Il mercato europeo di serramenti e finestre in legno si avvia a registrare un calo consistente nel 2020: è il quadro tracciato da uno studio condotto da Interconnection Consulting – società di studio di mercati – che prevede un meno 9,8% delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in tutta l’Europa occidentale.
Facile intuire la causa di questa frenata, ovvero la crisi sanitaria provocata dal Covid-19, le cui conseguenze incidono pesantemente sulle economie nazionali. Previsto un calo anche nel 2021. Dal punto di vista numerico, il calo di quasi dieci punti percentuali nei mercati esaminati si traduce in vendite che dovrebbero diminuire da 19 miliardi di euro fino al 2023 in termini di valore; mentre in termini di volumi, da 63 milioni del 2019 a 57 milioni di unità finestre.
Guardando allo macro-area che interessa da vicino il nostro Paese, cioè l’Europa meridionale, la frenata del mercato si attesta invece su livelli più alti: - 15,6% nel 2020, mentre il calo medio annuo delle vendite sarà del 3,7%.
Tuttavia, in controtendenza rispetto ai dati dello studio condotto da IC ci sono due fattori, e cioè le ristrutturazioni e il legno-alluminio, considerati entrambi dagli esperti elementi fondamentali per la ripartenza. Le prime rappresentano un contrappeso al calo delle nuove costruzioni in tutta l’Europa dell’Ovest, detenendo una quota del 69,1% dell’edilizia residenziale. E gli sgravi fiscali, come ad esempio i nostri Ecobonus e Superbonus, forniscono un contributo vitale a tutto il comparto.
L’altro fattore determinante riguarda il materiale dei telai delle finestre: se da un lato la quota di vendita del metallo è scesa dal 2010 fino al 26,3% nel 2020, dall’altro gli infissi in legno-alluminio prendono il volo con una quota di mercato che sale dal 7,9% del 2010 all’11,4% del 2020.
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www.infissimodesti.it