BARI - Torna il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo a ridosso della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “WOmaNchine learning. Virtuali, aumentati, artificiali. Nuovi mondi a portata di prompt” è il leit motiv dell’ottava edizione che si terrà dal 22 al 24 novembre, sia in presenza sia in diretta on-line, presso i dipartimenti di Scienze politiche e For.Psi.com dell’Università di Bari.
L’intelligenza artificiale generativa sta già rivoluzionando il sistema globale dell'informazione e della comunicazione. Ma quali sono le opportunità offerte dall'AI e quali sono i rischi per il lavoro giornalistico? L’eccessiva automatizzazione potrebbe aumentare le discriminazioni, riduca la privacy degli individui e porti addirittura alla violazione dei diritti umani?
Intelligenza Artificiale al centro dell’evento
Per rispondere a queste e alle tante domande che vengono sollevate nelle redazioni giornalistiche l’8° Forum of Mediterranean Women Journalists lancia i temi: #AIjournalism #promptjournalism #promptknowledge che rimandano alla sfida epocale che è stata lanciata dall’intelligenza artificiale al giornalismo e al settore della produzione di conoscenza. Il titolo “WOmaNchine learning” fa riferimento, con un gioco di assonanze e di colori, alla necessità, all’interno dell’intelligenza artificiale generativa, di allargare a letture e sguardi “altri” e non maggioritari sulla realtà, intersecando minoranze di genere, etniche, di orientamento sessuale, di abilità.
Una platea di 80 autorevoli giornaliste, attiviste della società civile, rappresentanti delle istituzioni, accademiche, ricercatrici, provenienti dai paesi del Mediterraneo si confronteranno su questi temi, in otto panel, per un totale di 16 ore di formazione e dibattito e 32 crediti deontologici formativi per la professione giornalistica.
Qui il programma: www.giornaliste.org/il-programma
Il 22 novembre si aprono i lavori
Sarà Stefano Bronzini, Rettore dell’Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" ad aprire i lavori il 22 novembre in aula Leogrande presso il palazzo ex Poste in piazza Cesare Battisti 1. Seguiranno gli interventi di alcune/i docenti UNIBA: Loredana Perla, Direttrice del Dipartimento For.Psi.Com., Giuseppe Moro, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Luigi Cazzato, Coordinatore del Master in Giornalismo; oltre a Gianluigi De Gennaro, Direttore Centro per l’innovazione e la creatività di UniBa e Lino Patruno, Direttore di Mediterr@neonews, testata del Master in Giornalismo UniBa.
Sono in programma anche i saluti di Gianfranco Lopane, Assessore al Turismo della Regione Puglia, Alessandra Costante, Segretaria generale FNSI, Piero Ricci, Presidente Ordine giornalisti di Puglia, Bepi Martellotta, Segretario Regionale Assostampa, Raffaele Lorusso, Comitato esecutivo Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ), Rossella Matarrese, Coordinatrice regionale di Giulia Giornaliste e Felice Blasi, Vice presidente CoReCom Puglia.
Cos’è il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo
Sin dal 2017 l’obiettivo del Forum è “creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative indipendenti come presidio di Democrazia, dunque di Pace”. Il FMWJ punta a valorizzare il lavoro delle giornaliste, come inviate di pace, presidio di democrazia e “human rights defenders”, a dare spazio e visibilità ai lavori d’inchiesta svolti dalle donne, amplificandone la voce, rinsaldando l’immagine della giornalista investigativa e contrastando le fake news.
Il Forum, inoltre, è un corso intensivo di formazione per imparare a riconoscere e a stigmatizzare l’hate speech, il sessismo e gli stereotipi di genere: ogni panel prevede il riconoscimento di 4 crediti deontologici per la formazione professionale continua dei giornalisti e CFU per gli studenti dei dipartimenti For.Psi.com. e Scienze politiche.
Il comitato scientifico del Forum of Mediterranean women journalists è composto da Loredana Perla, direttrice Dipartimento For.Psi.Com (Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione) dell'Università di Bari; Luigi Cazzato, Coordinatore Master in Giornalismo dell'ateneo barese, Marilù Mastrogiovanni, fondatrice e direttrice del Forum; Lorena Carbonara e Laura Corradi dell'Università della Calabria, Armida Salvati, Rosa Gallelli, Ylenia De Luca, Filippo Silvestri, Antonella D’Autilia e Claudia Attimonelli dell'Università di Bari.
Fondato da un’idea di Marilù Mastrogiovanni, è organizzato dall’associazione Giulia Giornaliste e dalla cooperativa Idea Dinamica, in collaborazione dell’Ordine dei giornalisti di Puglia. È sostenuto da FNSI e dalla Commissione europea.
Quest’anno grazie ad una convenzione tra Idea dinamica e il dipartimento For.Psi.com, sei studentesse del corso di laurea triennale in Scienze della comunicazione politica, sociale e d’impresa, svolgeranno il loro tirocinio formativo contribuendo realizzazione della campagna di comunicazione sui social network.
Un circolo virtuoso tra Accademia, mondo dell’impresa e giornalismo.
DICHIARAZIONI
Luigi Cazzato, Coordinatore del Master in Giornalismo dell’Università di Bari: “Il giornalismo è chiamato ad una sfida epocale: trovare il modo, usando i nuovi strumenti dell’intelligenza artificiale generativa, di allargare a letture e sguardi “altri” e non maggioritari sulla realtà, intersecando minoranze di genere, etniche, di orientamento sessuale, di abilità".
Marilù Mastrogiovanni, fondatrice del Forum of Mediterranean women Journalists: “In Europa solo il 16% del personale qualificato addetto al settore della AI è costituito da donne. Quindi anche nel settore della AI, così come nel sistema informativo globale, il gender gap può essere causa e conseguenza di un ecosistema inquinato in cui il potere patriarcale riproduce se stesso".
SCHEDA su Intelligenza Artificiale nell’informazione
In Europa solo il 16% del personale qualificato addetto al settore della AI è costituito da donne. Se ogni conoscenza è situata, anche nel settore della AI, così come nel sistema informativo globale, il gender gap può essere determinante nella costruzione di un ecosistema inquinato in cui il potere riproduce se stesso, seguendo un dispositivo centrato su opposizioni binarie e intrinsecamente violente (noi/loro) che cancella la pratica “corale” della non-violenza.
L’articolo 5 bis del codice deontologico impone ai giornalisti un corretto utilizzo del linguaggio di genere, emendato da stereotipi, nel racconto dei casi di violenza e femminicidi, così come la Carta di Roma, inclusa nel codice deontologico, impone la corretta narrazione delle minoranze culturali ed etniche. Tuttavia, alcuni tools di traduzione basati sulla AI potrebbero escludere la declinazione di genere femminile nel passaggio da una lingua a un’altra oppure ribadire gli stereotipi “di razza” se si tratta di rappresentare gli stranieri o i migranti, in questo modo riproducendo la storica matrice coloniale del potere nella modernità. Sono solo alcune delle criticità che gli esperti già tratteggiano all’orizzonte. Le sfide e le opportunità per il mondo massmediale invece sono infinite e in molti casi sono già raccolte dalle redazioni.
Il Forum of Mediterranean Women Journalists, raccoglie le voci di diverse donne, dalle giornaliste alle attiviste della società civile, human rights defenders, rappresentanti delle istituzioni, accademiche, studiose, italiane e internazionali per formare giornaliste e giornalisti, studenti e key stakeholder.
Partendo dall’analisi del linguaggio con cui si raccontano e vengono raccontate le donne, incluse le guerre combattute (nel senso di battaglie, impegni personali e collettivi) e le guerre subite, nei luoghi di conflitto così come nelle situazioni di post-conflitto, si vuole proporre un senso di alterità, di visione “altra” rispetto alla visione dominante.
L’ottava edizione del Forum vuole raccontare il ruolo determinante delle donne nella costruzione di un mondo di pace, di sicurezza e nella risoluzione dei conflitti, anche quando questo mondo e questi mondi assumono contorni “virtuali”, “aumentati”, “artificiali”, per valorizzare e far conoscere il maggiore sforzo che le donne devono compiere, lottando in primis per essere ascoltate e farsi spazio per riuscire a contribuire fattivamente alla promozione della pace.