Anche a Brusciano il 25 Aprile, Festa della Liberazione, nel 74esimo Anniversario della vittoriosa lotta al nazifascismo 1945-2019, è stato rispettato con il ritorno, dopo tanti anni, alla cerimonia istituzionale dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Avv. Giuseppe Montanile. Di mattina presso il Municipio Vecchio ove è collocata la lapide dei Caduti della Grande Guerra, ed è stato suonato e cantato l’Inno Nazionale, il Primo Cittadino in Fascia Tricolore ha apposto la Corona di Alloro per i caduti, militari e civili, della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza.
Qui di seguito un estratto del suo discorso, integralmente ripreso e riportato dal sociologo Antonio Castaldo per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=Iaxw4D6goEM&feature=youtu.be .
«Cittadini, siamo qui per celebrare la Festa della Liberazione, il 25 Aprile 1945, punto di maggiore Resistenza per liberare l’Italia dal regime nazista e fascista -ha esordito il Sindaco Montanile -. Giorni di lotta, di Comitati per la libertà, di partigiani in azione per dire basta all’odio, al nazismo, al fascismo e alla violenza. Bruscianesi, oggi celebriamo la Festa della Liberazione in un momento particolare perché questo paese è vittima di attacchi violenti perpetrati da sciacalli, delinquenti e camorristi. Dobbiamo dire basta e liberare il nostro territorio da chi ne mina la sicurezza. Oggi c’è un funerale, per il primo morto ammazzato in un conflitto a fuoco. Ieri siamo stati dal Prefetto a rappresentare la nostra Comunità. Abbiamo fatto un appello al Prefetto e al Ministro Salvini per dire che la sicurezza non va sbandierata ma attuata. Questo paese è pieno di persone perbene che possono con dedizione e lavoro quotidianamente costruire un paese perbene improntato ai principi della buona amministrazione e della legalità. La democrazia si difende con la partecipazione e con il lavoro in sinergia di tutti i cittadini che vogliono collaborare e prodigarsi, per non criticare soltanto ma per dare esempio di civiltà. Buona Festa della Liberazione a tutti e cordoglio a chi sta piangendo un proprio caro deceduto in giovane età. Vogliamo essere liberi dal male! -ha concluso il Sindaco Montanile- Questo è l’appello che vogliamo fare da questa piazza fino al Viminale».
Fra i presenti alla cerimonia vi erano insieme al Sindaco Avv. Giuseppe Montanile. il Comandante della Polizia Municipale, Dott. Antonio Di Maiolo, gli Assessori, Ing. Giuseppe Cinque e Dott.ssa Tonia Marinelli, i Consiglieri Comunali, Dott. Antonio Castaldo, Geom. Domenico Ruggiero, Arch. Antonio Sposito e Giuseppina Sposito; la delegazione del Partito Democratico guidata dal segretario cittadino, Maria Castaldo; i Cittadini di Brusciano e rappresentanti del mondo dell’associazionismo culturale, della informazione online e del Terzo Settore: “La Casa di Pat”, presieduta da Chiara Sena; “Il Cenacolo Bruscianese” diretto da Alessandro Cavaliere, il rapper Mimmo Taki, Dott. Domenico Modola, il cooperante Peppe Rea ed il sociologo Antonio Castaldo autore del presente report giornalistico.
Altri si sono espressi via social, come il Consigliere Comunale Dott. Carminantonio Esposito il qual ha scritto: «Desidero celebrare la festa della liberazione nazionale ricordando il significato dei valori umani consacrati nella nostra Costituzione. La fede incrollabile nei predetti valori, che illumina la mia attività di consigliere comunale, mi consente di affermare che il nostro Paese, con l’impegno di tutti, può superare questa barbarie in cui è precipitato. Noi Bruscianesi siamo tolleranti ed ospitali ma ci ribelliamo a qualsiasi forma di criminalità che offende la nostra libertà. Questo insegnamento -lasciatoci dai martiri della resistenza e che trasmettiamo alle generazioni future- costituisce un muro invalicabile contro la delinquenza dilagante nel nostro Paese. Su questo punto dobbiamo essere tutti uniti».
E come la pagina fb “Brusciano Story” fondata da Rocco Braccolino che ha ricordato il sacrificio di Salvo D'Acquisto (Napoli, 15 ottobre 1920 - Torre di Palidoro, Roma, 23 settembre 1943). Il giovane napoletano, Vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri, venne insignito della Medaglia d'Oro al Valore Civile perché da Vicecomandante della Stazione dei Carabinieri di Palidoro perché offrì la propria vita per salvare quella di 22 cittadini di Torrimpietra dalla fucilazione per rappresaglia da parte delle SS tedesche.
Nel pomeriggio della stessa giornata sono state svolte le esequie per Fortunato De Longis “Francuccio” il venditore di lumini che un mese fa, nei pressi del Cimitero di Brusciano, è stato colpito con armi da fuoco che dopo lunga agonia lo hanno portato poi alla morte. Per questo sono in corso le indagini delle Forze dell’Ordine.
Il Parroco Don Salvatore Purcaro durante il rito funebre, nella Chiesa di San Giovanni Battista, ispirato dal Salmo 8, con l’uomo fatto dal Creatore «poco meno degli angeli, di gloria e di onore» che non si deve approssimare con la sua condotta criminale alle bestie, allontanandosi da Dio. «Chiudiamo la spirale della violenza, vinciamo il male con la forza del bene -ha esortato Don Salvatore e rivolgendosi agli autori dell’omicidio, citando gli Atti degli Apostoli, li ha invocati- Convertitevi per il perdono dei vostri peccati! Voi l’avete ucciso. Questa non è una morte come tante che accadono sul nostro territorio. Piangiamo già troppe morti per le malattie. Non possiamo piangere altre morti per quel tumore che possiamo e dobbiamo sconfiggere, il cancro di tutte le mafie, della camorra, della criminalità, con una chemioterapia efficace che mette insieme tutte le cose belle, le forze attive del nostro paese».
E condividendo il grande dolore dei familiari della vittima, Don Salvatore Purcaro ha fatto un altro appello rivolgendosi proprio invocando l’astensione dalla vendetta. «Il Signore non si manifesta con una prova di sforzo. Gesù fa vedere la sua forza nella debolezza delle sue piaghe dei segni di quello che ha subito. Vi chiedo - ha implorato Don Salvatore- il coraggio di vincere il male con il bene. Mai ci sia nel vostro cuore l’odio e il rancore, non ci sia mai la vendetta. Mai con la vendetta e la morte si può vincere quello che è successo. Ve lo chiedo con le lacrime agli occhi, in ginocchio: vigiliamo su noi stessi. E’ forte la tentazione. Capiamo il dolore del padre, dei cugini, di quanti sono stati vicino a Fortunato. Ma noi siamo poco meno di Dio, ci ha detto il Salmo 8, non diventiamo poco meno di bestie. I camorristi sono poco meno di bestie e chi si associa alla camorra, chi pensa di darsi giustizia da sé, chi uccide un innocente è una bestia. E queste bestie devono essere messi in sicurezza, come ne siamo certi accadrà. Lo chiediamo con forza. Noi ci vendicheremo con l’impegno per il bene, con la crescita del nostro territorio, vincendo il male con la forza del bene, della libertà, della cultura, delle idee e del bene comune. Questa è la più grande vendetta».
Dopo le condoglianze espresse, anche dal Sindaco Montanile e da alcuni assessori e consiglieri comunali, al papà Armando ed ai sui familiari, all’uscita dalla Chiesa San Giovanni Battista il defunto ha ricevuto l’ultimo saluto con un applauso, il lancio dei palloncini bianchi e delle colombe. Infine si è avviato il corteo funebre per il cimitero di Brusciano con l’accompagnamento di parenti e di amici che indossavano magliette con l’immagine di “Francuccio” e la scritta di Martin Luther King: "Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzo degli onesti". Il tutto è stato svolto sotto l’attento controllo delle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia, che a Brusciano stanno svolgendo un intenso ed encomiabile sevizio.
IESUS
Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA-