Si è tenuto a Roma il vertice indetto dal Sindaco di Messina sulla riqualificazione delle Officine Grandi Riparazioni e delle altre aree abbandonate della città: hanno partecipato anche l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto e il Presidente di RFI Dario Lo Bosco.
Umberto Lebruto e Dario Lo Bosco al vertice sulla riqualificazione delle Officine Grandi Riparazioni
Il Sindaco di Messina Federico Basile ha recentemente organizzato un vertice a Roma con i rappresentanti del Gruppo Ferrovie dello Stato e delle istituzioni locali per discutere della riqualificazione delle aree dismesse della città, specialmente quella delle Officine Grandi Riparazioni. Queste strutture, che ospitavano fino a 400 addetti specializzati, sono state chiuse nel 2020 dopo un lungo periodo di vertenze che si sono protratte per 20 anni. Adesso sono in cima alla lista di quelle aree cittadine ormai inutilizzate di FS che dovranno essere riqualificate. L’incontro, che aveva come scopo proprio la definizione di un protocollo d’intesa tra le società interessate nella riqualificazione, ha visto la partecipazione del Presidente di RFI Dario Lo Bosco, dell’AD della Stretto di Messina Pietro Ciucci e dell’AD e DG di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto. Presente anche il Segretario dell'VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato Nino Germanà.
RFI e FS Sistemi Urbani, guidata da Umberto Lebruto, insieme alle istituzioni per il recupero di ampie aree di pregio
Collegata agli interventi di riqualificazione è la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, a seguito della quale, come spiegato dal Presidente di RFI, il lavoro sinergico tra la società guidata da Umberto Lebruto, RFI, Stretto di Messina, istituzioni locali e nazionali, nonché Atenei, Ordini professionali e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, renderà possibile recuperare “ampie aree di pregio del water front sud, tra Gazzi e la Zona Falcata”. Nel corso del vertice, Dario Lo Bosco ha quindi sottolineato che “Il ponte sullo Stretto, con le opere connesse a tale cerniera strategica del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, rivoluzionerà il mondo dei trasporti, non solo per la Sicilia e il Mezzogiorno d'Europa, ma per i grandi traffici passeggeri e merci”, aggiungendo che si tratta di “un acceleratore di sviluppo e un attrattore di mobilità sostenibile e di connessione dei territori”.