Emirati Arabi: con l'acquisizione di due nuove concessioni esplorative, Eni continua nel suo percorso di crescita nel Medio Oriente. Un traguardo importante per l'AD Claudio Descalzi, che in un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore a fine dicembre aveva considerato come strategico il consolidamento nell'area.
Importante operazione per Eni negli Emirati Arabi: la società guidata da Claudio Descalzi avanza nel Medio Oriente
Due accordi per acquisire il 70% di altrettanti blocchi offshore: questo l'importante traguardo raggiunto da Eni nel Medio Oriente, con la conquista di due nuove concessioni esplorative negli Emirati Arabi, della durata di 35 anni, messe a gara da Adnoc (Abu Dhabi National Oil Company), la compagnia di Stato. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi le gestirà in compartecipazione con la tailandese Ptt Exploration and Production Company Limited (Pttep), che detiene il restante 30%. Situate nell'offshore nord-occidentale dell'Emirato di Abu Dhabi, le due concessioni (blocco 1 e blocco 2) saranno interessate da un investimento nell'ordine di uno o due miliardi con un obiettivo ben preciso: avviare la produzione di gas entro due anni. Gli accordi prevedono, inoltre, che la fase di esplorazione si estenderà su una durata massima di 9 anni, che diventeranno 35 qualora si arrivasse a una scoperta e si procedesse con le fasi di sviluppo e produzione. La superficie coperta dalle due aree è pari a circa 8mila chilometri quadrati.
Claudio Descalzi: un'operazione che segna un deciso passo avanti per Eni
Esprime grande soddisfazione l'Amministratore Delegato Claudio Descalzi, il quale sottolinea come questo accordo rappresenti "un nuovo importante passo verso l'espansione di Eni in una delle regioni leader a livello mondiale nel settore degli idrocarburi". Un'operazione tesa a rafforzare ulteriormente l'alleanza tra il Gruppo e Adnoc e per la quale verranno messe in campo le "competenze nell'esplorazione e tecnologia all'avanguardia" con l'obiettivo di "liberare ulteriori risorse nell'offshore di Abu Dhabi". Quella di Eni è una mossa in linea con quanto dichiarato dallo stesso AD in un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore a fine dicembre, ovvero il consolidamento nell'area. Claudio Descalzi, dopo aver definito "un fatto storico" l'ingresso nel Medio Oriente, si era già sbilanciato allora su una presenza sempre più forte. La conquista delle due concessioni esplorative negli Emirati Arabi è una conferma di quanto detto e un segnale esplicito per le strategie future di Eni.
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