Brusciano, sabato 5 gennaio 2019, con “Aspettando la Befana”, si concludono le manifestazioni natalizie di “Natale Insieme a Brusciano”, promosse dal Comune di Brusciano, con il Sindaco, Avv. Giuseppe Montanile, e realizzate con la collaborazione del mondo dell’associazionismo, del volontariato e del terzo settore. In questo ultimo appuntamento in Piazza XI Settembre si terrà l’evento dedicato ai bambini e alle famiglie con la partecipazione straordinaria del noto sassofonista Rocco Di Maiolo, la distribuzione di giochi a cura della “Casa di Pat”, presieduta da Chiara Sena e di “Mithril Art” diretto da Alessandro Cavaliere, con la collaborazione degli animatori di “Up Down Animation” e i balli di “Sister Dance” e “Believe in Dance”,
Fra i tanti eventi di questo concluso periodo natalizio, che hanno riguardato la Comunità di Brusciano con al centro le cerimonie religiose e la Comunità Interparrocchiale guidata da Don Salvatore Purcaro nella “Notte di Natale” a portare il Bambinello a compimento della rappresentazione della Natività in Piazza XI Settembre, nella stessa piazza, dal versante civile, fra le varie manifestazioni, è stato vissuto il momento educativo del 13 dicembre, con i ragazzi della Scuola “Dante Alighieri” diretta dal Prof. Luigi Gesuele; “Natale Insieme” del 16 dicembre con l’Associazione “Insieme si può” presieduta da Giuseppe Di Maio, a sfondo solidale e umanitario per i bambini sofferenti, con la cantante Giusy Attanasio a fare da Madrina; il “Christmas for Kids” del 30 dicembre, con l’Associazione “Nuovi Orizzonti” diretta da Mimmo Piccolo, Consigliere Comunale; il “Concerto di Natale” offerto dalla “Pro Loco Brusciano” presieduta dal giornalista Antonio Francesco Martignetti, presso la Chiesa di San Sebastiano Martire, il 23 dicembre; Lo scambio di Auguri di Fine Anno con l’Amministrazione Comunale, il Sindaco Avv. Giuseppe Montanile, Assessori, Consiglieri Comunali, Associazioni e Cittadinanza; chiusura con “Aspettando la Befana” del 5 gennaio 2019 con il Maestro Rocco Di Maiolo, la distribuzione di giochi con la “Casa di Pat”, di Chiara Sena e “Mithril Art” di Alessandro Cavaliere, “Up Down Animation” , “Sister Dance” e “Believe in Dance”.
Di questo ampio programma, un momento speciale si è avuto nella mattinata del 16 dicembre, quando sul Palco di Piazza XI settembre è giunta una ragazza di Mariglianella, Stella Ciliberti, presentata dal cantante Giacomo Di Maio, per promuovere il libro intitolato “Martina. La lotta coraggiosa di una guerriera sorridente” coautrici le sorelle Martina e Stella Ciliberti e la docente Daniela Di Fiore, con la prefazione di Maurizio Costanzo, l’introduzione di Gabriele Manzo e la postfazione di Benilde Naso Mauri, Presidente A.G.O.P. onlus. Edizioni Infinito di Modena, del marzo 2018. Come nelle immagini del sociologo e giornalista Antonio Castaldo per IESUS istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, postate all’indirizzo web
https://www.youtube.com/watch?v=9PI-r7TUNfQ&feature=youtu.be
All’acquisto, sotto il gazebo di Piazza XI Settembre, il libro è stato marcato da Stella con la riproduzione della firma della sorella “Martina Ciliberti”, colei che ha dato l’incipit ed ha inoltrato il suo racconto, terminato poi da chi le è stata vicino fino all’ultimo.
In quarta di copertina le parole di Martina colpiscono come un pugno allo stomaco: “Tutto quello che stiamo vivendo adesso, la malattia, i tumori, sono la conseguenza di tutte le cose che sono state fatte in precedenza con troppa leggerezza, di tutti i rifiuti tossici sotterrati nelle nostre terre, della terra dei fuochi e delle tante verità che vengono tutt’ora nascoste. A questi uomini senza coscienza voglio dire: grazie per averci riservato un futuro non proprio roseo; grazie per tutte le nottate fra vomito e nausea; grazie per il rumore assordante di una pompa chemioterapica che contribuisce alle notti insonni; grazie per averci abbandonato a una destino non scelto da noi, ma da voi. Che ci rimane? La rabbia, tanta rabbia. La rabbia per i tanti bambini che, come me, lottano, e per quelle mamme che da un momento all’altro vedono i propri figli andar via”.
Martina Ciliberti, di Mariglianella, “guerriera sorridente” nata il 20 luglio del 1999, impegnata nella lotta contro il male, è morta per arresto cardiaco il 10 marzo 2017.
Lei che, dopo la Scuola Media avrebbe dovuto frequentare quella Superiore presso l’Istituto “Manlio Rossi Doria” di Marigliano, per forza maggiore si ritrova a doverlo fare in un reparto ospedaliero, dove matura l’idea di scrivere un libro sulla sua sofferta esperienza.
Il guru della televisione, Maurizio Costanzo, nella sua prefazione afferma: “E’ strabiliante scoprire come i ragazzi, dai quali ci si aspetta fragilità, vulnerabilità, siano capaci di insegnare a noi adulti cosi sia il senso del vivere”. Per Gabriele Manzo, giornalista di RTL 105, che attendeva questa ragazza nella sua trasmissione radiofonica, “Martina è un simbolo, un esempio. Non vale la pena di arrendersi, si può dare vita a qualcosa, anche dopo la morte”.
Questo è l’incipit del libro: “Mi chiamo Martina, ho 17 anni, ma non sono una ragazza come tutte le altre perché da quasi tre anni lotto contro la malattia del secolo: TUMORE”. Questa parola mette una gran paura solo a nominarla, ma mette meno paura a chi è costretto a farci a botte, e non si può permettere di perdere nessun colpo se non vuole farsi portare via qualcosa che agli altri è dovuto: LA VITA”, con l’enfasi delle maiuscole della stessa Martina.
Sono trascorsi cinque anni dal suo primo forte malessere, il 15 gennaio 2014, quando le viene diagnosticata una banale appendicite acuta. Purtroppo dopo tre mesi, le viene rilevato “qualcosa di serio e che non si doveva perdere tempo” ed essendo lei di età maggiore di 14 e minore di 16 anni, rispetto alle strutture ospedaliere di Napoli, è “troppo piccola per il Pascale e troppo grande per il Santobono”. La famiglia si rivolge al “Policlinico Agostino Gemelli” di Roma dove viene subito ricoverata e dopo accurata indagine le diagnosticano il “Linfoma di Hodgkin”.
Da qui inizia “la lotta coraggiosa di una guerriera sorridente” Martina, che ci racconta nel suo libro la resistenza all’avanzamento della malattia, del sostegno degli affetti familiari, il papà Nicola, la mamma Michela Porroni, il fratello Luigi e la sorella Stella, il fidanzato Ciro e Zia Barbara, suora francescana a Roma, e dei tanti amici via social; del personale medico, delle animatrici e della continuità scolastica con la docente Daniela Di Fiore. Quest’ultima ha contribuito alla stesura del libro come promesso ad “una di queste mie allieve speciali” sottolineando che “il messaggio che Martina ci ha lasciato è un messaggio di amore, di coraggio, e di forza. E’ un messaggio di altruismo e generosità. Un messaggio urlato in faccia (come era nel suo stile) ai ragazzi della sua età sull’importanza dello studio, quello serio, che serve a crearsi un futuro”.
Dal gennaio 2014 al maggio 2016 il libro ci consegna la testimonianza diretta di Martina. Ma la voce narrante, nella forma espressiva della prima persona termina a pagina 46 e si ferma con queste parole: “Arrivò il giorno tanto atteso, quello della partenza per Roma. Quella mi portai i rinforzi: i miei, ma anche Stella e Ciro”.
La pagina successiva riprende la narrazione attraverso la testimonianza della sorella Stella con la quale veniamo a conoscenza che dopo sprazzi di serenità, dimissioni e nuovi ricoveri, chemio e radioterapia, infine il trapianto di midollo con donatore scelto, fra le rilevate compatibilità dell’intera famiglia, papà Nicola, giunge il 10 marzo 2017, per un arresto cardiaco, la morte. Di Martina, oltre ai ricordi, indelebili, dei familiari, degli amici e di quanti l’hanno conosciuta, resta il libro di cui abbiamo parlato, una eredità digitale con la pagina facebook rimasta attiva dopo la sua morte, e, la “Sfera Vinceremo Noi” creata da lei stessa nel dicembre 2016 e custodita presso la famiglia Ciliberti-Porroni.
Il sociologo Antonio Castaldo ha rilevato che “Sul territorio si sapeva, fra i tanti casi, anche della lotta impari che stava affrontando Martina contro il male e dei tanti sacrifici della sua famiglia. Si conosceva pure la vicinanza e la solidarietà espresse costantemente dalla Comunità Parrocchiale di Mariglianella, con Don Ginetto De Simone, dell’Amministrazione Comunale, con il Sindaco, Felice Di Maiolo, la Giunta ed i Consiglieri Comunali, da amici e concittadini, con il dare un supporto morale e materiale. Nonostante i grandi sforzi della medicina e del Policlinico Gemelli di Roma, tutto questo non è bastato. Martina è stata vinta dal male. A noi che le sopravviviamo resta l’impegno a combattere, nel suo nome ed in quelli dei tanti caduti, vittime innocenti, su questo fronte. Ogni abuso va contrastato con la denuncia, ogni occasione è buona per testimoniare il continuo impegno civile, ogni momento è utile per salvaguardare l’integrità della vita nel rispetto degli habitat umano, naturale e ambientale. La lettura di questo libro ci incoraggia a farlo”.
IESUS
Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA -