Tutta la cultura della città di Napoli, e persino le abitudini dei napoletani, rimandano al mondo ellenistico.
Monte Echia è uno dei simboli della città di Napoli, e proprio della sua fondazione.
I cumani nel VIII secolo a.C. arrivarono e si insediarono tra l'isolotto di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell'Ovo, e il dirimpettaio Monte Echia.
Questo luogo è chiamato e conosciuto dai napoletani come Pizzofalcone, perchè la collina in tufo sembra avere il profilo simile a quello di un rapace. Questo luogo a partire dal 1949, ha restituito un enorme quantità di reperti archeologici, grazie anche al ritrovamento di un'antica necropoli.
Molto presumibilmente Monte Echia è il luogo dove sorse l'antica città di Parthenope.
La collina di Pizzofalcone era strategicamente favorevole, circondata dal mare e con l'isolotto di Megaride come avamposto.
All'interno del Monte Echia si aprono tantissime cavità che gli esperti sono sicuri siano state abitate fin dalla preistoria. In epoche successive queste cavità vennero utilizzate per i riti dedicati al Dio Mitra, come cenobiti nel Medioevo e durante il Viceregno spagnolo, come luogo di incontri notturni che sfociavano in orge. Il vicerè Don Pedro de Toledo, subito dopo, fece chiudere queste cavità.
Ma questo luogo è ancora tanto altro. Proprio da Monte Echia sorgeva e sgorgava una particolarissima acqua bicarbonato-alcalino-ferruginosa, di origine vulcanica, quella che i napoletani chiamavano acqua zuffregna o acqua ferrata e che raccoglievano nelle mummarelle, anfore da cui prese anche il nome poi in acqua di mummare. La sorgente venne chiusa negli anni 70, per il timore che si trattasse di acqua contaminata, dato che nel 73, scoppiò un epidemia di colera in città.
Monte Echia è parte integrante della storia dell'antica città di Napoli, ed oggi, grazie al suo ascensore, aperto a maggio 2024, ci porta in un viaggio verticale da Via Santa Lucia, fin su al suo promontorio, dove si ammira il panorama più bello del mondo, che con lo sguardo abbraccia tutto il golfo fino a Sorrento. Da qui parte la storia di Napoli.
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