E’ diventato prioritario arginare lo smottamento della giustizia Italiana dal caso Consip al CSM dove, falsi, abusi di potere, favoritismi, sentenze pilotate e mercimoni vari, stanno sconquassando le procure e i tribunali di mezza Italia provocando delle ferite difficilmente sanabili alla nostra magistratura.
Prescrizione, separazione delle carriere, riforma dei codici di procedura civile e penale sono così rilevanti da diventare i punti di scontro tra i due partiti di governo al punto che questo processo di riforma sembra destinato al fallimento. Ma non c’è più tempo da perdere se non vogliamo che si venga travolti da ingiustizie e accanimenti penali e amministrativi ai danni di persone e aziende che per troppi anni vengono triturati nelle infernali maglie della giustizia per poi giungere stremati ad un verdetto di assoluzione.
Nel frattempo ci si dimentica che verso gli aspetti giuridici penali, il garantismo è d’obbligo per cultura giuridica e morale (come si legge in un articolo de Il foglio del 2 agosto 2019) ma purtroppo non è così e ci si dimentica facilmente dei tanti casi di malagiustizia come il caso di Calogero Mannino incatenato per 25 anni alla gogna e al sospetto da una storia processuale che va molto oltre l’assurdo Kafkiano.
Ma cosa sta accadendo in Italia? Le Istituzioni sono in preda ad uno stato confusionale che genera sconfinamenti di competenze, ingiustizie, confusione e instabilità. L’inchiesta Consip e il caso CSM e di Luca Palamara sono soltanto la punta dell’iceberg che sta per squarciare la nave Italia.
Le storie della giustizia italiana degli ultimi anni, hanno dell’assurdo e si sviluppano all’interno di un paradosso come lo è ad esempio, tutta la vicenda del caso Consip che oltre a coinvolgere esponenti del governo dell’epoca fa sprofondare una Istituzione come la Consip che dovrebbe essere il baluardo della correttezza e della trasparenza, in un dirupo di discrezionalità e confusione. Cosa è accaduto in breve:
Nel 2016 la Romeo Gestioni fa un esposto per turbativa d’asta mettendo in luce dei fatti di cui né l’Antitrust, né la Procura, né l’Anac erano a conoscenza ed ecco che arriva il paradosso, chi ha fatto l’esposto viene indagato e perseguito dalla Procura.
La Romeo Gestioni vive anni di inferno giudiziario, si vede esclusa in modo del tutto arbitrario dalle più importanti gare di appalto della Consip, le famose gare FM4, subisce delle intercettazioni non autorizzate che vengono poi dichiarate illegittime, subisce una gogna mediatica devastante e persino il vergognoso arresto dell'avv.
Alfredo Romeo al pari dei criminali. Ma ricordiamo che La Romeo Gestioni è quella che ha denunciato e chi lo farebbe se avesse delle illegalità da nascondere?
Non si sta costruendo alcun argine alla Crisi delle Istituzioni e della giustizia Italiana dove dal caso Consip al Csm si evidenzia il processo di sgretolamento e delegittimazione di quelle Istituzioni che dovrebbero garantire giustizia e legalità.
Fonte notizia
alfredoromeo.eu