Dotato di una buona intonazione, ancor bambino partecipò ai primi concorsi e spesso si ritrova a gareggiare con una certa Gigliola Cinquetti, che incontrò per la prima volta nel 1959 durante uno spettacolo di operetta per ragazzi che, due anni dopo, superò arrivando primo al Pinocchietto d'oro col celebre successo di Mina Le mille bolle blu.
Proprio durante una di queste esibizioni nel dicembre 1961 venne notato da Ennio Ottofaro, che gli propone di entrare come voce solista nel gruppo dei Kings.
Nel 1963 i Kings parteciparono alla seconda edizione del Festival degli sconosciuti di Ariccia classificandosi al primo posto.
Teddy Reno rimase colpito dalla voce del cantante, e propose ad Eugenio un contratto con l'ARC col nome d'arte "Dino" che era già il diminutivo adottato in famiglia. I Kings furono scritturati come gruppo d'accompagnamento del cantante.
Il primo 45 giri di Dino, Eravamo amici/Così come sei, venne pubblicato nella primavera del 1964: la canzone sul lato A fu iscritta all'edizione del Cantagiro (quello di una volta che non c'è più), ed il cantante arrivò primo in alcune tappe, diventando presto un idolo per le ragazzine (anche per il suo bell'aspetto). Ottenne un buon successo di vendita (superiore a quello della canzone vincitrice, La voglia dell'estate di Paolo Mosca).
Venne chiamato come ospite in molte trasmissioni televisive, tra cui La fiera dei sogni, presentata da Mike Bongiorno, e il successo del disco viene superato dal secondo, contenente sul lato A una canzone scritta per lui da Sergio Endrigo e Sergio Bardotti, Te lo leggo negli occhi, che diventa uno dei brani più noti degli anni '60 (e in seguito verrà reincisa anche da Giorgio Gaber e Franco Battiato), e sul retro una cover di I should have known better dei Beatles, tradotta da Don Backy come Cerca di capire.
Con il terzo disco, Il ballo della bussola, fu rottura con i Kings: la casa discografica scelse infatti l'arrangiamento del maestro Ennio Morricone e non quello, decisamente più rock del gruppo. Dino, posto davanti alla scelta si adeguò, mentre i Kings rifiutarono di accompagnarlo al Cantagiro abbandonando l'ARC. Furono sostituiti da un altro gruppo veronese, i Misfits, poi Rollicks.
In ogni caso Il ballo della bussola partecipò nuovamente al Cantagiro, questa volta tra i Big, ottenendo molto successo (sul lato B vi è Ma c'è un momento del giorno, cover di You've lost that lovin' feelin' dei Righteous Brothers); pubblicò poi il suo primo album, Dino, e partecipò a vari musicarelli: Fu protagonista ne Le sedicenni di Luigi Petrini e in Altissima pressione di Enzo Trapani (con Gianni Morandi, Françoise Hardy, Lucio Dalla, Nino Taranto e Agnes Spaak), lanciando rispettivamente Sai, sai, sai (arrangiata da Bruno Canfora) e Il ragazzo di ghiaccio (su musica ancora di Morricone). Queste due canzoni diedero vita al suo quarto singolo.
Il primo contatto con il cinema avvenne con la proposta del regista Luchino Visconti per un ruolo nel film Vaghe stelle dell'Orsa, poi affidato a Jean Sorel poiché il sedicenne Dino rifiutò per dedicarsi interamente alla carriera di cantante.
Il successo continuò negli anni successivi, con una nuova partecipazione al Cantagiro nel 1966 con Chi più di me (scritto da Paul Anka, con sul retro Comincia l'amore, di Lucio Dalla), a Scala reale dello stesso anno con Piccola mia piccola, e nel 1967 con l'incisione in italiano di una canzone di Stevie Wonder, A place in the sun, che diventò Il sole è di tutti e che viene cantata anche dallo stesso cantante statunitense.
Nel 1968 partecipò al Festival di Sanremo con Gli occhi miei, che fu poi ripresa anche da Tom Jones e diventando un suo cavallo di battaglia con il titolo di Help Yourself. Pubblicò poi una cover in italiano di The Sound of Silence di Simon and Garfunkel, intitolata La tua immagine.
Segue Simone Simonette, partecipante ad Un disco per l'estate 1969.
Il secondo album, Dino, e il singolo pubblicato nello stesso periodo, Bye bye city, non ottennero successo (nonostante questa sia una buona canzone di Pierre Groscolas, e sul retro vi sia la bella cover di The windmills of your mind di Michel Legrand, tratta dalla colonna sonora di Il caso Thomas Crown, film del 1968 di Norman Jewison).
Dopo una pausa forzata dovuta al servizio militare, con il cambio di casa discografica e il passaggio alla RCA Italiana non ottenne risultati di rilievo, nonostante la partecipazione a Un disco per l'estate 1971 con Notte calda.
Passò poi alla Ariston Records e partecipò ad Un disco per l'estate 1973 con scarsi risultati, nonostante la canzone Parla chiaro Teresa, scritta da Luciano Rossi, sia discreta: decise quindi di abbandonare l'attività musicale e si trasferì a Torino.
Tornò quindi sulle scene sull'onda del revival degli anni '60. Era ancora in attività, si esibiva e incise anche alcuni cd con materiale inedito.
Dal 2010 è ospite fisso nel programma musicale televisivo MilleVoci di Gianni Turco, visibile in tutta Europa sulla piattaforma Sky e sul digitale terrestre in Italia. Oltre che ad esibirsi con brani di suoi successi del passato, Dino presenta, in questo programma, anche canzoni inedite.
Dal 16 novembre 2011 è stato impegnato nella commedia musicale Noi che... Gli anni migliori di Carlo Conti al Teatro Salone Margherita (Roma). Nel 2019 incide per l'etichetta Lavocedelledonne il brano "Angela" di Luigi Tenco incluso nella compilation "Il regno di Luigi"
Fonte notizia
www.millevoci.it