Il bene comune e la comunità intesa come valore da difendere con le unghie e con i denti costituisce la trama bel film che Riccardo Milani ha diretto scegliendo una particolare ambientazione, la Marsica, nel cuore dell’Abruzzo e del suo parco nazionale, un’area che nello specifico é circoscritta a due centri: Opi ( nel film ribattezzato come Rupe ) e Pescasseroli.
In breve la storia: un
maestro che insegna in una scuola romana è stanco della città eterna e delle
minacce alle quali è stato sottoposto e riesce ad ottenere il trasferimento in
quello che ritiene il suo ambiente ideale vuoi per la natura quasi
incontaminata che per il carattere alquanto riservato delle persone che in
questo ambente vivono circondati da un’aura di serenità; ottenuto il
trasferimento prende servizio in una piccola scuola elementare monoclasse
frequentata contemporaneamente da
bambini dai sette ai dieci anni che altrettanto serenamente convivono tra di
loro senza risentire delle varie differenze d’età né delle beghe politiche con
il sindaco del vicino paese che vorrebbe far chiudere la piccola scuola per
interessi personali dei quali si intravede il genere.
Il maestro Michele Cortese ( interpretato felicemente da un sempre più bravo Antonio Albanese ) e la responsabile della piccola scuola Agnese ( bravissima nella parte Virginia Raffaele ) si ingegnano con le più varie e spettacolari trovate per evitare la chiusura causata dal fatto che nel paese non ci sono più nascite e che quindi non può essere raggiunto il numero minimo di alunni per tenerla in funzione.
Ogni trovata, ogni idea per raggiungere lo scopo, ogni personaggio si rivelano tipiche del carattere chiuso ma generoso degli abitanti di quel “ mondo a parte “ che dà il nome al film descrivendo molto ma molto simpaticamente situazioni al limite del paradosso ma vere e possibili perché generate dalla volontà non di contrasti tra il sindaco del paese vicino e la purezza degli abitanti di Rupe ma di contribuire a tenere in piedi una scuola elementare che è frequentata da bambini che dimostrano molto di più dell’età che hanno, dotati di esperienza di vita e di ambientazione certamente superiore a quella di altrettanti bambini di città.
Trovate intelligenti e forse al limite del legale per far si che la “ scuoletta “ non venga chiusa sono alla base di questo bellissimo film che abbonda anche di scenari naturali quasi non più consueti ( il lupo marsicano, gli uccelli del parco compresa l’aquila, l’orso, le grandi nevicate che isolano per giorni i paesi contribuendo alla socialità tra le famiglie ) contribuiscono molto efficacemente alla riuscita di questa pellicola che indica come anche tra le persone che vivono molte spesso isolate per giorni non manchi mai la speranza di una vita sociale: Agnese, la responsabile della scuola di Rupe trova efficace contributo nell’aiuto del nuovo maestro che, peraltro, inizierà ad ammirare al punto che………………
Il lieto fine vede tutti insieme festeggiare la desiderata conquista: i bambini ( i cui volti sono stati fisicamente scelti tra gli abitanti delle zone interessate ) il maresciallo, il prete, il sindaco “ cattivo “, il guidatore ribelle dello spazzaneve, le donne, i capifamiglia che, inizialmente poco fiduciosi nell’azione dei dure maestri, fanno da corna al meritato successo al quale contribuiscono anche famiglie non stanziali ma straniere.