L’incantevole Villa Alma Plena di Casagiove CE, ha ospitato la presentazione del libro: “Napul’è… mille sapure…”, realizzato dall’Associazione Provinciale Cuochi di Napoli con 39 accattivanti ricette. Un libro, che visionandolo appare subito sfizioso e intrigante, fa venire la voglia di andare nei ristoranti a provare le ricette. Un libro interessante, con diverse cose nuove, con accostamenti gradevoli e non impicciati, tranne i dolci che possono incuriosire, ma è impossibile valutarli se non li mangi. Dopo aver sorbito un aperitivo offerto da Salvatore Spuzzo, tesoriere APCN e chef della struttura, al tavolo di presentazione hanno preso posto: Antonio Papale vicepresidente APCN, Rocco Pozzulo Presidente Nazionale della Federazione Italiana Cuochi, Pietro Montone vicepresidente nazionale FIC e segretario dell’Unione Regionale Cuochi Campania, Giuseppe Sorrentino Presidente Associazione Provinciale Cuochi Napoli e Giuseppe Spina Team manager del Campania Team della FIC. I lavori, moderati dal giornalista enogastronomo Giuseppe De Girolamo del quotidiano ROMA e referente per la Campania della rivista internazionale La Madia Travel Food, oltre ad essere Ambasciatore dei prodotti Doc Italy della nostra regione nel mondo per l'ANDI ed essere Prefetto per la Campania dell'Accademia Italiana di Gastronomia Storica, sono stati introdotti dando la parola a Antonio Papale che è autore anche di un proprio volume dal titolo “Filosofia del Gusto”.
Papale, ha presentato il libro “Napul’è… mille sapure…”, nato da una sua idea condivisa da Sorrentino per raccontare l’APCN dalla nascita ai giorni d’oggi. Un sodalizio che dura da circa 50 anni subito dopo la nascita di Federcuochi avvenuta nel 1968, ricordando nomi storici di questo percorso a cominciare da Giancarlo Erba da lui delineato “Il gigante buono” per continuare con alcuni presenti in prima fila come Ennio Caprio Nono e Gaetano Riccio, Luigi Vettosi, Nicola Di Filippo, Ludovico D’Urso e Giuseppe Sodano. Il libro raccoglie 34 ricette di chef soci dell’APCN più 5 ricette di Grandi Maestri tutte, come fatto notare da Papale, richiamanti l’utilizzo di prodotti primari a Km. 0 al fine di valorizzare aziende ed economia del territorio Campano. Prodotti e ricette del territorio perché la cucina campana possa continuare ad essere attiva. Accennando poi all’operato svolto dall’APCN con la realizzazione di corsi di cucina con chef stellati e non, serate di beneficenza, momenti enogastronomici, concorsi di cucina d’intesa con gli istituti alberghieri di Napoli e tanto altro.
Pozzulo, presidente nazionale delle berrette bianche, emozionato per l’essere presente al primo evento di ripresa, dopo il lokdown, delle attività che la FIC svolge in campo nazionale, ha parlato dei compiti che la Fic realizza sull’intero territorio nazionale, ribadendo la necessità di rivalutazione della cucina del territorio con la proposizione di ricette tradizionali d’ogni regione che, con l’amore che hanno i soci Fic, possano trasmettere all’ avventore di un ristorante emozioni e gioie che essi stessi provano nell’elaborare i piatti. Il Presidente nazionale, ha apprezzato molto l’iniziativa dell’APCN e si è complimentato perché “il libro lascia – dice Pozzulo - una grande traccia non solo nell’Associazione Provinciale Cuochi di Napoli, ma anche campani e soprattutto nazionali”. Pozzulo si è espresso favorevole a che ogni territorio proponga proprie ricette con una iniziativa similare, affermando: “Una Federazione non può esistere senza il territorio, la nostra forza sono i territori, la nostra forza è la cucina del territorio, tant’è che a breve lanceremo come Fic delle video ricette che saranno solo ricette tradizionali. Come presidente, non abbiate a male, comprendo la cucina innovativa, mi fa piacere ed è giusto che il cuoco faccia ricerca, ma non dobbiamo dimenticare le nostre tradizioni e soprattutto, quando vogliamo chiamarci ambasciatori del territorio, dobbiamo conoscere quella che è la nostra storia di cucina. E’ chiaro che le nostre nonne e madri sapevano fare una cucina sicuramente differente dalla nostra perché avevano quell’ingrediente in più che a volte non abbiamo e che è l’amore, noi ci mettiamo invece la professione e poi il titolo di questo libro mi dà emozione perché quando parliamo di Campania sappiamo che è nota nel mondo, ma non dimentichiamo che questa regione si diversifica tanto nelle varie provincie e Napoli è un punto fermo per il grande lavoro che Papale ha fatto unitamente a Sorrentino per realizzare questo libro con i cuochi difficili anche da contattare per i loro impegni di lavoro a volte fortemente stressanti”. Richiamando il pubblico presente ad un meritato applauso per Papale, Sorrentino ed il suo direttivo, Pozzulo ha detto: ”quando si parla bisogna dare il buon esempio e l’attività che ha svolto l’APCN è emblematica e sia d’esempio a tutti perché ha fatto un grande lavoro con il libro e con la programmazione di attività, pronta a gennaio e bloccata da quel che sappiamo, questo è un grande stimolo non solo per la Campania ed io l’ho citata anche perchè vedo la grande presenza dei senatori di questo sodalizio che è un grande stimolo per le giovani leve. Questa è una grande famiglia che vanta i giovani, i medi ed i senatori e occorre guardare ad ognuno di loro per capire come possa essere divenuta grande la storia di Napoli e della Fic ”.
Montone, intervenendo ha ricordato i tanti trofei vinti dalla Fic attraverso le unioni regionali che comprendono le associazioni provinciali che, almeno per quanto riguarda la Campania dove lui opera, ha potuto rassicurare tutti che vivono in grande armonia senza attriti di nessun genere.
Sorrentino ha illustrato l’operatività da lui apportata nell’APCN e si è imposto di realizzare, nel corso del suo mandato presidenziale, numerosi eventi. Il libro vuole essere - afferma Sorrentino – una occasione per gli chef, che non hanno tempo per mostrarsi in programmi televisivi o altro, di far notare le loro ricette e le capacità che posseggono tanti bravi artisti della cucina. La voglia di fare e di andare avanti è così tanta che ci stiamo rimboccando le maniche per riprendere le attività costretti a lasciare qualche mese fa e per fare non associati come numero, ma come qualità , al fine di far esplodere le nostre idee e di far crescere l’associazione - ha concluso Sorrentino.
Spina, ha concluso ricordando il progetto della selezione fatta di elementi validi della nostra regione per il confronto con altri di altre regioni che ha portato la Campania alla conquista di importanti trofei.
Grande il richiamo fra gli chef presenti è stato fatto al nome di Giancarlo Erba, definito il “Papà dei cuochi napoletani” perché dal suo Piemonte scese a Napoli e si innamorò di questa città restando a lavorare come chef e poi executive chef del Grande Albergo Excelsior offrendo tutto il suo tempo libero non solo alla Fic nazionale, regionale e provinciale, ma anche a tante iniziative umanitarie che la Fic può ricordare con grande onore. Una per tutte quella di andare ad insegnare l’Arte del cuoco ai ragazzi dei corsi “Punto…e a capo…” istituiti per minorenni detenuti a Nisida, dove addirittura a sue spese portava le derrate, per meglio istruirli, preoccupandosi poi a termine corso di inserire nel mondo lavorativo i più meritevoli.
A termine presentazione del libro sono iniziate le premiazioni che il gruppo dirigente napoletano e campano della FIC hanno effettuato dapprima premiando con una targa il presidente nazionale che a sua volta ha donato a Papale e Sorrentino la nuova maglia della FIC realizzata per i propri soci. Di seguito presidente FIC e dirigenti URCC ed APCN hanno premiato, in una serata dedicata all’APCN gli Chef e Maestri che hanno guidato l’Associazione Cuochi di Napoli e che costituiscono la storia della Fic in Campania. Hanno ricevuto la targa di merito: Ennio Nono Caprio, Gaetano Riccio, Luigi Vettosi, Nicola Di Filippo, Ludovico D’Urso, Giuseppe Sodano. Non poteva mancare una foto di tutti gli chef autori del libro con le loro ricette insieme ai precedenti citati. Premiata inoltre la famiglia Work line azienda campana realizzatrice delle divise dei cuochi da sempre a loro vicina, ed ancora la titolare di Villa Alma Plena, Nunzia Rocco per l’ospitalità offerta all’evento, ed infine la vicepresidente APCN Elisabetta Cioffi. Un grande elogio per la loro attività e presenza è stato rivolto anche ai ragazzi del Team Junior ed al compartimento delle Lady Chef, entrambe dell’APCN.
Grande assente, sia perché quota rosa dell’Apcn, sia perché unica donna rappresentante il Gentil sesso al tavolo degli oratori, la giornalista enogastronoma Romina Sodano, che riveste l’incarico di consigliere dell’APCN.
La Sodano che era in vacanza con la famiglia a San Benedetto si è premurata di acquistare il biglietto per il bus che l’avrebbe dovuta portare in tempo utile a Napoli partendo alle ore 08:15, purtroppo il figlio ha avuto un leggero malore durante la notte, quindi al mattino ha voluto rassicurarsi che andasse meglio ed è stata costretta a prendere il successivo pullman che comunque l’avrebbe portata ad intervenire in tempo utile all’evento. Ci ha tenuti, con la sua voglia di partecipazione ed il suo spirito di abnegazione al portare il proprio apporto all’associazione nella quale riveste anche un gran ruolo, costantemente informati sull’andamento del viaggio. Purtroppo però ci si è messa anche l’avversità del tempo che ha bloccato il bus sul Gran Sasso per una forte grandinata e l’arrivo a Napoli ha subito un ritardo di oltre due ore, rendendo vano ogni tentativo ed ogni sforzo per poter giungere a Villa Alma Plena, almeno per un saluto, a quei soci per i quali tiene tanto anche in virtù del suo pensiero che l’associazionismo si pratica e non si predica se si intende e vuole creare qualcosa di buono e valido per tutti gli associati.
A riprende l’intera serata con filmati e foto ha provveduto Cristofaro Frasca, numerosi anche i giornalisti come Daniela Del Prete, felicissima di aver conosciuto la realtà della Fic anche per la presenza in questa occasione del presidente nazionale oltre che del gruppo dirigenziale campano e napoletano. Dopo le premiazioni, Salvatore Spuzzo ha offerto agli ospiti della serata un ricco aperitivo rinforzato con tante sfizioserie gastronomiche, alcune fritte de visu.
Di libri di ricette e chef ce ne sono tanti ed a me vengono omaggiati spesso, ma molti ansi tantissimi, come dice un mio amico servono a riempire lo scaffale, mentre questo libro “Napul’è…mille sapure…” oltre a ricordarmi con il suo titolo l’indimenticabile genio di Pino Daniele, mi è piaciuto veramente tanto perché da esso traspare l’impegno che questi chef hanno nel trasmettere da docenti degli alberghieri ai giovani discenti il vero ed autentico modo di interpretare la cucina classica con quel tocco di originalità innovativa che il cliente al giorno d’oggi vuole, ma senza stravolgere prodotti, cotture e gusti come a volte tanti fanno solo perché vorrebbero imitare le ottime creazioni dei grandi chef.
Josef Peppebar