E’ stato anche Primatista Italiano dei 50 Km in 2h 59’44”
Matteo SIMONE
Tante le glorie, tanti gli aneddoti relativi agli ultramaratoneti e soprattutto a Vito Melito che nel suo periodo di massimo splendore incontrava nelle sue gare i gemelli Elvino, Loris e l’altro fratello più giovane Pietro Gennari ma non riuscivano ad averla vinta su di lui.
Anche nel 1977, alla classicissima 100km del Passatore, Vito è stato il più forte, una gara spettacolare con tanti colpi di scena dove Elvino, che era il più forte dei tre fratelli e si era piazzato tre volte secondo nei precedenti anni, era al comando a Brisighella con 5’23” di vantaggio su Vito e al passaggio del 100°km ottenne anche la miglior prestazione al mondo con un crono di 6h20’35”. Ma la gara era di 107km e nell’ultimo chilometro fu sorpassato da uno splendido Vito Melito che ha bissato la vittoria dell’anno precedente con un crono migliore.
Quell’anno era la 5^ edizione del Passatore e i protagonisti sono stati gli atleti italiani con record del mondo da parte di Evino Gennari al passaggio del 100°km e la vittoria da parte di Vito Melito. Il podio è di tre uomini che riescono a concludere la gara di 107 chilometri sotto le 7 ore: Vito Melito in 6h50’02”, Elvino Gennari a 2’10” e Paolinelli Olimoio a 8’10”.
Interessanti le parole di Renato Cavina in un suo articolo del 28 maggio 1977: “Una conclusione incredibile! Vito Melito, staccato di 5’23” a Brisighella e di 4’ ad Errano, è riuscito a bruciare nell’ultimo chilometro un Elvino Gennari che aveva dato l’impressione di tenere la corsa in pugno e che invece è giunto all’arrivo stremato, quasi a far ricordare l’episodio olimpico di Londra legato a Dorando Petri. Tre uomini sotto le sette ore in questa galoppata di 107 chilometri, tre uomini a tempo di record con vito Melito che, per la prima volta nella storia della 100 chilometri del Passatore, ha bissato il successo, ripetendo - anzi migliorandola – la formidabile impresa di un anno fa.”
Successivamente è stato il tassinaro di Roma Giorgio Calcaterra che è passato agli onori della gloria con il suo strapotere di campione incontrastato soprattutto sulla distanza di 100km vincendo per 12 volte consecutive la 100km del passatore da Firenze a Faenza e tre volte campione al mondo.
Insomma, l’Italia può vantare dei campioni del passato e dei campioni attuali, importante e renderne merito e fare in modo che le loro esperienze siano di insegnamento alle nuove leve trasmettendo il messaggio che la fatica ti permette di sperimentare successo, fiducia in se stessi, incrementare autoefficacia.
La fatica, l’impegno, la determinazione permettono di superare anche momenti di sconforto quando si subisce una sconfitta o un infortunio ma si può sviluppare la resilienza e andare avanti cavalcando l’onda del cambiamento apprendendo dall’esperienza.
La 100km del Passatore da Firenze a Faenza diventa sempre più una gara obiettivo di tanti runner e ultrarunner. Si corre ogni anno l’ultimo fine settimana di maggio da oltre 40 anni, decine di anni fa i protagonisti erano Vito Melito che l’ha vinta 4 volte e i tre fratelli Gennari di cui 2 gemelli che arrivavano spesso a podio, soprattutto Elvino più volte arrivato secondo.
Il pensiero di fare una 100km si innesta in alcuni atleti come un virus anche se gli allenatori li scoraggiano perché la preparazione è lunga, dura e faticosa e dispiace vederli rallentare i ritmi di corsa, i ritmi per forza di cosa devono rallentare. Ma l’essere umano è strano cerca sfide con se stesso, vuole esplorare il mondo che lo circonda ma anche il suo mondo interno.
Le gare di ultramaratona mettono alla prova fisico e testa, si tratta di praticare sport per ore continuate affrontando fatica estrema e a volte anche salite lunghe che lasciano sfiniti alla fine della lunga gara.
A volte lo sport fa sentire campioni, a volte si fanno degli incontri preziosi, a volte per raggiungere risultati bisogna affidarsi a bravi preparatori e avere un team che sostiene e supporta. Francesco Lupo ha incontrato sulla sua strada Vito Melito e anche grazie a lui è riuscito a indossare la maglia azzurra della nazionale 100km: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Ho sempre amato lo sport, soprattutto l’atletica. Anche se mi sono avvicinato a quest’ultima soltanto 6 anni fa. Ho iniziato come tanti, le prime corsette, qualche “tabella” di allenamento fai da te, la prima 21km fatta insieme a un’amica come sfida. Poi la passione per la corsa è cresciuta sempre più e nel 2013 mi sono tesserato per una squadra (l’Atletica Melito). Lì ho conosciuto Vito Melito che mi ha trasmesso ancor più voglia di macinare km, seguendomi per 4 anni e insegnandomi tanto.”
Dietro grandi prestazioni ci sono grandi atleti ma è vero anche che dietro grandi atleti ci sono grandi ex atleti che hanno fatto parte la storia dello sport e in particolare della 100km. Ho avuto l’onore e la sorpresa di conoscere Vito Melito il 29 settembre 2013 alla 34^ Corsa podistica Città di Lugo - km 9,80 dove ho comprato un paio di scarpe da lui che poi ho scoperto essere un recordman della 100km e scrittore di un libro sulla 100km che ho visto in una libreria dove presentavo un mio libro.
Vito ha scritto i seguenti testi: “Invito alla corsa. Vademecum tecnico-culturale per il corridore dilettante e non”, Melito Vito, Orzeszko C. (cur.) edizioni Bud Press, 2018 e “Cento chilometri: allenamento e alimentazione”, Melito Vito, Somenzini Lorenzo, edizioni Sport Italia.
Vito Melito è nato ad Ariano Irpino (Avellino) il 24.4.1945, si è laureato in Filosofia, ha iniziato l’attività sportiva con la maglia del C.S.I. Ariano, ha vinto 4 edizioni della 100 Km del Passatore (Firenze-Faenza) di cui 3 consecutive nel 1976, 1977 e 1978 dove ha la miglior prestazione di 6h40’31” e ne 1981 dove si è laureato Campione del Mondo con il crono di 6h53’15”. E’ stato anche Primatista Italiano dei 50 Km in 2h 59’44”.
Vito è menzionato nel mio libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. Lo stesso autore ha partecipato a questa gara sperimentandosi e comprendendo cosa significa fare sport per tante ore, andando incontro a crisi da superare, mettendo in atto strategie per andare avanti e portare a termine la competizione.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Fonte notizia
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