La transizione energetica ha avuto un impatto notevole sul settore delle utility. Quella che tradizionalmente era considerata una asset class tipicamente difensiva, adesso sta diventando una grossa occasione per gli investimenti.
Da settore divensivo a occasione per investimenti
I dati evidenziano infatti che le ex municipalizzate hanno chiuso il bilancio dei primi 9 mesi del 2021 con una crescita a doppia cifra.
Dopo le difficoltà vissute nel 2020, registrano un forte incremento di tutti i parametri economico-finanziari. Da A2a a Iren passando per Acea ed Hera, le big del settore hanno brillato, e chi si occupa professionalmente di investimenti ha fiutato l'occasione.
Quella delle utility è sempre stata vista come una asset class dai rendimenti sicuri, e tuttavia poco allettanti. Adesso però le cose stanno cambiando, visto che la crescita esponenziale ha stupito anche gli analisti.
Come detto, questo dipende specialmente dalla transizione energetica e dei macro trend (green e digitale) che stanno trasformando le ex municipalizzate in aziende ad alta competitività, fortemente orientate alle operazioni di merge and acquisition. Il settore sta infatti spingendo sull’acceleratore delle acquisizioni per linee esterne.
I dati delle big utility
Qualche numero rende l'idea.
La milanese A2a ha registrato una crescita dei ricavi del 34%, mentre il suo margine operativo lordo è salito del 17% sfiorando il miliardo.
La bolognese Hera ha invece chiuso con ricavi in rialzo del 31% e un margine operativo lordo di 883,3 milioni (+9,6%). L'utile netto invece è salito del 32,3%. Roba da fare invidia anche ad alcuni big del Dax 40 tedesco.
Scendendo lungo lo stivale fino a Roma, anche Acea ha brillato. Ha chiuso i conti al 30 settembre con ricavi in rialzo del 12%, mentre l'Ebitda è salito dell’8%.
Intanto Terna - la società che gestisce la rete elettrica nazionale - ha archiviato i primi 9 mesi del 2021 con ricavi pari a 1,901 miliardi di euro, in aumento del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2020 grazie soprattutto all’incremento dei ricavi delle attività regolate, nonché delle attività di Energy Solutions.
Gli investimenti in M&A
C'è anche un altro aspetto che alletta i mercati e attira gli investimenti in questo settore. Sono le operazioni di M&A, che alimentano segnali operativi gratuiti di acquisto.
Muovendosi individualmente oppure in cordata, le aziende utility stanno spingendo per la crescita per linee esterne. Stanno facendo acquisizioni mirate nei territori di competenza dove vogliono diventare sempre più capillari, facendo proprie le eccellenze green del territorio.
Ad esempio, Iren ha programmato investimenti specifici per 1,8 miliardi al 2030 e si è focalizzata in alcuni territori specifici come Toscana, Piemonte, Liguria ed Emilia.
Anche Hera si sta muvoendo parecchio, e dopo aver vinto la gara per i servizi ambientali nel modenese, ha programmato investimenti per 280 milioni per le attività di M&A e le gare per i servizi regolati.
Acea invece ha messo nel mirino una espansione nel settore dei rifiuti, programmando 400 milioni di spese entro il 2024.