Per affrontare le sfide che attendono il Paese sul fronte dell'energia è necessario che i big italiani del settore condividano una strategia comune. A suggerirlo è Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna.
Le dichiarazioni di Stefano Donnarumma sullo scenario energetico attuale
I continui mutamenti dello scenario energetico internazionale impongono al Paese una brusca accelerata sulla produzione da fonti rinnovabili. Tuttavia, allo stato attuale i numeri dicono che l'obiettivo del 55% entro il decennio risulta impossibile da raggiungere. A meno che il Governo non metta in sinergia i grandi player nazionali. A lanciare l'appello è Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna: "Dobbiamo effettuare una pianificazione energetica congiunta e definire quali sono i reali obiettivi per evitare che si vada ognuno per la propria strada. Non che siano strade sbagliate - ha aggiunto - ma probabilmente poco sinergizzate". Riunire Eni, Enel, Snam e Terna attorno allo stesso tavolo, sostiene Stefano Donnarumma, è l'unica strada per superare l'attuale crisi energetica e soprattutto dare nuovo impulso alla transizione ecologica.
Stefano Donnarumma: "Gas? Ne avremo ancora bisogno, necessario guardare ad altri tipi di fonti"
Superata l'emergenza, l'obiettivo del Pese sarà quello di rafforzare l'autonomia energetica. "Il gas non lo abbandoneremo per qualche decina di anni - avverte Stefano Donnarumma - non è qualcosa della quale si può pensare di fare a meno nel breve termine". Nel frattempo bisognerà sfruttare la nuova sinergia dei campioni italiani per sviluppare ulteriormente la produzione da fonti green: "Le energie rinnovabili oggi già ammontano a più del 35% del fabbisogno complessivo italiano. La pianificazione attuale prevede di superare il 55% dell'energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030: significa 40 gigawatt in 8 anni, cioè 5 all'anno". Finora, ricorda il manager, l'implementazione è stata di 1 gigawatt all'anno: occorre accelerare: "Serve pensare ad un avanzamento di programma molto anticipato". L'AD e DG di Terna apre anche a fonti alternative: "Ho sentito parlare di nucleare e di nucleare di quarta generazione e sono convinto - conclude Stefano Donnarumma - che sia un'attività di studi che il Paese non può abbandonare".
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