Venne ritrovato a seguito degli scavi archeologici dell’antica città di Pompei, promossi da Carlo III di Borbone. Al suo interno venivano rappresentate commedie, mimi, pantomimi e atellane.
Il Teatro Grande viene ancora oggi utilizzato, per spettacoli di ogni tipo, così a testimoniare la continuità tra la città antica e quella moderna. Nelle città greche e romane, il teatro era un divertimento collegato alla religione. Partecipare ad uno spettacolo era segno di appartenenza civica , però solo i cittadini liberi andavano a teatro e di festività religiosa , gli spettacoli avvenivano per lo più, durante le festività. Infine si partecipava agli spettacoli anche per puro divertimento.
A sottolineare l’aspetto religioso è il fatto che il Teatro Grande sorge nelle vicinanze del Tempio Dorico.
Edificato sulle pendici di una collina, dove viene sfruttato il costone per la gradinata, ha una forma a ferro di cavallo, distinguendosi dal modello tradizionale romano ad emiciclo, e fu costruito interamente in opera incerta. Partecipare ad uno spettacolo al Teatro Grande era un occasione per tutti. Lo testimonia il fatto che, come tutti gli spettacoli nelle arene dell’antica Roma, lo spettacolo era gratuito.
A pagare gli allestimenti erano i cittadini più ricchi, che così si ingraziavano gli elettori e si candidavano a ricevere incarichi politici. La parte riservata al pubblico era la cavea e questa è divisa in tre parti.
Ima cavea, rivestita in marmo, era riservata ai decurioni. La media cavea, la più ampia e la meglio disposta per la visione dello spettacolo, era destinata alle corporazioni. La summa cavea, con posti limitati. Della summa cavea, rimane solo un piccolo tratto, in quanto crollata a seguito del terremoto del 62 d.C.
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