Volersi davvero. Desiderarsi. Pretendersi. Autentici e splendenti come scintille nel buio, contro il mondo, contro tutti. Sembra essere questo il desiderio più grande dei due protagonisti di “Un celeste divenire”, il nuovo romanzo di Guido Mazzolini. Un testo importante, dettato dalla condivisione di due storie, nell'accogliere differenti destini che lentamente assemblano indizi come tessere di un puzzle solo all'apparenza caotico.
La casualità dell'incontro tra Cosimo e Claudia, i due protagonisti, diventa assoluta e determinante, imponendosi nelle trame asincrone di due vite diverse che conducono in dimensioni divise e lontane, responsabili delle proprie scelte, sostenuti dal bisogno vitale di essere uno per l'altro, nonostante la vita, nonostante tutto. Cosimo e Claudia hanno imparato insieme l'amore, definendone i dettagli e custodendo un sentimento eterno racchiuso in un luogo inaccessibile e disperato, condannato a un perenne rincorrersi senza possibilità di redenzione. È un percorso che affratella e cavalca le diverse stagioni della vita, dall'adolescenza alla maturità, in un crescendo di emozioni che stordisce.
La voce narrante del protagonista suona preveggente e forte. Poetica, a volte fanciullesca, rabbiosa e nostalgica. È una voce che sussurra e grida, è il funambolico tentativo di volare nei cieli limitati dell'esistenza nel bisogno di crescere senza giudizi o preamboli. La storia si evolve nel cambiamento del linguaggio del tempo che fugge, ingoiando vita, energia e amore. Ma nonostante tutto riesce a echeggiare di speranza, audace, violentemente malinconica. Il romanzo è anche un multi-luogo affascinante, diviso tra la città di Cremona, madre nostalgica, Milano sfavillante e metallica, Venezia matrona decadente e surreale. Una geografia narrativa che bene sottolinea l'evoluzione di un sentimento raccontandone la luce e l'ombra, il suono e il fulgore. Un altro protagonista del romanzo è il jazz, presente come un contrappunto che insiste e canta il miracolo del mondo.
Quello di “Un celeste divenire”, il nuovo romanzo del cremonese Guido Mazzolini, edito da Montag Edizioni, è un narrare affascinante che cattura il lettore in un viaggio catartico e seducente. Stupisce il racconto di una normalità che diventa eroica, trasformando i protagonisti in eroi di battaglie epiche e narrazioni che risvegliano e lasciano negli occhi briciole di sogno. Perché in fondo il senso del vivere comprende anche la stessa fatica dell'esistenza e dello scoprirsi uomini capaci d'amare, chiamati e voluti per realizzare un disegno del quale possiamo soltanto intuire i tratteggi.