Durante il viaggio, iniziato domenica scorsa, però l’animale (che era uscito dal trasportino) è stato fatto scendere dal convoglio dal controllore che l’aveva preso per un gatto randagio. Il felino disperso a Pescara per alcuni giorni finalmente è stata ritrovata questa mattina alle ore 8 grazie anche al tam tam mediatico dei due anziani proprietari (originari di Andrano, nel Leccese) disperati per la perdita del loro amico a 4 zampe e delle reti ambientaliste che si sono mobilitate in lungo e in largo sull’asse Salento-Pescara. Il gatto è stato ritrovato in una zona interdetta al pubblico e pattugliata solo dalla Polfer.
Il felice epilogo della vicenda si è concluso con la telefonata alla padroncina residente a Torino che, nel frattempo, aveva trovato alloggio a Pescara sperando nel ritrovamento del gatto. Il micione era stanco ed affamato. Anche per questo gli agenti sono riusciti ad avvicinarlo senza problemi, con la “promessa” di qualche croccantino
Da Lecce l’animalista Maria Teresa Corsi si è tenuta costantemente in contatto con i colleghi di Pescara ed ora, a nome del sodalizio Verdi Ambiente e Società, ringrazia i “gattari” abruzzesi e gli uomini in divisa. “Abbiamo assistito ad una bella gara di solidarietà verso questa famiglia di amici degli animali”. Corsi ribadisce la necessità di utilizzare trasportini omologati per far viaggiare gli animali d’affezione. La vicenda non finisce qui perché, probabilmente, ci sarà uno strascico per l’accertamento delle responsabilità. Sulla vicenda ci sono state diversi esposti ed anche una interrogazione parlamentare
Il Padrone di Grisù con la Moglie
Io ho lavorato nelle ferrovie per tanti anni e ancora non mi spiego come il capotreno possa aver fatto scendere il mio gatto senza prima accertarsi se fosse di qualcuno” , Luigi, un’ottantina d’anni, vive a Nichelino con la moglie, è il padrone di Grisù, il gatto di 14 anni che mezza Italia ha cercato per cinque giorni. Il capotreno del Frecciarossa partito da Lecce domenica mattina lo aveva fatto scendere alla stazione di Pescara pensando si trattasse di un gatto randagio. Ieri mattina un addetto delle ferrovie in servizio alla stazione lo ha ritrovato seduto su un muretto al sole. “Non si è mai mosso dalla stazione “, raccontano i volontari dell’Enpa di Pescara che, insieme ad altre associazioni animaliste di tutt’Italia si sono mobilitate per ritrovare il micio della coppia
“Stava comodamente prendendo il sole in un posticino tranquillo appena fuori la stazione, sul binario in direzione Ancona ” , raccontano i volontari Enpa. Paolo Piersante, l’addetto delle Ferrovie ha consegnato il gatto alla Polfer in servizio alla stazione e l’animale è stato recuperato poche ore dopo dalla figlia della coppia che nel frattempo era tornata a Torino. “Tutto è bene quel che finisce bene ma questa storia mi suona ancora come incredibile ” , ammette Luigi. “Io e mia moglie ci siamo addormentati e avevamo lasciato la cerniera del trasportino leggermente aperta, Grisù deve essere uscito e si è messo a vagare per il vagone. Quando ci siamo svegliati non lo abbiamo più visto, abbiamo chiesto agli altri passeggeri e ci hanno detto che il gatto era stato fatto scendere perché una signora si era spaventata. Lo hanno dovuto far scendere due volte perché lo avevano messo fuori da una porta e lui era risalito dall’altra ” . Luigi e sua moglie stavano rientrando da Lecce dove hanno una casetta che hanno dovuto raggiungere per dei lavori di manutenzione ma Grisù è abituato a seguirli in tutti i loro spostamenti e lo ha fatto anche domenica.
L’ex ferroviere non ha sporto querela contro chi ha sfrattato il suo gatto dal treno ma la vicenda ha sollevato comunque un polverone tanto da approdare persino in parlamento con un’interrogazione annunciata dalla deputata M5S Daniela Torto. L’Enpa, al contrario del padrone del gatto, ora chiede provvedimenti nei confronti del capotreno responsabile di aver lasciato in stazione Grisù. “Sono davvero contento che Grisù sia tornato a casa – conclude il proprietario. Non era per niente scontato, il mio gatto è un miracolato e devo ringraziare tutti quelli che si sono dati da fare per cercarlo e tutta la mia riconoscenza va a quell’addetto della stazione che lo ha riconosciuto ha avuto la prontezza di consegnarlo alla polizia”.
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