Sono passati 40 anni esatti. Il 31 marzo 1979 il movimento antinucleare marciava per il “Gorleben Treck” ad Hannover. La Repubblica Federale Tedesca viveva in quel giorno la sua più grande dimostrazione anti-nucleare per le strade della capitale del Land tedesco della Bassa Sassonia: traffico intasato, tram bloccati e sui pali della luce e dalle finestre dei palazzi lo sventolio del ridente sole giallo e sotto la pioggia il procedere dei 100.000 dimostranti, di 300 trattori, di contadini del Wendland, studenti e ambientalisti.
Ora quel leggendario “Gorleben Treck”, di quella esperienza di popolo e cultura, di politica e valori, viene ripresentato con due grandi iniziative pubbliche ed istituzionali. La prima attivata il 27 marzo all'Historisches Museum in Pferde Strasse n. 6 di Hannover con iniziando una serie di visite guidate, per la mostra speciale «Trecker nach Hannover. Gorleben und die Bewegung zum Atomausstig (In cammino verso Hannover. Gorleben e il Movimento per la dismissione nucleare)». La seconda inaugurata oggi, 31 marzo 2019, nel 40esimo anniversario, presso la Casa dell’Arte e della Cultura del Circondario di Lüchow-Dannenberg, intitolata “The Gorleben Treck - 40 Jahre danach (Il Gorleben Treck. 40 anni dopo)” che rimarrà aperta fino al 28 giugno 2019. Il progetto espositivo con un programma di eventi di accompagnamento p stato possibile grazie all'Archivio Gorleben, in collaborazione con l'Istituto di Didattica della Democrazia (IDD) della Leibniz Universität in Hannover e con l'Historisches Museum di Hannover.
Una testimonianza italiana di diretta partecipazione e condivisione di quella storica giornata è resa dal sociologo e giornalista Antonio Castaldo: «Ero un ventenne italiano che desiderava incontrare l’Europa. Mi ritrovai come Gastarbeiter (Lavoratore ospite) nel biennio 1978-1979, il primo anno alla Rentrop & Wagner di Stadhagen, Hannover, il secondo alla Volkswagen di Wolfsburg. Del 31 marzo 1979 ricordo la marea di giovani, gli slogan, “Hopp Hopp Hopp, Gorleben Stopp (Fermata Gorleben)” e “Gorleben soll leben (Gorleben vivrà)”, il canto che attraversava l’immenso corteo, sotto la pioggia, “Wehrt Euch, leistet widerstand gegen das Atomkraftwerk hier im Land…(Difendetevi, fate resistenza contro la centrale nucleare qui nel Land…). La processione dei trattori in città, le famiglie, le belle ragazze con i fiori, simbolo della vita, il tutto in una pacifica dimostrazione. Un abbraccio fraterno a coloro che si ritrovano ricordando il “Gorleben Treck” e per coloro che lo scopriranno con le iniziative culturali ad Hannover e Lüchow: questo è il mio saluto, dall'Italia alla Germania, con la mente rivolta a quella esperienza che mi ha fatto crescere come uomo e cittadino del mondo.
(Ich war ein zwanzigjähriger Italiener, der Europa kennen lernen wollte. Als Gastarbeiter fand ich mich im Zweijahreszeitraum 1978-1979, dem ersten Jahr bei Rentrop & Wagner aus Stadhagen, Hannover, dem zweiten bei Volkswagen in Wolfsburg. Am 31. März 1979 erinnere ich mich an die Jugend, die Slogans “Hopp Hopp Hopp, Gorleben Stopp” und “Gorleben soll leben” und das Lied, das die immense Prozession durchquerte, im Regen: “Wehrt Euch, leistet widerstand gegen das Atomkraftwerk hier im Land ...”. Die Prozession von Traktoren in der Stadt, Familien, schöne Mädchen mit Blumen, ein Symbol des Lebens, alles in einer friedlichen Demonstration. Eine brüderliche Umarmung an alle, die sich im Gedenken an “Gorleben Treck” befinden, und für diejenigen, die es mit Kulturinitiativen in Hannover und Lüchow entdecken werden. Das ist meine Begrüßung von Italien nach Deutschland, die ich mit meiner Erinnerung an diese Erfahrung richtete, die mich als Mann und Weltbürger wachsen ließ)».
Chi c’era conserva un ricordo indelebile di quella storica giornata condivisa con i contadini del distretto di Lüchow-Dannenberger, i residenti, gli studenti, gli operai, i giovani dei movimenti per la Pace, l’Ambiente e della Nuova Sinistra.
Il movimento di resistenza civile sorto a Gorleben, allora un puntino non lontano dai confini con la DDR, oggi centrale nella cartina geografica della riunificata Germania dopo il 1989, resta una delle più significative esperienze dei movimenti di protesa della Germania del dopoguerra che ha influenzato l’opinione pubblica e le istituzioni, la democrazia e la politica nucleare, la legislazione e la giurisprudenza. Qui una raccolta di testimonianze all’indirizzo https://www.bi-luechow-dannenberg.de/2019/02/01/40-jahre-gorleben-treck/ .
Mentre arrivava in Europa la notizia del più grave incidente nucleare mai avvenuto negli USA, quello del 28 marzo 1979 alla centrale di Three Miles Island in Pennsylvania, si intensificavano le adesioni al “Gorleben Treck” del 31 marzo 1979 che con il suo variegato ma compatto movimento antinucleare giungeva in Wedekind Platz ad Hannover al grido «Albrecht veniamo (Albrecht wir kommen)» con la richiesta di rinunciare ai piani di creazione di un centro di raccolta e trattamento delle scorie nucleari a Gorleben. Un colpo d’occhio fotografico sull’arrivo della storica manifestazione antinucleare in Wedekind Platz è possibile coglierlo attraverso la pubblicazione sul canale YouTube “WTermins” all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=lUzgAoW-GNA .
L’invocato Albrecht, era Ernst Carl Julius Albrecht (1930-2014), politico della CDU, Primo Ministro della Bassa Sassonia dal gennaio 1976, che in questa carica rimarrà fino alla metà del 1990. Lo stesso che chiese allo scienziato Carl Friedrich von Weizsäcker la diretta partecipazione alla discussione al cosiddetto “Gorleben Hearing” ("Rede und Gegenrede", “Discorso e Controdiscorso” dal 28 Marzo al 3 Aprile 1979). Dopo quell’udienza von Weizsäcker scrisse “Eine Analyse des Energiebedarfs und der Gefahren (Una analisi dei bisogni e dei rischi energetici)” pubblicata su “Die Zeit N. 24/1979”: «Das Gorleben-Hearing war für alle unmittelbar Beteiligten eine eindrucksvolle, für mich eine ermutigende Erfahrung. Während rings im Lande und in der Welt die Polarisierung der Meinungen über die Kernenergie noch ständig anwächst, war hier die Erfahrung, daß Vertreter beider Seiten ernsthaft miteinander reden, einander als Fachleute und als moralische Persönlichkeiten im Gespräch immer mehr achten lernen können. (L'audizione di Gorleben è stata un'esperienza impressionante per tutti i soggetti coinvolti e un'esperienza incoraggiante per me. Mentre nel Paese e nel mondo la polarizzazione delle opinioni sull'energia nucleare è ancora in crescita, ecco qui l'esperienza dei rappresentanti di entrambe le parti a potersi parlare seriamente, parlare sempre più l'uno con l'altro come esperti e personalità morali in reciproca crescente attenzione)». Una settimana dopo la dimostrazione di Hannover lo stesso primo ministro Ernst Albrecht, molto scosso da quelle proteste, annunciava che l'impianto di ritrattamento progettato per Gorleben non era politicamente attuabile. Il movimento antinucleare ed i cittadini del Wendland dunque coglievano un parziale successo. Comunque il sito di Gorleben diventerà sede di stoccaggio di scorie nucleari.
Il movimento antinucleare si riprenderà la scena mediatica il 4 maggio 1980 con la fondazione della “Libera Repubblica del Wendland” come raccontato in un suo articolo da Carina Werner «“Wir sind die Glücklichen!” Die Freie Republik Wendland (“Siamo i fortunati!” La Repubblica Libera di Wendland)». Dopo 33 giorni di occupazione del “Gelände der Tiefbohrstelle 1004 (Sito di perforazione 1004)” avveniva lo sgombero forzato della polizia con mezzi pesanti e in tenuta antisommossa come mostrato nelle immagini storiche della televisione tedesca, NDR, pubblicate il 3 novembre 2013 da “You4lee” con il titolo “1980- Republik Freies Wendland (NDR)” all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=Ls2PvU8kKJg .
In anni più recenti un “mistero” si paventa. L’attenzione è posta con un comunicato stampa da Berlino, il 27 aprile 2012, sul sito web “Deutsche Umweltehilfe” l’organizzazione tedesca che dal 1975 «verbindet sie dabei den Schutz von Umwelt und Verbrauchern (coniuga la protezione dell’ambiente e la tutela dei consumatori)» chiede programma di indagine per svelare il mistero delle «Verlorene Mädchen: Immer mehr Hinweise auf “Geschlechterlücke” bei radioaktiver Niedrigstrahlung (Bambine scomparse: Sempre più prove del “Divario di Genere” per le emissioni a bassa radiazione)», qui interamente leggibile https://www.duh.de/presse/pressemitteilungen/pressemitteilung/?no_cache=1&tx_news_pi1%5Bnews%5D=2273&tx_news_pi1%5Bcontroller%5D=News&tx_news_pi1%5Baction%5D=detail .
Dopo la catastrofe di Chernobyl del 1986, assommatisi alle condizioni ambientali di Gorleben, appesantite ulteriormente dai Castor, trasporti di scorie di combustibile nucleare spento, qui si sono registrate anomalie nel rapporto di nascite fra maschi e femmine tradotte, in un raggio di circa 40 chilometri dal deposito di scorie nucleari di Gorleben, in un minore numero di nascite delle femmine, mille in meno rispetto ai maschi, secondo gli studiosi Hagen Scherb, matematico del Centro di Ricerca per la Salute e l’Ambiente “Helmholtz-Zentrum” di Monaco di Baviera, e Karl Sperling del Reparto di Genetica Umana della “Charité” di Berlino. E dunque rivisitata la memoria, accertato il presente, ancora una volta ci interroghiamo sul futuro di Gorleben e il futuro del mondo.
IESUS
Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA
IT EU