Oltre 1,2 miliardi di euro in più all’anno: è questo il conto spese pagato complessivamente dall’autotrasporto italiano. A fornirci il quadro della situazione è l’associazione di rappresentanza TRASPORTOUNITO, dopo un’accurata analisi effettuata sulla base dei costi principali sostenuti dagli operatori di settore.
I dati raccolti dimostrano che per ogni veicolo industriale che trasporta merci in conto terzi, i costi sono aumentati a 4.092 euro su base annua, segnando un notevole incremento. Ad aver subito i maggiori rincari i costi del gasolio (+6% rispetto all’estate 2017) e i già noti pedaggi autostradali (con un aumento medio del 2,74%); ma non mancano anche le spese sostenute dalle imprese per il personale dipendente e gli adempimenti amministrativi.
Ma a penalizzare fortemente gli autotrasportatori sono i tempi di riscossione dei pagamenti per i servizi resi, che solitamente avvengono almeno a 90 giorni dall’emissioni delle fatture, e soprattutto la difficoltà ad ottenerli, con la conseguenza di trovarsi costretti ad adire le vie legali e dunque di subire ulteriori esborsi economici: le spese legali sono infatti aumentate del 60%.
La preoccupazione principale per le imprese del trasporto su gomma e per il trasporto con bisarca è quella di trovarsi di fronte ad una situazione di insostenibilità finanziaria, non supportata da un quadro normativo ben definito in grado di garantire una maggiore efficienza organizzativa del comparto, anche dal punto di vista lavorativo.
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www.autotrasportiprocacci.it