La digitalizzazione dell’economia italiana può avvenire con successo, solo se c’è alla base una formazione etica e innovativa.
Questo il messaggio emerso con forza durante il webinar Time Vision “Formazione e lavoro: il futuro è 4.0” svolto mercoledì 20 ottobre alle ore 15:30 in modalità digitale. Un pomeriggio di confronto e approfondimenti sulla misura, le sue caratteristiche e i suoi obiettivi, con la testimonianza dei principali attori nazionali e delle imprese che hanno aderito al fine di capire, nel concreto, se lo strumento funziona e come aiuta i business nell’accompagnamento verso la totale digitalizzazione.
Due le regie presenti per l’evento: la prima, nella sede di Castellammare di Stabia, e la seconda presso la filiale di Milano, in viale Monza.
In apertura di lavori, Andrea Ricciardiello direttore di Time Vision ha sottolineato che “l’utilizzo di tecnologie abilitanti di nuova generazione richiede nuove competenze tecniche specifiche, così come l’inserimento all’interno di mercati altamente competitivi richiede competenze manageriali evolute. Dunque, la sfida da vincere è accompagnare le persone ad utilizzare con consapevolezza le nuove tecnologie digitali”.
E proprio la tecnologia, come ha puntualizzato Andrea Prete, presidente nazionale Unioncamere, ha rappresentato lo spartiacque tra l’era pre-pandemica e quella attuale: “diciamoci la verità - ha sottolineato il presidente di Unioncamere - è stata proprio la tecnologia a salvare l’economia. Nel 2020 le abilità digitali di base, come l’uso di internet, sono richieste alla quasi totalità dei laureati, ma nel 65% le competenze in questione devono essere di grado elevato. Anche l’85% dei diplomati Its deve avere conoscenze digitali, che diventano elevate nel 51% dei casi. Quindi ci troviamo con questa situazione sul mercato del lavoro: ci sono grandissime richieste di competenze digitali, e pochi profili realmente adeguati”.
Da qui la centralità della formazione nelle aziende, ma che, oltre ai concetti, sia anche “etica, con la persona al centro” come ha sottolineato Alessandra Belluccio, presidente AIDP Campania. “Le persone hanno bisogno di un allenamento costante delle competenze - ha aggiunto - che sia focalizzato sul contributo che esse stesse possono dare all’azienda, ma anche sulle proprie aspirazioni. Nessuna competenza, neppure quelle definite soft, deve essere messa in secondo piano rispetto ad altre, perché tutte contribuiscono a formare l’unicità dei lavoratori”.
“Siamo tutti consapevoli del valore delle competenze digitali - ha poi detto Massimiliano Cantafia, Componente Gruppo di Lavoro su Digital Learning e Competenze Digitali di Fonarcom - ma, nonostante ciò, il sistema di istruzione non è stato in grado di comporre una vera e propria tassonomia di queste competenze. Ci sono almeno sette macrofamiglie di competenze, all’interno delle quali ci sono dentro almeno 250 competenze di base. É, quindi, importante non solo conoscerle, ma far capire che sono fondamentali per trovare un lavoro. Oggi si deve ragionare per competenze, non per titoli di studio”.
“La trasformazione digitale e il consolidamento delle competenze nelle tecnologie abilitanti sono una chiave di successo indiscussa per le aziende - ha puntualizzato dalla sede Time Vision di Milano Paolo Braganò, Ceo e fondatore dello studio Braganò & partners - e il ruolo dei consulenti è quello di costruire una vera e propria cassetta degli attrezzi da presentare alle aziende, con all’interno un ventaglio di opportunità, tra cui la formazione 4.0. Perché oggi il vero valore è il mix delle soluzioni”.
“La centralità delle persone nei percorsi di formazione interni fa sì che le aziende possano essere sempre più competitive e rispondere in maniera veloce alle sfide del mercato globale e della digital transformation - ha detto in conclusione Umberto Caccioppoli, ceo di Fides Consulting, azienda tech che ha avviato un percorso di formazione 4.0 - Ovviamente questo concetto vale sia in caso di formazione del personale già assunto nelle aziende che, nel caso di ricerca sul mercato di nuove figure da inserire. Esattamente come accaduto con la It Academy realizzata in partnership con Time Vision a Milano per la selezione e la formazione di personale specializzato da inserire poi in azienda”.