Un viaggio politico nell’economia del Veneto di oggi: la vision sulla “Zaiaeconomics” di Massimo Malvestio, una delle autorevoli voci intervistate nell’articolo-inchiesta.
Massimo Malvestio: il Veneto una regione che rimane competitiva nel mondo, a dispetto di tutto e di tutti
Lo sguardo di Massimo Malvestio sul presente e sul futuro economico del Veneto: l’avvocato, uno dei più grandi conoscitori degli equilibri della finanza regionale, è stato intervistato nell’ambito di un articolo-inchiesta sull’esistenza o meno di una “Zaiaeconomics”, ossia una “visione aggiornata dello sviluppo regionale ‘made in Zaia’, in grado di scavalcare anche la notorietà del suo pragmatismo di navigato amministratore locale e di formidabile uomo di consensi, doti peraltro che gli vengono già riconosciuti a largo raggio”, come spiega su “Bassanonet” l’autore Luigi Marcadella. Tra le autorevoli voci intervistate in merito quella dell’avvocato Massimo Malvestio, di cui si ricorda anche l’attività come scrittore ed editorialista per diverse testate tra cui il “Corriere del Veneto”: “Il dato che racconta cos’è ancora il Veneto è l’export. Una regione che rimane competitiva nel mondo, a dispetto di tutto e di tutti. C’è ancora un ceto produttivo, di imprenditori e lavoratori, che è di qualità eccezionale. Quando dico ceto produttivo includo anche tutti quei servizi pubblici che sono funzionali alla competitività di un sistema come la sanità, le università, gli enti locali”.
Massimo Malvestio: la necessità di rendere attrattivo e competitivo un territorio policentrico come il Veneto
Esiste dunque una “Zaiaeconomics”? Secondo Massimo Malvestio “le colline del prosecco e l’avere trasformato il prosecco in un fenomeno mondiale, ma anche le Olimpiadi, sono risultati notevolissimi”. Questi sono esempi “dei tratti caratteristici dell’azione di Luca Zaia: la Regione grande attore di marketing territoriale”. In questo “Zaia non ha rivali”. L’avvocato individua però “un vuoto ogni qualvolta l’azione che serve non è un’azione prettamente amministrativa”: d’altronde, come spiega, “vuole essere solo un amministratore della Regione” e “nessuno può obbligarlo a fare un mestiere per cui non si è candidato”. Il problema però rimane: “Si è visto nelle municipalizzate dove Zaia non aveva nessun potere in termini amministrativi e si è tenuto sempre alla larga dall’argomento. Poteva andare bene se ci fosse stata una politica regionale a livello di partiti, un tempo avremmo avuto figure come Rumor che non era solo Presidente del Consiglio ma anche capo politico, ma lì c’è il vuoto pneumatico. Così il Veneto è definitivamente periferia rispetto a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio”. Ma oltre a quanto detto, secondo Massimo Malvestio, il Veneto, in finanza, ha pagato “anche l’essere una regione policentrica, mentre ovunque tutto si riunisce intorno a grandi poli aggreganti”. Il problema vero è quindi “proporre un modello di sviluppo basato su quello che il Veneto effettivamente è e quindi la domanda è: come rendere attrattivo e competitivo un territorio policentrico”. Nonostante tutto, osserva infine l’avvocato, il Veneto ha ancora “tali e tante risorse da potercela fare ma l’azione senza pensiero non basterà più”.
Fonte notizia
www.bassanonet.it economia 30297-zaiaeconomics_parte_prima_.html