Dal 21 al 23 dicembre 2021, piazza Mastai ospiterà la prima edizione di Pesce in Piazza, la manifestazione culturale e divulgativa che valorizza il pesce della biodiversità dei nostri mari e ne promuove il consumo consapevole. Tre giornate organizzate in collaborazione con il Centro Agroalimentare Roma che al suo interno ospita il più grande Mercato Ittico d’Italia. "Questa iniziativa originale e di grande prestigio fa parte di un percorso che abbiamo intrapreso per portare il CAR e le sue eccellenze nelle piazze della Capitale. La scelta, poi, di piazza Mastai nel cuore di uno dei quartieri storici di Roma come Trastevere ci riporta alle nostre tradizioni, soprattutto quelle legate al mondo ittico a partire dal "Cottio", l'asta del pesce che ha origini antichissime e che ha caratterizzato la storia della nostra città almeno fino al 1960. Il futuro che interpreta la tradizione è da sempre alla base del nostro progetto di sviluppo. Il Mercato Ittico di Roma, il più importante d'Italia, è il protagonista di questa kermesse. Qui convivono importanti imprese nazionali, altre fortemente radicate nella realtà regionale, alcune più piccole ma molto specializzate. Nei Mercati Ittici urbani transita il 40 % del prodotto ittico consumato dagli italiani ed oltre il 70% del pescato nazionale. Essi pertanto svolgono una funzione fondamentale nella filiera" dichiara Fabio Massimo Pallottini, Direttore Generale del CAR.
Il consumo del pesce, la pesca tradizionale e la sostenibilità dei mari sono argomenti sempre più attuali e legati ai cambiamenti climatici, tanto che la FAO ha dichiarato il 2022 l'Anno Internazionale della Pesca e dell'Acquacoltura.
Incontri, assaggi, laboratori, momenti multimediali animeranno Pesce in Piazza. Una manifestazione a cui tutti potranno prendere parte per sviluppare una maggiore conoscenza sul futuro dei nostri mari, sul pesce di specie e sulla nostra biodiversità marina che, come per ogni microcosmo, è unica al mondo. Molte le specie poco conosciute e consumate ma di grande valore
organolettico e nutrizionale. Tre giornate realizzate nel pieno spirito delle tradizioni natalizie, della nostra cultura più profonda, delle emozioni che il pesce in tavola regala. L’evento è curato da Un/Lab - società che si occupa di pianificazione, organizzazione e gestione di eventi – con la direzione artistica di Francesca Rocchi.
IL MARE E LE SUE RETI: UN UNIVERSO DA NAVIGARE
Conoscenza, benessere, futuro e tradizione saranno i quattro temi che si intrecceranno, come una grande rete, durante Pesce in Piazza. Martedì 21 dicembre la manifestazione salperà con un evento inaugurale costruito su tre momenti fondamentali per la visione della manifestazione: alle ore 15, un’esclusiva lectio magistralis del Professore Mario Tozzi - primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico - dal titolo: “ Dalla Tetide al Mediterraneo, geografia del mito” un’occasione unica per capire la genesi del nostro mare, raccontata da uno dei massimi esperti. Si proseguirà con l’incontro “L’importanza di diffondere la cultura del pesce italiano” a cui parteciperanno illustre autorità, celebri ospiti e giornalisti. L’incontro sarà moderato da Donatella Bianchi, giornalista, autrice, conduttrice che ha legato la sua professione all’informazione sul mondo della pesca e del mare.
A seguire si potrà assistere al Cottìo: lo spettacolo della vita, l’asta del pesce che si teneva l’antivigilia di Natale al Portico D’Ottavia a Roma. Notizie certe di questa tradizione si hanno sin dal XII secolo e durano fino agli inizi dell'Ottocento. Il Cottìo riporterà le voci, gli sguardi di un rito romano di interesse socio culturale mai dimenticato, un’asta del pesce che diventa vera e propria cerimonia natalizia. Saranno coinvolti cuochi e famiglie: tutti insieme nel caratteristico mercato romano per ribadire il legame tra tradizione, emozione, conoscenza e innovazione. Il Cottìo sarà replicato mercoledì 22 e giovedì 23 dicembre sempre all’ora del tramonto.
Fari puntati sul Mercato Ittico di Roma durante due incontri, il primo mercoledì 22 dicembre alle ore 18 nel corso del quale saranno i professionisti del Mercato e gli interlocutori delle istituzioni a confrontarsi sul ruolo del Mercato come luogo di tutela ma anche le confederazioni della pesca come Federcoopesca e il lavoro di controllo della Guardia Costiera, mentre giovedì
23 dicembre alle ore 18, l'Evoluzione e le nuove tendenze del consumo del pesce in Italia saranno al centro delle riflessioni dei relatori, tra cui Valter Giammaria, Presidente Confesercenti Roma.
Valentina Tepedino, medico veterinario specializzata nel settore ittico e autrice del blog InforMare per non Abboccare, realizzerà una serie di interessanti incontri sulla corretta spesa del pesce, sulla qualità e la sicurezza alimentare.
La comunità della pesca della masculina da magghia del golfo di Catania e la Comunità della Pesca di Orbetello saranno protagoniste di due incontri moderati da Raffaella Bullo, ricercatrice della stazione zoologica di Napoli Anton Dohrn, nel corso dei quali si parlerà di come si sono evolute le reti dei pescatori per garantire la sostenibilità e il ricambio delle specie ittiche ma anche delle necessità di sostenere le comunità di pescatori, veri custodi della tradizione marinara italiana. Il racconto della Ricciata di Santa Marinellasarà poi protagonista di un momento a cura della comunità Slow Food, introdotti da Carlo Hausmann, Direttore di Agrocamera.
Nel corso della manifestazione, ogni giorno dalle ore 10, il grande video wall presente su Piazza Mastai trasmetterà interessanti contenuti multimediali dedicati al mare e alla pesca con le riprese subacquee del regista Riccardo Cingillo e con le immagini e i volti degli operatori dei mercato ittico del CAR. I più piccoli potranno partecipare a un Mare di Colori e Dentro la rete, laboratori dai 2 ai 12 anni a cura di Agrigiochiamo.
Non mancheranno gli showcooking con assaggio dedicati ai pesci dei nostri mari: il Tortino di alici tra tradizione e creatività, dal Garum alle alici di Catara, i Polipetti alla Luciana, il Gambero rosa del Mediteranno e tanto altro ancora saranno le ricette elaborate dagli chef patron Massimo Riccioli de La Rosetta di Roma, Fabio Campoli di Azioni Gastronomiche e Giovanni Terracina, esperto di gastronomia ebraica.
LA GUARDIA COSTIERA E L’IMPEGNO PER IL CONTROLLO DELLA FILIERA ITTICA, DAL MARE ALLA TAVOLA DEI CONSUMATORI
Oggi la Guardia Costiera opera lungo i circa 8.000 km di costa del Paese con 11.000 donne e uomini organizzati in oltre 300 Comandi territoriali, chiamati ad assolvere a compiti e responsabilità riconducibili agli usi civili e produttivi del mare nella sua accezione più ampia ed alla vita marittima del Paese.
Ai diversi compitiaffidati dalle leggi dello Stato al Corpo, come la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione,la tutela dell’ambiente marino, si unisce la tutela delle risorse ittiche e la vigilanza sull’intera filiera della pesca che il Corpo svolge sotto l’egida delMinistero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Quest’ultimo si avvale del Corpo, quale Centro di Controllo Nazionale della Pesca (CCNP) - ubicato a Roma presso il Comando Generale della Guardia Costiera - per l’espletamento delle attività di controllo in mare e sull’intero territorio nazionale, incluse quelle ispettive sul commercio e somministrazione dei prodotti ittici.
L’attività di controllo verifica la tracciabilità del pescato in ogni fase dell’intera filiera ittica: dal mare alla tavola.
Le verifiche iniziano in mare, attraverso l’impiego di un dispositivo complesso di mezzi aeronavali supportati da personale a terra, mediante l’attività di ispettori pesca del Corpo, in un sistema articolato che vigila quotidianamente sulle attività di pesca che si svolgono nei mari della penisola e non solo.
Al controllo in mare, inoltre, si aggiunge quello che, in remoto e senza soluzione di continuità, viene garantitoattraverso i sistemi di monitoraggio delle unità da pesca italiane (a prescindere dalle acque nelle quali essi operano o dal porto in cui fanno scalo) di cui il Corpo dispone.
La struttura di controllo del Corpo è articolata in 15 Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) che, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna, coincidono con il territorio delle Regioni Marittime. Le verifiche, tuttavia, si spingono sino all’entroterra poiché ciascun Centro ha specifica giurisdizione su quelle provincie che – pur non bagnate dal mare – sono interessatedalla commercializzazione del pescato.
Nel biennio 2019 - 2020, l’attività operativa del Corpo ha portato all’accertamento – a tutela della risorsa ittica, degli operatori del settore che rispettano le regole, nonché del consumatore – di quasi 10.000 illeciti amministrativi e alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di oltre 500 persone, per un ammontare complessivo di sanzioni elevato pari a 15,5 MLN/€ e oltre 780 tonnellate di prodotto ittico sequestrato, frutto di attività illecite.
Tra le violazioni più significative accertate dagli ispettori della Guardia Costiera nello svolgimento delle attività di controllo, si evidenzia quella relativa alla tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici nelle diverse fasi della catena commerciale. Una carenza, quella delle informazioni obbligatorie previste dai regolamenti europei, che non consente la verifica di elementi essenziali, quali la tipologia del prodotto, la zona di pesca e le informazioni necessarie per la tutela del consumatore.
All’attività di controllo sulla flotta peschereccia nazionale, si unisce anche quella che, sempre sotto il coordinamento del Centro di Controllo Nazionale della Pesca, mira a contrastare la pesca illegale praticata da motopesca stranieri nelle acque territorialiitaliane.
La Guardia Costiera svolge, inoltre, attività di controllo pesca anche in acqueinternazionali, un esempio è il recente impiego all’estero di Nave Gregoretti nell’ambito della missione IUU - Illegal, Unreported and Unregulated fishing - in contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, vera e propria minaccia per gli ecosistemi marini.
L’attività, che l’Unione Europa sostiene attraverso l’Agenzia EFCA (EuropeanFisheries Control Agency), prevede operazioni congiunte di pattugliamento e di controllo nel Mar Mediterraneo e nelle altre zone marittime di interesse dell’Unione, allo scopo di sostenere gli sforzi nazionali e regionali volti a garantire la sostenibilità ambientale e a preservare la biodiversità marina.
Federcoopesca - Federazione Nazionale delle Cooperative della Pesca - è l'organizzazione della Confcooperative per il settore della pesca e dell'acquacoltura ed associa cooperative di produzione, di ricerca, di trasformazione e di commercializzazione.
La Federazione, costituita il 25 aprile 1950, associa 380 enti in rappresentanza di circa 7.308 soci e 3.614 addetti.
Esercita funzioni di rappresentanza politico – sindacale, nonché di promozione dell’associazionismo cooperativo e svolge servizi di assistenza fiscale e legale, assistenza tecnica e finanziaria, aggiornamento professionale dei soci, mirati al sostegno dello sviluppo economico delle imprese associate.
Nella sua costante attività di rappresentanza e salvaguardia del mondo dei pescatori italiani, la Federcoopesca svolge concretamente il suo ruolo impegnandosi e realizzando iniziative e progetti in partnership con il Governo nazionale, con gli Enti locali, con l’Unione europea, che vedano coinvolti in primo piano tutti gli operatori del comparto ittico associato.
La Federcoopesca ha tra i suoi obiettivi la qualificazione complessiva del settore della pesca da raggiungersi con la tutela del lavoro degli associati, con una competizione sul mercato internazionale e soprattutto con la valorizzazione del prodotto ittico italiano.
Nell’ottica di dare adeguato sostegno allo sviluppo del settore la Federcoopesca svolge quindi, anche nell’ambito dei Programmi Nazionali Triennali della Pesca e dell’Acquacoltura, progetti ed iniziative mirate alla tutela e alla sostenibilità delle risorse, all’assistenza e alla formazione degli associati e allo sviluppo delle opportunità occupazionali dell’intero settore.
A livello comunitario l’operato della Federazione è finalizzato sia alla tutela della peculiarità della pesca italiana, sia a favorire la predisposizione di norme specifiche per il Mediterraneo, pensate per garantire una pesca sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientale.
A livello nazionale, l'intensa presenza che la Federcoopesca svolge centralmente, contribuisce fattivamente a sviluppare un raccordo efficace fra le esigenze degli associati e gli orientamenti generali che i diversi Ministeri assumono.
L'Associazione è tra le promotrici dei Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla pesca (UNIMAR) e al credito (Cooperfidi Italia).
La presenza della Federcoopesca-Confcooperative a livello nazionale si arricchisce, oltre naturalmente alla sede centrale di Roma, di una partecipazione capillare su tutto il territorio italiano e lungo tutte le coste italiane.