Raccontare una storia, trasmettere l’amore per il proprio mestiere che ha in sé qualcosa di artistico, ma soprattutto tramandare la meraviglia della natura e dei suoi frutti, la sua spontaneità, il suo tempo. Fasi, momenti, colori, profumi che si trasformano in sapori, odori, aromi. L’evoluzione di un chicco di caffè che diventa bevanda sembra somigliare, per incanto e bellezza, a quella del bruco che diventa farfalla. C’è tanta poesia in quei passaggi, tanta storia, tanta cultura che da secoli elegge “il caffè Espresso” a rito tutto italiano, qualcosa di unico che appartiene solo ed unicamente al Bel Paese.
Ma per quanto quel rito sia saldamente legato all’Italia non è certo cosa facile e scontata riuscire a trasformare un semplice caffè, in una bevanda capace di trasmettere con il suo effluvio tutto il suo “tragitto”, un bagaglio che si racchiude in 25 secondi di preparazione e in 25 millilitri di espresso. Nel mezzo tutta una trafila di fasi da osservare, seguire, assecondare, fino ad arrivare ad impugnare quel “bracetto” e versare l’espresso in una tazzina bollente. Ebbene tutti quei passaggi sì, sono fondamentali, ed un buon barista deve conoscerli.
Parte da qui, vent’anni fa, la volontà di Fausta Colosimo, managing director Trucillo, di mettere in piedi una scuola di alta formazione, dove tutti, dalla catena aziendale ai distributori, senza escludere curiosi e amanti della bevanda nera avrebbero potuto perfezionare la propria conoscenza e preparazione nel settore. L’idea non è mai mutata negli anni, forse si è (solo) perfezionata: diffondere la cultura dell’espresso italiano di qualità. Ieri con il nome di Centro Formazione, oggi con l’identità più chiara e definita di Accademia, Trucillo, di questa cultura, ne è ambasciatore in tutto il mondo.
«Allora, fu un salto nel buio – racconta Fausta Colosimo - di formazione non si parlava, e allo stesso tempo non esistevano figure professionali che condividessero le proprie conoscenze. Nonostante questo abbiamo costruito un progetto formativo ambizioso, che è cambiato negli anni in base alle esigenze del mercato e sempre in continua evoluzione. Sapevamo che sarebbe stato difficile ma abbiamo perseverato nella convinzione che stavamo costruendo qualcosa di buono. E oggi infatti festeggiamo i risultati dei primi venti anni. Dal ’98 la Scuola del Caffè più antica del Sud Italia ha accolto 6mila corsisti italiani e esteri per oltre 500 appuntamenti».
Tutto parte dal barista, l’anello cruciale di questa meravigliosa catena di congiunzione tra chi produce caffè e il consumatore finale: la sua bravura, la sua competenza, la sua passione garantisce la trasformazione del prodotto in qualcosa di eccellente.
«Il processo è molto complesso e erroneamente ritenuto banale. E non basta avere a disposizione le giuste attrezzature – continua Fausta - bisogna conoscere anche la miscela, sapere da dove proviene il caffè e come garantire la sua perfetta estrazione. La catena di tutti questi elementi, solo se incastrata alla perfezione, porta in tazza un caffè di qualità».
La Scuola del Caffè più antica del Sud Italia è Punto di Formazione Permanente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ed è centro di formazione per il Coffee Diploma System SCA, il sistema didattico dello Specialty Coffee Association, con Antonia Trucillo oggi responsabile dell’Accademia e trainer AST per i 5 moduli: Green, Sensory, Roasting, Barista e Brewing.
«Una scelta didattica ampia e diversificata - racconta Antonia Trucillo, oggi responsabile dell’Accademia - con corsi organizzati in Italia e all’estero perché siamo fermamente convinti che solo puntando sulla formazione sia possibile creare valore e rendere il Made in Italy e l'Espresso veri e propri marchi di qualità».
Il successo della squadra Trucillo si è confermato anche all’estero dove l’azienda ha saputo trasmettere la centralità della formazione legata al caffè. Il messaggio del brand salernitano è stato da subito molto apprezzato dai propri distributori nel mondo tanto da attivare scuole di formazione targate Accademia Trucillo a Toronto, Shanghai, Dubai, Santiago del Cile, Praga, Amsterdam e nuove aperture sono previste durante l’anno. Del resto quello che in Italia è stile di vita, tradizione popolare, viene ammirato dal mondo intero. E un’eccellenza riconosciuta da tutto il settore e da tutto il mondo va celebrata con una serie di eventi pronti ad animare la nuova sede di Via Cappello Vecchio, epicentro di attività formative, incontri, confronti, condivisione di esperienze.
«Stiamo lavorando ad una serie di iniziative progettate per coinvolgere sia gli addetti ai lavori che il grande pubblico – conclude Antonia Trucillo – Il caffè è un universo molto dinamico, vogliamo essere promotori attivi di una vera e propria cultura del caffè mostrandone anche gli aspetti meno scontati e promuovendo l’incontro creativo con altri settori, dalla pasticceria al vino e al food, dall’arte al mondo della comunicazione e dei social network».