Gabriella Ventavoli, che ha da poco chiuso con successo di stampa e pubblico la Mostra Personale “Trionfo della Vita” presso la galleria “La Porta Verde” di Milano, si racconta a Salvo Nugnes, già curatore di Biennale Milano, delle mostre del Festival di Spoleto, Pro Biennale di Venezia e manager di grandi nomi.
Da poco è terminata la sua personale "Trionfo della vita" presso la galleria "La Porta Verde", una mostra con un titolo significativamente importante. Quale connessione c'è con le precedenti esposizioni, tutte
legate a temi importanti?
Questa mostra nasce da un lungo percorso di ricerca e riflessione sulla complessità delle vicende umane.Essere medico in profondo contatto con la sofferenza umana e sociale ha sollecitato la mia ispirazione artistica per rappresentare temi legati alle “morti bianche”, alla violenza contro le donne e contro tutte le guerre.E poi da molti anni ho inteso dare voce per mezzo dell’arte al grido di dolore che si leva dal nostro pianeta così ferito nella sua bellezza, che sempre risorge anche dalle catastrofi.
Il lockdown dello scorso anno, e la situazione attuale in generale, come ha influito sulla sua arte? È riuscita a creare opere o, in questo periodo, ha incontrato delle difficoltà?
Il lockdown ha certamente stimolato la mia creatività con l’esigenza di rappresentare il dramma che stavamo vivendo.
Cosa significa per lei esporre "arte impegnata"? Quale obiettivo desidera raggiungere con chi verrà ad ammirare le sue opere?
“Arte impegnata” per me significa utilizzare la potenza evocatrice delle immagini in grado di stimolare emozioni e riflessioni su temi importanti per l’umanità.
In che modo l'ambiente, e la sua preoccupazione per esso, prendono forma in questa Personale?
Il tema legato all’ambiente è dominante in questa mostra, dove le tele parlano dei danni inferti alla natura aprendo però anche alla speranza.
Può spiegarci meglio il concetto del titolo, "Trionfo della vita"?
Nell’estesa opera “Il trionfo della vita”, ho svolto una narrazione per immagini che vanno dal sorgere della vita stessa, che in tutta la sua misteriosa complessità riesce a trionfare esprimendo ancora la sua bellezza.
Quali sono gli ideali, pensieri, sentimenti ed emozioni che hanno ispirato questa preziosa esposizione?
Tutta la mia pittura nasce da profondi ideali sostenuti da forti emozioni che ho gestito nel corso della mia lunga vita come un bene prezioso con la speranza che potessero contagiare gli osservatori nel senso di tendere al bene comune.