L'attacco russo all'Ucraina fa sentire da subito i suoi effetti sui mercati finanziari. Gli investitori scappano dal rischio e vanno verso gli asset considerati tradizionalmente dei beni rifugio (come l'oro, che avanza a 1.942 dollari l'oncia).
I fatti che hanno sconvolto i mercati
Il timore che serpeggiava tra i mercati si è trasformato in realtà. Il crescente clima di tensione ha trovato il suo sfogo alle quattro di notte (ora italiana), quando Vladimir Putin ha autorizzato l’invasione dell’Ucraina. Poi sono cominciate le esplosioni a Kiev, Kharkiv, Odessa e in altre città dell’Ucraina.
Il numero uno del Cremlino ha poi minacciato i Paesi stranieri, intimandogli di non interferire. In caso contrario, infatti, Mosca assicura che ci saranno conseguenze mai viste.
Prima dell’invasione, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva chiesto di parlare con Putin, ma non è stato accontentato.
Le diplomazie dell'Occidente si preparano a rispondere all'atto di guerra, mentre il presidente americano Biden minaccia "severe sanzioni" verso Mosca.
Crollano le Borse. Mosca in primis
Intanto soffrono tutte le Borse, a cominciare proprio da quella di Mosca che si sta inabissando sotto le vendite (ed ha vissuto anche delle sospensioni).
In scia all'invasione dell'Ucraina decisa dal presidente russo Vladimir Putin, l'indice Moex ha toccato anche il -45%, bruciando quasi la metà del suo valore.
Si tratta del peggior calo della sua storia, costato agli investitori russi oltre 250 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Chi sa dove fare trading con opzioni binarie in Italia, ha visto che sui mercati valutari il rublo è sceso ai minimi storici sul dollaro, sfiorando quota 90, per poi recuperare un po' di terreno grazie all'intervento della banca centrale russa.
Situazione pesante per le banche
Male le banche. Quelle italiane sono fra le più esposte, assieme alle francesi, verso la Russia con 25,3 miliardi dollari ai quali vanno aggiunte altre esposizioni potenziali come i quasi 6 miliardi di garanzie. Gli istituti francesi sono esposti per 25,1 miliardi, quelli austriaci per 17,5 e gli statunitensi per 14,6. Le banche tedesche si limitano a 8 miliardi.
Nota: anche sui titoli delle banche quotate sui mercati, è possibile fare copytrading trading (opinioni).
Prezzi di materie prime
La guerra infiamma i prezzi dell'energia e delle materie prime, con il rischio di alimentare ulteriormente la corsa dell'inflazione. Il Brent vola sopra i 103 dollari al barile, mentre il greggio americano (Wti) supera quota 97.
Decolla anche il prezzo del gas, per i rischi legati alle forniture russe. Il prezzo sale oltre 120 euro al megawattora sul mercato di Amsterdam.
La guerra in Ucraina fa balzare i prezzi sui mercati mondiali delle materie prime alimentari, che erano già su alti livelli a causa di una serie di fattori. Corrono mais e frumento in primis. Questo fa temere conseguenze a catena sui prezzi dei prodotti di base quale pane e pasta.
Crollano gli asset più rischiosi del panorama, ossia le criptovalute. Il Bitcoin crolla sotto i 35.000 dollari.