Tre anni fa la magistratura decise di sequestrare il giardino antistante l'abitazione dell'avv. Alfredo Romeo, giardino creato da lui, con prato curatissimo e con decine di piante ad alto fusto, palme e banani e ordinare il ripristino della situazione preesistente nell’area.
Un sequestro dovuto alla lunga e fino a quel momento mai risolta, lite giudiziaria e sollecitata dai paladini dell’abusivismo, se di abusivismo possiamo parlare.
La “giustizia” fa il suo corso, si procede al prelievo delle piante e con dei cargo e vengono trasferite all’Orto Botanico di Napoli, una decisione anche contestata da cittadini e associazioni, secondo cui sarebbe stato molto meglio confiscare e rendere pubblico il polmone verde, piuttosto che “violentarlo” in quel modo.
I primi giorni di agosto si completa lo scempio e viene
sbancato l’ex giardino di Romeo ma quello che resta di quell’oasi è solo degrado perché è logico chiedersi: - Cosa significa “ripristino dei luoghi? Cosa dovrebbe essere ripristinato? Non è possibile allungare la spiaggia in quanto non avrebbe lo sbocco a mare a meno di non voler abbattere tutta la scogliera, cosa impensabile perché il mare eroderebbe tutto.
E allora? Ci si augura che il tutto non si risolva aumentando la superficie di concessione ai lidi confinanti perché sarebbe veramente scandaloso.
Qualcuno dirà: - finalmente la legge è stata rispettata. Infatti, allo stesso modo con cui viene sistematicamente violata da piazza Vittoria al capo di Posillipo da tutti gli abusivi di cui parla l’articolo del Mattino del 28 luglio.
È il caso di ricordare il titolo dell’articolo: “la bellezza è un dono, non una proprietà” in una
lettera che l’avv. Romeo invia al Mattino di Napoli e pubblicata il 3 giugno 2018. Una affermazione che per qualunque Amministrazione attenta alle cose pubbliche, poteva essere lo spunto per una soluzione civile e culturalmente avanzata di qualunque contenzioso: il giardino resta, tu lo curi, e troviamo il modo perché sia godibile per tutti con certe regole, e sia salvato da ogni tipo di scempio.
Invece no, è stato sbancato l’ex giardino di Romeo perché in fondo, la questione non era il giardino, ma uno sfregio da fare al cittadino Romeo, e per estensione a tutti i cittadini amanti del bello. Così, un bel giorno, senza che nulla fosse stato definito e /o autorizzato a livello di norme e di diritto, il giardino è stato sventrato per creare il nulla e il fosso degli orrori attuale.
Fonte notizia
alfredoromeo.eu