Nell’articolo di Alessio Gemma del 29 agosto su La Repubblica, dal titolo “Bagnanti in calo del 20% nei lidi in città – prezzi troppo alti” si parla prevalentemente del tratto di spiaggia che va da Posillipo a Marechiaro e viene anche citato l’ex giardino di Alfredo Romeo, è comprensibile che per l’imprenditore napoletano è come rigirare il coltello su una piaga.
Il 30 agosto ecco arrivare puntuale la risposta di Alfredo Romeo sempre su La Repubblica di Napoli dal titolo “Quel Giardino non è di Romeo” ma proprio quel giardino non è mai stato di Romeo. Una polemica antica quella relativa a quell’area dove sorgeva la il famoso giardino mai risolta perché gestita con approssimazione e senza una visione strategica.
Tra le righe del commento traspare l’amarezza dell’imprenditore mentre spiega, ancora una volta che “Quel giardino non era mio, era di tutti e non solo perché insisteva su un’area parzialmente demaniale, ma perché era effettivamente fruibile da chiunque volesse entrarci”.
Di quel conteso giardino, da lui voluto e creato per il suo amore per tutto ciò che è bello, Alfredo Romeo ne ha avuto cura per anni e lo ha sempre ritenuto un bene comune senza mai avanzare alcuna pretesa di appropriazione.
Posillipo aveva un’oasi di verde, quel giardino di Romeo ormai distrutto di cui i posillipini potevano andare orgogliosi; era di tutti, lo ribadisce da sempre ad ancora una volta: era bello e “la bellezza è un dono e non una proprietà”.
Ricorda con tristezza che era uno spazio verde dove nidificavano uccelli, lì trovavano cure e nuova vita le piante rinsecchite sui balconi ed è stato scelto anche da tanti sposi come sfondo per i loro ricordi.
Adesso è solo un luogo brullo e arido ma Alfredo Romeo da sognatore qual’è si augura che sulla terra non si disperda l’amore per la natura e che ci saranno sempre dei luoghi dove si salvano piante e si curano gli alberi. Ma quel posto non è certo Napoli né tantomeno sarà a Posillipo.
Fonte notizia
alfredoromeo.eu il-giardino-di-posillipo-che-non-ce-piu