Appuntamento venerdì 16 febbraio alle ore 18:30 al MAXXI per la presentazione del libro The Challenge of the Digital Economy, curato da Francesco Boccia e Robert Leonardi, edito da Palgrave Macmillan e distribuito sul mercato inglese e americano.
Il libro raccoglie il contributo di altri quattro autori e prova a rappresentare la sfida globale che l’economia digitale presenta al mondo, dall’economia, al lavoro, al fisco: cambiamenti profondi nella società globale in ogni continente.
Intervengono all’incontro l’autore Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Carlo D’Asaro Biondo, Presidente EMEA Partnerships di Google, e Philip Larrey, cattedratico di Logica alla Pontificia Università Lateranense. Modera Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI.
“Internet e il digitale hanno completamente stravolto non solo il funzionamento dei sistemi economici, ma anche la nostra quotidianità. Viviamo la più grande rivoluzione moderna del capitalismo”, spiega Francesco Boccia, che aggiunge: “Nessuno mette in dubbio i vantaggi offerti dalla rete e dalle tecnologie, ma la politica ha il dovere di regolare questo fenomeno per creare nuove regole di equità tra il mondo online e il mondo offline. Restar fermi determina responsabilità delle istituzioni nazionali e internazionali che non possono più essere ignorate. Oggi serve il coraggio di correre, intervenendo sulle distorsioni provocate dal digitale: dal fisco, all’editoria, dai diritti alla sicurezza, dalla privacy, al turismo, all’industria, al commercio. L’Italia ha fatto da apripista, l’OCSE ha dato un’ulteriore spinta col progetto Beps (Base Erosion and Profit Shifting), oggi Francia e Germania spingono sulle stesse posizioni. Adesso servono risposte e proposte concrete, senza più rinviare alcuna decisione”.
In Italia, dal 2012 a oggi, c’è stato un livello molto profondo di discussione sui modelli fiscali possibili. Nel 2013 è stata approvata la prima norma dal Parlamento italiano che ipotizzava già il superamento del concetto di stabile organizzazione (figlia del tempo pre-Internet) che, di fatto, consente ancora oggi una libertà di azione non più tollerabile alle cosiddette Over the Top. Norma poi cancellata qualche mese dopo il suo varo, nel 2014, per le divisioni dentro la maggioranza parlamentare.
Il forte dibattito nazionale ha determinato, poi, nel 2017 l’approvazione della cosiddetta webtax transitoria, un piccolo passo in avanti sul superamento del concetto di non stabile organizzazione, difeso a spada tratta dalle multinazionali del web.