Nelle abituali degustazioni organizzate da Gowine, l’associazione nata ad Alba nel 2001 e che da più di 20 anni in anticipo sui tempi ha concepito l’enoturismo come molla per lo sviluppo del mondo del vino questa volta è stato il turno dei vini rosati. Presso l’Hotel NH Milano Touring 24 cantine tra le più prestigiose in tutta Italia per la produzione di questa espressione enologia, proveniente da diversi vitigni lungo la penisola sono state degustate in una serata riuscitissima. Tipologia che sta registrando sempre più interesse tra il pubblico soprattutto nei periodi primaverili ed estivi. Ecco gli assaggi che più ci hanno convinto.
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La sorpresa assoluta della serata è stato Il bandolo della matassa un rosato a base Sangiovese e Montepulciano della Cantina Le macchie di Castelfranco Rieti, una zona non particolarmente famosa, ma che dimostra come, lavorando bene si possono ottenere grandi vini in areali apparentemente poco vocati. Si tratta di un rosa vivace pur se delicato con sentori di fragole a di bosco e lamponi con gusto intenso con un sorprendente equilibrio tra freschezza e tessitura. Alla beva è facile e intrigante con una struttura importante che lo rende eccezionale in abbinamento all’amatriciana piatto iconico della cucina reatina. Da provare assolutamente! Per venire a zone più famose per la tipologia Fontanavecchia di Torrecuso nel beneventano ha presentato un aglianico del Taburno in purezza di grande struttura che può essere adatto anche a carni bianche e pesci sapidi. Oltre a nomi molto noti del settore come Leone de Castris e Conti Zecca che nella costanza della qualità hanno confermato il Salento come una delle culle del vino rosato in Italia, sull’altro versante, quello del Chiaretto di Bardolino del Lago di Garda Zeni 1870 un’azienda leader che nella sua bellissima tenuta ha anche uno splendido museo del vino. Altri due rosati, uno più tradizionale il Terre Aquilane di Pasetti nel Chietino e Arlecchino di Tallarini a Gandosso in Valcalepio chiudono le nostre scelte.
