Le fake news costituiscono una preoccupazione sempre maggiore per gli italiani: nella recente analisi effettuata da Vidierre, il fondatore della società Gianni Prandi ha messo in luce come i cittadini del Belpaese siano sempre più coscienti del pericolo costituito dalla disinformazione, nonché dal fatto che molti utenti siano impreparati nell’identificarle.
Gianni Prandi: la preoccupazione degli italiani verso le fake news
Gianni Prandi, fondatore e membro del CdA di Vidierre, società di Assist Group, ha recentemente affrontato un tema che preoccupa e fa discutere gli italiani: quello delle fake news, ovvero notizie o informazioni false che si diffondono nella Rete, aumentando la disinformazione e inquinando il dibattito pubblico. Il manager ha presentato i risultati del recente studio ad opera della società, affermando che “dai dati emerge come l’opinione pubblica sia preoccupata per la divulgazione delle fake news e per il loro persistere sulla Rete”. Particolarmente preoccupante per gli italiani è il fatto che “la mancanza di tempo, voglia o strumenti per verificare l’attendibilità di una notizia permette alle fake news di diffondersi e perdurare sulla Rete anche dopo la loro smentita”. Le cosiddette “bufale” sembrano dunque prosperare incuranti di qualsiasi smentita. Ciononostante, il giudizio sulle misure di fact-checkingmesse in atto dai giganti del web rimane in larga parte positivo.
Gianni Prandi sulla disinformazione online: parlano i numeri
Secondo quanto riportato da Gianni Prandi, la grande maggioranza degli italiani (ben l’84,8%) ritiene che sarebbero necessarie misure di controllo più stringenti per evitare la diffusione incontrollata delle fake news. Un dato in aumento netto rispetto al 2021, nel quale era il 78,4% a invocare ispezioni più accurate. Il 78% del campione è particolarmente turbato dal fatto che le notizie false continuino a circolare anche dopo smentite irrefutabili, mentre il 48% ritiene che l’utente medio del web non sarebbe generalmente in grado di riconoscere una fake news trovandola davanti. Gran parte degli italiani vede comunque in una luce positiva le misure di fact-checking prese dalle maggiori piattaforme online per evitare la circolazione incontrollata della disinformazione.
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