Come sarà la logistica del futuro? E come impatteranno Industria 5.0, Smart factory e Finanza agevolata nelle nostre vite e nel business nei prossimi mesi? Sono questi i macro temi che Pietro Vitiello, Ceo di Logcenter, e Antonella Capuano, founder di Capuano Associati, hanno portato sul palco dell’edizione 2023 di Traspoday, la Fiera del Trasporto e della Logistica svoltasi nei giorni scorsi a Caserta. Due speech di grande valore che hanno coinvolto il numeroso pubblico presente alla kermesse che ha partecipato con domande e richieste di approfondimento.
«L’industria 5.0 è il futuro delle Pmi – ha spiegato Vitiello – Sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e centralità delle persone sono ciò che rendono un business vincente e oggi non si può più fare a meno di nessuna di queste tre caratteristiche che sono il perno di questa nuova rivoluzione industriale. L’Industria 5.0 è già per sua natura sostenibile in quanto riutilizza e ricicla le risorse naturali evitandone l’esaurimento; ottimizza il consumo energetico e le emissioni; sviluppa processi circolari che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività e ottimizza la supply chain. Lo smart manifacturing, invece, rappresenta in toto lo strumento dell’Industria 5.0: la tecnologia, infatti, è al servizio dell’uomo e non il contrario». Secondo il Ceo di Logcenter le tecnologie digitali determinano e determineranno sempre più con il passare del tempo una maggiore automazione, la manutenzione predittiva, l'ottimizzazione automatica dei miglioramenti di processo e, soprattutto, un nuovo livello di efficienza e di capacità di risposta ai bisogni dei clienti. «Non ci può essere business, non ci può essere impresa, però, senza persone – ha sottolineato ancora Vitiello – Oggi è fondamentale investire nelle risorse e crescere risorse di qualità all’interno dell’azienda: il lavoratore deve essere parte integrante del nostro progetto». Un progetto che può trovare un potente alleato nella finanza agevolata come rivelato da Capuano: «Parlare di Industria 5.0 non significa “rompere” con i dictat dell’Industria 4.0, ma farla evolvere ripartendo dalla centralità dell’individuo che, in un mondo iperconnesso, rischierebbe di soccombere; ecco perché le aziende hanno la possibilità di digitalizzarsi formando grazie alla finanza agevolata. Nel Green Deal, il piano europeo che vuole rendere la Ue a zero emissioni di gas serra entro il 2050, il 37% dei fondi è legato alla transizione ecologica, ma il 20% a quella digitale; la popolazione aziendale influisce sulle scelte di business! Investire in formazione tramite servizi agevolati aiuta ad essere più competitivi».