LONDRA – Una poltrona per due. Disobbedendo alle proprie stesse regole, il Booker Prize premia due vincitori, due donne, Margaret Atwood con “The testaments” e Bernardine Evaristo con “Girl, woman, other”, che divideranno a metà le 50 mila sterline del più ricco e prestigioso premio letterario inglese. Dopo cinque ore di discussione, i giurati hanno deciso che non potevano scegliere l’una o l’altra: “Più ne parlavamo, più ci convincevamo di amare entrambi i libri e di non poterli dunque separare”, afferma Peter Florence, il presidente della giuria.
A 79 anni, la canadese Atwood diventa così la scrittrice più anziana a vincere il Booker. Aveva già vinto una volta il premio nel 2000 con “The blind assassin” ed era stata tra i finalisti trentatre anni or sono con “The handmaid’s tale” (Il racconto dell’ancella, nella versione italiana), di cui “The testaments” rappresenta il seguito lungamente atteso, in una vicenda resa ancora più popolare dalla serie televisiva ispirata dal romanzo, ambientato in una distopica America del futuro che ora molti credono di vedere nell’era di Trump.
La londinese Evaristo è invece la prima scrittrice nera a ottenere il Booker, con una storia che racconta dodici donne differenti, per la maggior parte nere britanniche, i cui destini sono interconnessi. L’autrice lo definisce “un romanzo sperimentale su donne che non sono mai state abbastanza raccontate dalla letteratura contemporanea”.
Il Booker era stato condiviso da due vincitori anche in passato, nel 1974 e nel 1992, ma poi le regole sono cambiate proprio per evitare il ripetersi di premi dati ex-aequo a due scrittori. Ma quest’anno i giurati hanno preferito ignorarle. Il libro di Atwood era considerato il favorito: era stato inserito tra i candidati ancora prima di essere pubblicato, con le copie inviate ai giurati coperte dal segreto per non divulgare niente sulla trama. Gli altri tre finalisti erano Salman Rushdie con “Quichotte”, Chicozie Obioma con “An orchestra of minorities” e Eli Shafak con “10 minutes, 38 seconds in this strange world”. A 79 anni, la scrittrice canadese diventa la più anziana a vincere il premio. La londinese Evaristo è invece la prima scrittrice nera a ottenere il riconoscimento