più o meno quello di ora. Comunque sempre con la passione per lo sport (10 anni fa facevo nuoto). Ma la mia vita dieci anni fa non era quella di ora (la nascita di Mattia ha cambiato tutto in positivo ovviamente ma con più responsabilità, rinunce, momenti emozionanti, insomma conseguenze di tutto quello che comporta la nascita di un bambino)”.
Insomma Mario era atleta e continua a essere atleta con l’aggiunta di un figlio da dedicare tempo e interesse per instradarlo in una società molto complessa.
Quanto conta il sostegno di famiglia, amici e dei tuoi fan e come contraccambi? “Sono tutti importanti. Ovviamente la famiglia gioca un ruolo fondamentale e cerco sempre di conciliare le mie passioni con i loro bisogni senza trascurali e facendomi sempre trovare pronto nella vita di tutti i giorni e alla gestione familiare. Con i miei amici mi diverto e mi sono di grande aiuto perché è bello con loro trascorrere momenti spensierati e gioviali in cui scarichi e ti stacchi dalla vita stressante di tutti i giorni”.
La vita è molto ricca e interessante, ci sono momenti e periodi di incombenze e anche momenti ricchi e densi e intensi di affetto, svago, amicizia, lavoro.
Quanto e come soffri e gioisci negli allenamenti e gare? “Si soffre, si gioisce si rimane delusi ci si concentra, sono tantissime le sensazioni che un’atleta prova nelle gare e negli allenamenti. Te ne dico una in particolare. Prima delle gare c’è quella tensione, emozione, quella sensazione che a qualcuno fa tremare le gambe. A me tutto questo mi carica! E riesco a scaricarla nella prestazione sportiva. Poi qualche gara si può sbagliare. Ma va bene. La prossima andrà meglio!”.
Tutto serve e tutto ha un senso, le emozioni e sensazioni positive aiutano a star bene e a far venire voglia di continuare a fare sport incrementando la motivazione, quelle negative possono essere comprese e trasformate in grinta e carica per affrontare gare e situazioni.
A quale campione ti senti più vicino? “Non c'è un campione in particolare. I miei idoli sono gli sportivi puliti, umili e seri, che svolgono il loro lavoro con professionalità dentro ma anche fuori dal campo (vale per tutti gli sport). Tutti gli sportivi professionisti, in particolare quelli più famosi, hanno delle grandi responsabilità soprattutto nei confronti delle nuove generazioni perché essi vengono presi spesso come esempi”.
È importante trasmettere valori sani e corretti attraverso lo sport, soprattutto se si tratta di atleti molto seguiti che diventano esempi e riferimenti per tanti giovani.
Cosa vedi davanti a te? “Davanti a me vedo ancora tanto da fare, sotto tanti aspetti. Ma soprattutto vorrei vedere, il prima possibile, un ritorno alla normalità. Questo è il mio augurio e la mia speranza è che dopo questa pandemia usciamo tutti più responsabili e meno egoisti”.
In effetti non si vede l’ora che questa pandemia che sembra essere un incubo, passi via lasciandoci con la consapevolezza che bisogna trarne una grande lezione di vita.
Cosa c'è oltre la corsa? “Oltre la corsa c'è l’interesse per la lettura, musica, viaggi … ma soprattutto tanto tempo dedicato a mio figlio (come giusto che sia)”.
Complimenti agli atleti dell’Atletica Sbarra che si sono presentati i Campionati Italiani Individuali Master su Pista, si sono allenati, hanno speso risorse ed energie per fare del proprio meglio portando il nome della squadra a una gara nazionale in un periodo di incertezze e confusione, ognuno di loro è stato un esempio per eventuali altri atleti che potrebbero mettersi in gioco nelle prossime occasioni.
Complimenti agli atleti dell’Atletica Sbarra che avevano programmato questa trasferta allenandosi seriamente, anche se poi non si sono potuti presentare ma avranno modo di riprovare alle prossime. Complimenti a tutti agli atleti dell’Atletica Sbarra che hanno sfiorato il podio.
Complimenti a tutti agli atleti dell’Atletica Sbarra che hanno gareggiato in più gare. Complimenti ai nuovi atleti dell’Atletica Sbarra che si sono inseriti in squadra esordendo con la maglia sociale in una gara nazionale. Complimenti alle donne dell’Atletica Sbarra che aumentano e fanno squadra in allenamento e in gara. Complimenti ai dirigenti dell’Atletica Sbarra che guidano, coordinano, coinvolgono.
Questo è lo sport che promuovo non solo come compagno di squadra ma anche in qualità di psicologo dello sport e dell'esercizio fisico, uno sport che fa portare a casa esperienze di vita, di fatica, di obiettivi da cercare di raggiungere, di momenti insieme, di viaggi per e post gara, di allenamenti insieme, percorsi insieme con il sorriso, entusiasmo, consapevolezza, fiducia e tanta resilienza, grazie a tutti.
L’Atletica La Sbarra è menzionata nei seguenti libri:
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice, Prefazione di Isa Magli. Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulla motivazione che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
“Sport benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice. Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance.
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Fonte notizia
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